Laura Ciarti per formiche.net
mauro moretti
Il gruppo presieduto da Umberto Pesce sarà guidato dall’ex ad Ferrovie. Psc prevede un fatturato di 800 milioni nel 2022 anche in virtù del salvataggio di Italtel, concluso negli scorsi mesi. Ma il consolidamento non si ferma qui: l’obiettivo è rafforzarsi con altre operazioni
Il consiglio di amministrazione del Gruppo Psc, presieduto dal Cavaliere del lavoro Umberto Pesce, ha deliberato di cooptare in qualità di Consigliere non esecutivo Mauro Moretti. L’ex amministratore delegato di Ferrovie e Leonardo, dopo che l’assemblea avrà approvato il bilancio 2020 e rinnovato le cariche del cda, assumerà il ruolo di amministratore delegato del gruppo.
L’azienda nasce nel primo dopoguerra, quando Emidio Pesce fonda in Basilicata un’impresa artigiana di installazione e manutenzione di impianti elettrici.
mauro moretti
Nell’arco di due generazioni Psc diventa partner dei principali general contractor (Condotte, CMC, Salini Impregilo) e committenti pubblici (Anas) nella progettazione e realizzazione di impianti tecnologici complessi per grandi opere di edilizia civile, industriale e infrastrutturale. In questi anni ha intrapreso un ambizioso progetto di diversificazione e internazionalizzazione, tanto da essere presente in America Latina, Russia e Paesi del Golfo.
umberto pesce
Negli scorsi mesi ha acquisito il controllo di Italtel, ma il consolidamento non è finito: l’obiettivo di creare un polo nazionale dell’impiantistica, all’interno del quale si inseriranno altre realtà che il gruppo conta di acquisire entro l’anno, con un focus sulle telecomunicazioni. Nel 2022 il fatturato arriverà a 800 milioni di euro – senza contare le operazioni che sono in cantiere per i prossimi mesi – e il gruppo al momento impiega circa 5mila persone.
MAURO MORETTI
Il cda è composto da nomi di primissimo piano: Fulvio Conti, Luigi Ferraris, Michele Adinolfi, Livio Gallo, Claudio Carnevale. Umberto e Angelo Pesce guidano la società, rispettivamente nei ruoli di presidente e vicepresidente. Tra i soci figurano anche Fincantieri (con il 10%) e Simest Sace (9,54%).