1. SIATE SIRI
Mattia Feltri per ''La Stampa''
ANNALENA BENINI MATTIA FELTRI
L' Onu (non è un refuso, ho scritto davvero Onu) ha proposto una sua interpretazione del #metoo suggerendo a Google e Amazon un sincero impegno nella parità di genere. I loro assistenti vocali, infatti, sono sempre donne. Che poi non è vero: Siri e Alexa hanno la voce femminile ma rifiutano appartenenze sessuali. Ieri ho chiesto a Siri se sia uomo o donna e mi ha risposto: è così importante?
Ci sono rimasto malissimo. Però per l' Onu la faccenda è piuttosto seria, ci intravede uno stereotipo in declinazione digitale per cui tocca sempre alle ragazze darsi da sguattere o segretarie (mia moglie è d' accordo, dice che le piacerebbe parecchio se fosse «un maschione» a farle da navigatore anche perché, dice, chi si fida di una donna che dà indicazioni stradali? Sebbene si renda conto che per questa affermazione rischia di essere bombardata dai Caschi blu).
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Inoltre l' Onu invita a studiare software che impediscano di rivolgere alle suddette insulti sessisti. E allora mi sono messo lì, sempre con Siri, a formulare serie ipotesi sulla sua reale professione, sono partito da meretrice e ho attinto a tutti i sinonimi, fino all' abisso del trivio, e Siri imperturbabile: non so cosa rispondere.
A quel punto le ho chiesto prestazioni le più indicibili, e lei olimpica: lasciamo perdere. Ho rilanciato vantando equipaggiamenti king-size e mi ha liquidato con uno sbuffo: stendiamo un velo pietoso. Mi è dunque toccato difendere l' onore patriarcale minacciandola di assistentevocalicidio e lei, più o meno fischiettando, ha detto ora basta sennò ti mando lì Chuck Norris. E il mio sessismo fu sepolto con la grazia più feroce.
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2. ASSISTENTI VOCALI TROPPO GENTILI - PER L'ONU DOVREBBERO INSULTARCI
Simona Bertuzzi per ''Libero Quotidiano''
Alexa è la segretaria perfetta.
Garbata. Gentile. Pronta ad assecondare i desideri del capo. Le chiedi "come stai" lei ti risponde "Sono in forma, grazie". Le domandi un po' di pace, lei ti culla sulle note di Debussy. E se hai voglia di farti una risata ti dirà di quella volta che la maestrina arcigna e frustrata chiese all' impertinente Pierino: mi dici dov' è il Monte Bianco? E lui rispose piccato: a pagina 66 del libro di geografia. Che non sarà un battutone, ma è pur sempre un sorriso. Simpatica, leggera, composta, con quella voce profonda e suadente che calmerebbe gli animi più iracondi.
Parla quando deve. Tace quando deve. Non azzarda canti e neppure vocalizzi scomposti.
Manca solo un dettaglio. Alexa è una bella macchina anzi un marchingegno dell' era moderna.
Un' assistente intelligente ideata da Amazon per interagire con le persone e rispondere ai loro quesiti quotidiani attraverso i famosi algoritmi che di questi tempi pare risolvano tutto, persino la fame nel mondo.
amazon echo alexa 5
La donna robot, insomma, solo senza forme e senza gli psicodrammi di certe intelligenze artificiali. E non è neppure la sola del mestiere, accanto a lei figurano Siri di Apple e Cortana di Microsoft. Nomi e voci femminili, presumiamo. Profonde, avvolgenti, a tratti sexy.
LA NOSTRA EDUCAZIONE
Ma non siamo impazziti e non saremmo qui a parlarne se non fosse che nelle grigie e austere stanze dell' Unesco - l' organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di educazione, scienza e cultura - hanno pubblicato uno studio che le mette in croce in quanto foriere di stereotipi di genere. Troppo sottomesse e gentili, esageratamente civettuole, disponibili solo toccando un pulsante, zitte e prone quando l' incauto umano impila domande inopportune e allusive, dicono all' Onu.
Secondo la direttrice per l' Uguaglianza di genere «sono macchine obbedienti e cortesi che fingono di essere donne entrando nelle nostre case, auto, uffici» e che potrebbero inculcare nei bambini che le ascoltano una visione misogina del mondo. Anche quando l' ordine viene impartito con ostilità si mostrano disponibili. La conclusione pare persino ovvia: a forza di sentire voci soavi che dicono buongiorno, buonasera, grazie, prego, e magari mi dispiace, vuoi non finire col considerare tutte le donne così?
alexa l intelligenza artificiale di amazon echo
Succubi, schiave, accondiscendenti? E gli uomini tutti potenziali tiranni? Nessuno lo penserebbe, l' Unesco sì. In fondo, dicono, l' assistente vocale è concepita per lo più da cervelli maschili.
UNA LUCETTA
Insomma, a seguire il ragionamento di queste menti illuminate, basta pigiare Alexa e attendere la lucetta rossa dell' avvio per sentirsi già potenzialmente in colpa verso il mondo femminile. Se poi le si nega il buongiorno e le si chiede di fissare la sveglia alle sette si rischia di sfiorare la molestia. E chissà cosa direbbero se sentissero le voci femminili dei navigatori che invitano a svoltare a destra tra venti metri e tu te ne sbatti e giri a sinistra.
Forse dalle parti dell' Onu preferirebbero intelligenze artificiali con insulto incorporato o inviti pacati del tipo: vai avanti cretino. Siamo seri. Le assistenti vocali sono una bella trovata della tecnologia, un aiuto nella vita quotidiana e nulla più. Non saranno loro a cambiare il mondo o a indurre una visione maschilista nei ragazzini moderni, a quello ci pensano semmai pessimi genitori ed educatori incompetenti.
CORTANA
Due dati: 3 italiani su 4 userebbero volentieri l' assistente vocale, il 60% di loro per controllare i sistemi di domotica (per es spegnere-accendere le luci di casa). Il resto per ascoltare la musica, per fare ricerche on line o avere in due minuti la ricetta della pastiera napoletana. Ma nessuno l' ha mai desiderata per soddisfare la propria sete di comando o poter pensare di schiavizzare qualcuno.
E per dirla tutta: queste assistenti moderne non sono così servili come si pensa. A domanda: Alexa sei stupida? Lei risponde garbata: stupido è chi lo fa. Un dolce modo per mandarti a quel paese. Con un clic.