Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per “il Venerdì di Repubblica”
maurizio mannoni
“Lineanotte, il racconto della giornata”. Per quindici anni, intorno a mezzanotte, oltre mezzo milione di persone hanno scelto di affidarsi alla voce rassicurante, ai toni morbidi, ai commenti sul filo dell'ironia di Maurizio Mannoni, volto storico del Tg3 che a fine giugno – dopo aver promesso a Giovanna Botteri che avrebbe messo al sicuro il gong – ha salutato il pubblico con un messaggio a metà fra il commosso e il commiato:
bianca berlinguer
«Io e Patrizia (Senatore, ndr) ce ne andiamo in… vacanza, diciamo. Dopodiché vediamo, non lo so… Magari qualcosa succederà, o forse nulla. In ogni caso è stato bello percorrere questa lunga strada». Parole che hanno messo in allarme gli aficionados e scatenato i giornali, che hanno subito titolato sul suo addio alla Rai. Ma è davvero così? […]
Allora è vero? Non ti rivedremo più in video?
«Io farei molto volentieri un'ultima stagione prima di andare in pensione, l'anno prossimo; però ho un problema di ferie arretrate che ho chiesto all'azienda di poter risolvere. Ho parlato con l'ad Roberto Sergio, mi ha detto che ci proverà».
maurizio mannoni
Altrimenti?
«Altrimenti dovrò inventarmi un'altra LineaNotte da qualche altra parte, magari sui social. La passione per il giornalismo è ancora forte e non ritengo maturo il tempo del riposo». […]
Maurizio Crozza su Nove ne ha però fatto una parodia, alludendo al tuo ritmo soporifero. Ti ha chiamato "Mannoioni". Offeso?
«Macché, mi ha fatto ridere, ma anche colpito perché lui ha la capacità di tirar fuori il ridicolo che c'è in noi. Vedere tutti i miei tic mi ha impressionato. Comunque io e Giovanna (Botteri, ndr) ci siamo molto divertiti». […]
maurizio mannoni foto di bacco
Una serata speciale a reti unificate con Canale5, era il 1991, ascolti record e polemiche feroci. Poi però accade qualcosa.
«Sei mesi dopo uccisero Salvo Lima e noi mettemmo in piedi un collegamento fra mille difficoltà perché tentarono di farci terra bruciata intorno. Alla fine trovammo un posto sul lungomare, vennero tanti ragazzi palermitani che in sostanza ci dissero: "Condanniamo l'omicidio, ma non potete chiederci di piangere Lima". Tanto bastò a far chiudere Samarcanda».
Infine, l'avventura di LineaNotte.
«Nel 2008 si decise di accorpare il Tg3 Mezzasera con Primo piano e di aprire uno spazio di approfondimento in seconda serata che prima non c'era: il direttore di allora, Nino Rizzo Nervo, mi chiese se fossi disponibile. È un format che ci siamo dovuti inventare: per quanto incredibile, allora quella fascia oraria era occupata soltanto da Vespa, che però faceva una roba diversa, un talk tutto politico, spesso registrato».
bertinotti prodi
E invece voi?
«Il nostro non è un talk, lo considero un telegiornale raccontato da commentatori, giornalisti, esperti, con un linguaggio differente dai Tg, più tranquillo, confidenziale».
Per la verità quando a condurre era Bianca Berlinguer, in alternanza con te, i politici c'erano.
«Lei li voleva, ma noi non c'entravamo niente con quella formula lì, fare l'ennesima trasmissione con esponenti di partito non aveva senso. E infatti, quando se n'è andata, non li abbiamo più invitati».
Con Bianca Berlinguer non sei mai stato tenero, memorabili le tue sfuriate contro gli sforamenti di Cartabianca.
«Un programma che comincia a mezzanotte deve avere un orario preciso: già quella fascia è difficile, se poi inizia pure con dieci o anche venti minuti di ritardo la gente si stufa e spegne la tv. A parti invertite, lei avrebbe messo sottosopra Saxa Rubra, altro che le mie battutine!».
MANNONI 1
Hai mai temuto qualcosa nella tua lunga carriera?
«Una volta sola, quando un politico chiese il mio licenziamento, ma è stato l'unico». Fuori il nome. «Fausto Bertinotti. Il giorno in cui fece cadere il governo Prodi io conducevo il Tg3 e parlai di "crisi assurda". Lui si arrabbiò e arrivai vicino a farmi cacciare».
Si è parlato di Mannoni come possibile direttore del Tg3. Rimpiangi di non esserlo mai diventato?
«Un po' sì, anche se ho sempre pensato che non fosse il mio mestiere. Sono stato "candidato" molte volte, ma non ho mai fatto la mossa necessaria». […]
MANNONI BERLINGUER