Mattia Feltri per “la Stampa”
DUSTIN HOFFMAN
Dopodiché... Dopo aver detto che non sono i maschi, in quanto maschi, a essere violenti, ma che è il potere a stabilire vili rapporti di forza (poi non è una coincidenza che i maschi detengano molto più potere delle femmine). Dopo aver detto che nessun maschio, in quanto maschio, deve rispondere delle zozzerie di altri maschi. Dopo aver detto che togliere l' Emmy a Kevin Spacey è un ridicolo eccesso di zelo, perché i quadri di Salvador Dalí restano capolavori nonostante una certa pedofilia dell' autore.
kevin spacey tra i piu pagati nelle serie tv
Detto tutto questo, si aggiungerà che Kevin Spacey, molestatore di ragazzini, andò in visita dal dittatore venezuelano Hugo Chávez, trovando meravigliose alcune sue politiche sociali, e che, quando vinse uno dei suoi Oscar, disse, testuale, che è più soddisfacente «aiutare i giovani». Si aggiungerà che, come è noto, Harvey Weinstein era molto attivo nelle battaglie liberal sui diritti civili, al fianco di Bill Clinton e Barack Obama.
raquel welch e salvador dali'
Che Dustin Hoffman, il quale amava toccare il sedere a una diciassettenne e chiederle «un clitoride alla coque», aveva un tono da «simbolo positivo nella stagione del machismo elevato a virtù» (non diciamo chi l' ha scritto, per solidarietà), e sosteneva che «il Watergate è roba da educande in paragone alla Casa Bianca di Trump» (lo ha ricordato ieri Maria Giovanna Maglie su Dagospia). Per dire che stare dalla parte giusta della piazza è più facile che stare dalla parte giusta del letto, e che battersi per cambiare il mondo è decisamente più facile che battersi per cambiare sé.