MARCO ANTONELLIS per Italia Oggi
giuseppe conte sergio mattarella
Dopo il clima di non belligeranza registrato in Parlamento grazie alla moral suasion del Capo dello Stato e come richiesto da tempo anche dal segretario del Pd Nicola Zingaretti è sceso in campo Matteo Salvini per cercare di sabotare un possibile dialogo fra maggioranza e opposizione. Il leader della Lega è tornato ad attaccare il governo e le sue misure per combattere la pandemia.
E soprattutto a difendere i presidenti di Regione (in maggioranza del centro destra) che vogliono essere «chiusi» dal governo e non decidere autonomamente i vari lockdown. «Non vogliono prendersi responsabilità - accusano dal Pd -. Ma non erano i governatori della Lega a chiedere più autonomia? Ed ora non vogliono poteri? Comunque questo è un altro punto di identità della Lega che va a farsi benedire». Insomma, i leghisti che storicamente erano sempre stati autonomisti e federalisti adesso non ne vogliono sapere di agire da soli ma aspettano indicazioni da Roma.
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I Dem non vogliono invece commentare quello che a molti osservatori è sembrata una vera e propria discesa in campo di Mattarella in questi ultimi tre giorni: governo in secondo piano e Presidente della Repubblica a indicare la strada dell'unità nella lotta al Covid. Una sorta di monito a Conte e al suo immobilismo che però al Nazareno evitano di enfatizzare, fedeli alla linea che il Colle si segue e non si commenta. Ma sicuramente in molti fra i dem avranno apprezzato, questo è sicuro.
Al Colle, però, dopo aver auspicato una maggiore partecipazione del Parlamento nella gestione dell'emergenza Covid ed essere stato accontentato con i voti incrociati sulle risoluzioni di maggioranza e opposizione, si pensa anche ad altro,ad esempio al piano di rilancio del paese che ancora manca: «Della grande mole di risorse che arriveranno dall'Europa gli italiani ancora non sanno come verranno spesi quei soldi» riferisce chi in questi giorni ha avuto modo di sondare gli umori del Quirinale.
conte mattarella
Non si conoscono i progetti ne le priorità (c'è solo l'«elenco della spesa» dei vari ministeri ma serve a ben poco) e questo clima di incertezza contribuisce ad alimentare il malcontento generale. Che senso ha concentrarsi solo sul vaccino quando non si ha un vero piano economico-finanziario per uscire dalla recessione?
conte mattarella
Altri paesi sono molto più avanti di noi. Insomma, al di là della gestione dell'emergenza Covid, al Quirinale si avverte l'esigenza di un piano di rilancio dell'Italia che al momento ancora non si vede (con buona pace degli Stati Generali voluti con forza da palazzo Chigi) e che dovrà vedere al centro il governo ma anche sindaci e regioni.
Insomma, l'attenzione del Quirinale è focalizzata sulla creazione di posti lavoro e sui piani da mandare a Bruxelles per ottenere i soldi del Recovery fund oltre che sull'emergenza Covid. È su queste cose che si gioca il rilancio del paese. Ed è su questi punti che dal Colle insistono con gli tutti gli interlocutori: serve una vera cooperazione istituzionale tra tutti i soggetti coinvolti (maggioranza, opposizione, enti locali) per far ripartire sul serio il paese. Bonus e «ristori» non basteranno per sempre.
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