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    SENTI CHI PARLA! – MATTEO RENZI, DOPO GIORNI DI INSULTI RECIPROCI, VELINE E VELENI, SI INCAZZA CON CARLO CALENDA PER I TWEET IN CUI LO ACCUSA DI AVER “ACCETTATO SOLDI DA DITTATORI”: “SPETTACOLO INDECOROSO” – IL VERO MOTIVO DELLA LITE FURIBONDA NON SONO LE LINEE POLITICHE, MA I SOLDI! IN BALLO CI SONO 14 MILIONI DI EURO DI FONDI CHE AZIONE E ITALIA VIVA PERDEREBBERO, SE SI DIVIDESSERO. L’ALTRO PROBLEMA È: CHI LI FINANZIERÀ PIÙ? – BERTELLI, ZEGNA, LORO PIANA, ROCCA, BOMBASSEI, ARVEDI: I NOMI DEI “SOSTENITORI” CHE AVEVANO CREDUTO NEI DUE EGO-MANI (E ORA SE NE PENTONO…)


     
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    1. CALENDA RIATTACCA RENZI: "IO MAI IN ARABIA A PRENDERE SOLDI DALL'ASSASSINO DI KHASHOGGI". IL LEADER IV CHIEDE SCUSA PER L'"INDECOROSO SPETTACOLO DI QUESTA SETTIMANA"

    Estratto da www.repubblica.it

    LITE CALENDA RENZI - VIGNETTA DI GIANNELLI LITE CALENDA RENZI - VIGNETTA DI GIANNELLI

     

    […]  Calenda, su Twitter, […] senza mai citare Bonifazi o Renzi, scrive: "Nella vita professionale non ho mai ricevuto avvisi di garanzia/rinvii a giudizio/condanne pur avendo ruoli di responsabilità. Non ho accettato soldi a titolo personale da nessuno, tanto meno da dittatori e autocrati stranieri".

     

    "Non ho preso finanziamenti per il partito da speculatori stranieri e intrallazzatori. Non ho mai incontrato un magistrato se non per ragioni di servizio. Mai sono entrato nelle lottizzazioni del CSM", aggiunge Calenda. Poi il passaggio più duro: "Non ero a Miami con il genero di Trump o in Arabia a prendere soldi dall'assassino di Khashoggi". "Ho rotto con il PD quando ha tradito la parola alleandosi con Renzi e i 5S. Ho rotto con Letta quando ha trasformato l'agenda Draghi in quella Bonelli/Fratoianni/Di Maio. Non sono caduto nella fregatura di Renzi e Boschi sul finto partito unico", conclude.

     

    italia morta meme di emiliano carli sul divorzio tra renzi e calenda italia morta meme di emiliano carli sul divorzio tra renzi e calenda

    Dopo qualche ora arriva una enews di Matteo Renzi per "chiedere scusa a tutti gli amici che credono nel riformismo e nel Terzo Polo per l'indecoroso spettacolo di questa settimana. Ho fatto di tutto per evitare di giungere a questo epilogo. Ci ho creduto ma non ci sono riuscito. Penso che chi ha avuto responsabilità in questo fallimento debba chiedere scusa. E io lo faccio - per la mia quota parte - con la consapevolezza che ho fatto di tutto fino all'ultimo per evitare il patatrac".

     

    "Nei prossimi giorni partirà il congresso democratico, dal basso, di Italia Viva. - continua Renzi - Quello che volevamo fare insieme ad Azione, in modo civile e libero, lo faremo con chi ci sta. Prima i comuni, poi le province, poi le regioni. Non ci saranno paracadutati o imposti dall'alto.

     

    Sceglieranno gli iscritti, non Renzi. Faremo la Leopolda l'8-9-10 marzo 2024 cercando di portare tante belle esperienze a discutere, a condividere i sogni, a ragionare di politica. Pensare di vietare la Leopolda è incredibile: significa non aver capito quanto entusiasmo e quanta bellezza ci sia in un popolo che rifiuta il populismo".

    meme sul divorzio tra renzi e calenda meme sul divorzio tra renzi e calenda

     

    2. LA LITE RENZI-CALENDA PER 20 MILIONI. DAI 10MILA EURO AL MESE PER LE SPESE DEGLI ONOREVOLI AI 4 MILIONI DEI FINANZIATORI (ECCO QUALCHE NOME)

    Estratto dell’articolo di Thomas Mackinson per www.ilfattoquotidiano.it

     

    “Renzi non ha mai voluto fare un partito. Messo alle strette ha provato a rifilarci una ‘solà e non gli è riuscito. Allora ha fatto saltare tutto. Ora ignoriamo gli insulti, la cagnara dei finti profili di IV etc. e andiamo avanti a fare politica come l’abbiamo sempre fatta: in modo onesto, trasparente e sui contenuti”.

     

    meme sul divorzio tra renzi e calenda meme sul divorzio tra renzi e calenda

    Con un tweet Carlo Calenda tenta di sedare così la montagna di polemiche, insulti e dileggi che accompagnano il naufragio del Terzo Polo, ormai diviso da tutto e unito dall’unico collante della “roba”, cioè i soldi: 14 milioni di spese dei gruppi in 5 anni, 4 milioni già raccolti da finanziatori privati, 1,6 milioni (800mila euro a partito circa) raccolti col 2xmille.

     

    […] Perché tenere insieme due forze politiche mentre il progetto comune naufraga in una marea di insulti l’abbiamo scritto ieri: per i 14 milioni di euro di fondi che i due partiti perderebbero in cinque anni se si dividessero, perché a quel punto nessuno dei due avrebbe il numero minimo di eletti per formarne uno proprio (20 alla Camera, 6 al Senato) e perderebbe tutti quei soldi. Per dare la misura, sono circa 10mila euro al mese ciascuno tra auto, sondaggi, multe, collaboratori, materiale di comunicazione etc. Anche da qui si capisce l’urgenza della convenienza senza esser convolati a nozze. Scelta imposta anche da un altro problema che già si profila: ma chi li finanzierà più?

     

    carlo calenda contro renzi 1 carlo calenda contro renzi 1

    Quando Renzi e Calenda si unirono attorno al progetto di un Terzo Polo riformista il ghota dell’imprenditoria e della finanza […] si spellò mani e portafogli per quell’impresa che alle politiche aveva raccolto l’8%. Tanto da versare nelle loro casse 4 milioni di euro a titolo di “erogazione liberale”. […]

     

    Nell’elenco dei finanziatori spicca il patron Prada Maurizio Bertelli che negli due anni ha versato ad Azione 100mila euro. Sempre nella moda la famiglia Zegna, che al Terzo Polo ne ha donati 60mila, quindi Loro Piana che ne ha versati 130mila, l’ultima tranche a fine marzo. Nel settore sanitario c’è il patron di Technit e Humanitas Gianfelice Rocca che ha versato 100mila euro.

     

    VIGNETTA DI NATANGELO SU RENZI E CALENDA VIGNETTA DI NATANGELO SU RENZI E CALENDA

    Confindustria aveva scommesso tanto nella convinzione che il progetto di Renzi e Calenda avrebbe fatto molta strada: Alberto Bombassei cala una fishes da 100mila euro sul tavolo dei terzopolisti, insieme all’ex presidente Antonio D’Amato, Ad Alessandro Banzato (già Federacciai) e Giovanni Arvedi, alla guida del colosso dell’imprenditoria siderurgica. Scendono in campo anche i signori del cemento come Pietro Salini (Webuild) che punta al Ponte di Messina. E vede crollare quello tra i due beneficiati.

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