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    DROGHE, ALCOL, DEPRESSIONE: LA VITA AL LIMITE DI MATTHEW PERRY, L'ATTORE DI “FRIENDS” TROVATO MORTO A 54 ANNI NELLA PISCINA DELLA SUA VILLA – NEL SUO MOMENTO PEGGIORE ARRIVÒ A CONSUMARE UNA BOTTIGLIA DI VODKA A SERA, COCAINA, OPPIACEI (55 PASTICCHE DI VICODIN AL GIORNO) E BENZODIAZEPINE (OVVERO XANAX E ANSIOLITICI VARI) – L’ABBANDONO DEL PADRE QUANDO ERA PICCOLO, L’ARRIVO A HOLLYWOOD, LE DONNE (TRA CUI JULIA ROBERTS, LASCIATA PERCHÉ “AVEVO TROPPA PAURA DI ESSERE LASCIATO IO”), I 15 TENTATIVI DI RIABILITAZIONE, LE 14 OPERAZIONI CHIRURGICHE AL COLON – “PER ME È SEMPRE COME AVERE UNA PISTOLA IN BOCCA E IL MIO DITO SUL GRILLETTO” – VIDEO


     
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    Estratto dell’articolo di Renato Franco per www.corriere.it

     

    Matthew Perry Matthew Perry

    «Salve, il mio nome è Matthew, anche se potreste conoscermi con un altro nome. I miei amici mi chiamano Matty. E dovrei essere morto». È l’incipit di Friends, amanti e la Cosa Terribile (La nave di Teseo) , l’autobiografia in cui Matthew Perry — morto sabato 28 ottobre — si levava la maschera dell’attore di successo e affrontava la Cosa Terribile, ovvero la sua dipendenza, dall’alcol e dalle droghe. Una «dieta mortale» fatta di vodka (una bottiglia a sera), cocaina, oppiacei (a un certo punto era arrivato a prendere 55 pasticche di Vicodin al giorno), benzodiazepine (ovvero Xanax e tutti i medicinali ad azione ansiolitica).

     

    Matthew Perry — una popolarità globale grazie al ruolo di Chandler in Friends — raccontava come la sua vita in realtà fosse stata un inferno, sempre sull’orlo dell’abisso. Perché dietro allo sfarzo delle luci di Hollywood spesso aleggiano le ombre lunghe di una (de)pressione che tanti non riescono a sopportare.

     

    autobiografia di matthew perry – friends amanti e la cosa terribile autobiografia di matthew perry – friends amanti e la cosa terribile

    L’abbandono del padre quando era piccolo, l’arrivo a Hollywood, le donne (tra cui Julia Roberts, lasciata perché «avevo troppa paura di essere lasciato io»), i 15 tentativi di riabilitazione, le 14 operazioni chirurgiche al colon. Quando aveva 49 anni l’attore era stato a un passo dalla morte. «Sono vivo per miracolo — disse —. Volevo condividere la mia storia quando ero sicuro di aver lasciato alle spalle il mio lato oscuro, lontano dai mali dell’alcolismo e della dipendenza».

     

     

    Era stato anche in coma per due settimane e poi altri cinque mesi in ospedale: quando fu ricoverato i medici dissero alla famiglia che aveva solo il 2% di speranze di sopravvivere: «Mi attaccarono a un macchinario che respira al tuo posto. È soprannominato Ave Maria perché nessuno sopravvive. Quella notte cinque persone erano state attaccate a quella macchina: sono morte in quattro, mentre io sono sopravvissuto: perché? Perché proprio io?».

    ultimo post instagram di matthew perry ultimo post instagram di matthew perry

     

    […] quando iniziò a recitare in Friends, a 24 anni, la sua dipendenza dall’alcol era agli inizi. «In qualche modo potevo gestirla, ma a 34 anni ero davvero nei guai. Non sapevo come smettere». I suoi compagni di cast erano stati «comprensivi e pazienti; è come in natura per i pinguini: quando uno di loro è malato o ferito, viene circondato e sostenuto dagli altri; gli girano intorno finché quel pinguino non riesce a camminare da solo. È un po’ quello che ha fatto il cast per me».

     

    […]

     

    A un certo punto Matthew Perry era talmente sprofondato nell’abisso che qualunque sostanza non gli faceva più effetto: «Che io smetta di bere e fare uso di oppiacei non ha nulla a che vedere con la forza, comunque. Se qualcuno venisse a casa mia e mi dicesse “Eccoti un centinaio di milligrammi di Oxy”, gli risponderei che non bastano».

     

    Nonostante tutto non perdeva l’ironia. Nel libro raccontava che il padre una sera, dopo una sbronza colossale, andò a farsi una passeggiata e decise che non avrebbe più preso in mano una bottiglia: «Scusami? Sei andato a farti una camminata e hai smesso di bere? Io ho speso più di 7 milioni di dollari cercando di diventare sobrio. Ho partecipato a 6mila incontri di Alcolisti Anonimi. Sono stato in rehab 15 volte. Sono stato in ospedale psichiatrico, sono andato in terapia due volte a settimana per trent’anni, sono stato in punto di morte. E tu sei andato a farti una cazzo di camminata?».

     

    Matthew Perry Matthew Perry

    La sua è stata la fragilissima vita di un uomo animato da un cieco e umanissimo desiderio di riconoscimento che lo ha spinto verso la fama e allo stesso tempo verso un immenso vuoto interiore, che non poteva essere colmato nemmeno dalla realizzazione dei suoi sogni più grandi. La dipendenza sempre accanto, come una pistola perennemente carica, che può sparare in qualunque momento: «Robert Downey Jr., parlando della sua dipendenza, una volta disse: “È come avere una pistola in bocca con il mio dito sul grilletto, e mi piace il sapore del metallo”. Capivo cosa volesse dire; lo comprendevo. Persino nei giorni buoni, quando sono sobrio e guardo al futuro, è sempre con me. C’è sempre una pistola».

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