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    “STATE TRANQUILLI, L'ITALIA RESTERÀ DOV'È” - AD ALCUNI ESPONENTI DEL GRUPPO MISTO CHE GLI HANNO CHIESTO DI VIGILARE SULLA COLLOCAZIONE INTERNAZIONALE DEL PAESE, MATTARELLA HA RISPOSTO IN MODO CHIARO: IL PAESE NON AVRA’ SMOTTAMENTI VERSO PUTIN - UGO MAGRI: “NELL'INCONTRO COL CENTRODESTRA MATTARELLA FARÀ PRESENTE IL DANNO CHE LE ESTERNAZIONI FILO-PUTIN (DI SILVIO BERLUSCONI MA NON SOLO) POSSONO RECARE ALLA REPUTAZIONE DEL PAESE, COL RISCHIO DI RITROVARCI IN CASTIGO DIETRO LA LAVAGNA. PRETENDERÀ CHIAREZZA SULL'OCCIDENTE, SULL'EUROPA, SULLA NATO, SULLA SOLIDARIETÀ ALL'UCRAINA”


     
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    meme su berlusconi e mattarella meme su berlusconi e mattarella

    Ugo Magri per “la Stampa”

     

    Le consultazioni sono un confessionale. Il presidente ascolta i partiti, in silenzio prende gli appunti, quasi mai si sbilancia. Ieri però ha fatto eccezione. Quando la rappresentanza del Gruppo misto gli ha chiesto di vigilare sulla nostra collocazione internazionale, tanto più dopo lo «shit storm» scatenato dal Cavaliere, Sergio Mattarella ha alzato la mano quasi a dire «non abbiate dubbi in proposito». Poi ha scandito: «State tranquilli, l'Italia resterà dov'è».

     

    Il che si può intendere in due modi. Uno più conciliante: nessuno vuole portarci in braccio a Putin, perciò nervi saldi. L'altra chiave di lettura è meno benevola: su questi temi guai a scherzare col fuoco perché lui per primo, nella veste di Garante, non lo consentirebbe. Quale sia l'interpretazione giusta lo scopriremo oggi, giorno delle carte in tavola.

    BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA

     

    Nell'incontro col centrodestra Mattarella porrà certamente il problema. Farà presente il danno che le esternazioni filo-Putin (di Silvio Berlusconi ma non solo) possono recare alla reputazione del Paese, col rischio di ritrovarci in castigo dietro la lavagna. Pretenderà chiarezza sull'Occidente, sull'Europa, sulla Nato, sulla solidarietà all'Ucraina. Dalla viva voce dei protagonisti vorrà avere certezza che la maggioranza è veramente tale. Nonostante la confusione, ieri sera sul Colle nulla lasciava presagire una clamorosa rottura, per cui con tutta probabilità questo pomeriggio Giorgia Meloni verrà convocata e il presidente le conferirà l'incarico.

     

    MATTARELLA BERLUSCONI MATTARELLA BERLUSCONI

    A quel punto parleranno di ministeri. Meloni formalizzerà le proposte, su ogni nome Mattarella risponderà sì o no perché è a lui che spetta la nomina. Se gli verrà proposto Antonio Tajani per gli Esteri, il capo dello Stato non solleverà obiezioni come quattro anni fa su Paolo Savona. L'allora candidato all'Economia aveva appena dato alle stampe un libro euro-scettico dove paragonava la Germania di Angela Merkel a quella hitleriana. Invece il coordinatore di Forza Italia, per quanto berlusconiano, è numero due del Ppe, nonché ex presidente del Parlamento europeo. Nel suo caso un veto non si giustificherebbe.

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