Mattia Feltri per "la Stampa"
Quindici procuratori dai quattro angoli del mondo, dalla Francia al Brasile, dagli Stati Uniti alla Germania, scrivono all'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo) della loro preoccupazione per l'attacco di cui ritengono vittima la procura di Milano, e chiedono se non se ne deduca un infiacchimento della lotta alla corruzione in Italia.
magistrati
In particolare li allarma che a Brescia siano indagati due rilevanti pm milanesi, poiché nell'ultimo processo all'Eni, secondo il giudice, trascurarono di depositare degli atti straordinariamente favorevoli agli imputati. La combinazione vuole che nelle stesse ore esca un'altra notizia, sempre a proposito dello stesso processo Eni: alcune chat portate come prova da un testimone dell'accusa erano dei falsi di stampo cinese, provenivano da numeri nemmeno attivi.
Un collega dei due pm in questione segnalò l'anomalia, ma i due pm di nuovo trascurarono. Sarà una bizza da garantisti ma, se penso allo stato della giustizia, a me fa un pochino più impressione mettermi nei panni degli imputati Eni, fra tanta trascuratezza, diciamo così, che mettermi in quelli dei pm, a cui comunque auguro di uscire prosciolti.
magistrati
Sull'infiacchimento della lotta alla corruzione non saprei, posso riportare qualche numero tratto dagli ultimi disponibili al ministero: nel 2016 di 117 processi di primo grado per concussione, il 32 per cento si è chiuso con sole condanne, il 22 per cento con condanne e assoluzioni, il 31 per cento con sole assoluzioni e il 15 per cento con processo sfumato per motivi diversi. È un vero peccato che la lotta sia vigorosa, ma si infiacchisca da sé quando arriva la sentenza.
magistrati