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FLASH! - "NON INDIETREGGIO!", A POCHI MINUTI DAL CONSIGLIO FEDERALE DELLA LEGA (18H), GIORGETTI SI CONFIDA CON UN AMICO SENATORE: "HO DETTO QUELLE COSE PER IL BENE DELLA LEGA. UN GRUPPO SOVRANISTA EUROPEO E' DESTINATO AD ESSERE MARGINALE. FRA L'ALTRO, OGGI LA MELONI NON SI FA METTERE I PIEDI IN TESTA DA SALVINI..."
L’ASCIA DI SALVINI SU GIORGETTI: “COME SEMPRE ASCOLTO TUTTI, POI DECIDO. IL CONSIGLIO VOTERÀ ALL’UNANIMITÀ LA POSIZIONE DELLA LEGA SULLE TASSE”
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Nessuno dei due ha intenzione di recedere, fare quella umanissima cosa che consiste nel passo indietro un secondo prima dello scontro epocale. Matteo Salvini, arrivando alla Camera per la riunione dei vertici della Lega, s’è fatto intercettare per consegnare ai giornalisti un «ascolto tutti e decido, come sono solito fare sempre».
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Una frase che non sembra esattamente pacificatoria, nei confronti del suo alter ego (o oppositore interno, ormai?) Giancarlo Giorgetti. Anche se Salvini ha spiegato di riferirsi ad altro: «Andiamo a decidere come e quanto taglieremo le tasse, il segretario della Lega ascolta e decide, onori e oneri. La priorità è tagliare le tasse e difendere il lavoro, questo sarà centro del consiglio federale».
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Salvini ha anche aggiunto di essere abbastanza convinto di avere i voti e il partito dalla sua, impegnato sulla sua linea: «Penso che il Consiglio federale all'unanimità, è questa la mia impressione, approverà le posizioni presenti e future della Lega che in Italia e in Europa sono e saranno alternative alla sinistra».
Il leader leghista ha spiegato quale resta il suo obiettivo di fondo: «Stiamo affrontando un periodo di governo di unità nazionale per superare la pandemia. Quello che abbiamo in testa è un governo liberale di centrodestra fondato su alcuni valori come la difesa della famiglia, delle libertà e il taglio delle tasse».
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Il ministro dello sviluppo, confidandosi a un senatore a lui vicino, non sembra in realtà meno battagliero di lui, avrebbe detto «non indietreggio». Giorgetti s’è alzato prima dal consiglio dei ministri, che stava dando il via libera al disegno di legge sulla concorrenza, per dire di quanto sia importante la riunione che può ridisegnare il volto della struttura di comando della Lega.
Al Consiglio federale, al quale Salvini è arrivato assieme al suo vice Andrea Crippa, parteciperanno - oltre al segretario Matteo Salvini - i tre vicesegretari, Giorgetti, Andrea Crippa e Lorenzo Fontana, i governatori (Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana, Christian Solinas, Donatella Tesei, Luca Zaia), i capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, e i commissari regionali.