1 - CORRUZIONE, FARO SU MILANO-CORTINA TRE INDAGATI E APPALTI AL SETACCIO
Estratto dell’articolo di S.D.R. E R.D.R. per “la Repubblica”
la finanza alla sede della fondazione milano cortina
Appalti in cambio di soldi o «altre utilità». Dipendenti assunti perché legati agli ex vertici. «Opacità » che, secondo fonti vicine all’indagine, rappresentano solo la punta dell’iceberg. A seicento giorni dalle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 scatta la prima inchiesta della procura di Milano e della Guardia di finanza: tre indagati per corruzione per l’affidamento dei servizi digitali da parte della Fondazione che si occupa dell’evento.
Vincenzo Novari - ex ad fondazione milano cortina
È solo l’inizio: un altro fascicolo per turbativa d’asta mira a far luce sulle mazzette per appalti milionari. Secondo le accuse dei pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis e della procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, che hanno coordinato il Nucleo di polizia economico finanziaria della Finanza, Vincenzo Novari e Massimiliano Zuco, ex amministratore delegato ed ex manager della Fondazione Milano Cortina, hanno favorito l’imprenditore Luca Tomassini, a capo di due società — prima Vetrya, poi Quibyt — nell’affidamento dei servizi informatici. Sotto la lente, appalti «non inferiori» a 1,89 milioni.
milano cortina 2026
Se le carte documentano per Zuco un compenso di 857 mila euro e l’assegnazione di una Smart per le sue «cortesie», si scava sui benefici di Novari: si parla di «denaro e altre utilità» ricevuti ma anche della «promessa» di averli. S’indaga sui flussi finanziari che lo coinvolgono e su eventuali retrocessioni di denaro. Le «opacità» riguardano anche le assunzioni del personale, che farebbero parte del suo «cerchio».
La procura guidata da Marcello Viola specifica che, per quanto la Fondazione si qualifichi come un ente di «diritto privato», in realtà ha «una natura pubblicistica», con «membri, risorse e garanzie dello Stato e di enti locali». Significa che il modus operandi sugli appalti — visti come un affare privato — sarà passato al setaccio.
Basti pensare che la Fondazione, un anno fa, non rispose alle domande del mensile Altreconomia sul contratto «senza gara» stipulato con Deloitte per l’affidamento di «servizi tecnologici» per 176 milioni di dollari. E anche la società di consulenza, non indagata, subentrata da un mese come sponsor tecnico, ha ricevuto la visita della Finanza. […]
2 – UNA SMART “PER LA CORTESIA” E LE MANOVRE PER PILOTARE IL TELEVOTO SUL LOGO OLIMPICO
Estratto dell’articolo di Rosario Di Raimondo e Sandro De Riccardis per “la Repubblica”
Vincenzo Novari - ex ad fondazione milano cortina
È il novembre 2019. La fondazione Milano Cortina 2026 non è ancora stata costituita, ma già sono partite le mire sugli appalti dell’“ecosistema digitale”. Luca Tomassini invia a Massimiliano Zuco, su whatsapp, lo screenshot di una conversazione con Vincenzo Novari per dimostrare il suo saldo rapporto con il manager, candidato alla guida dell’ente gestore dei giochi olimpici, e per assicurargli che verrà assunto nel ruolo chiave di gestore proprio degli appalti tecnologici.
Con la nomina di Novari al vertice della fondazione, l’asse si perfeziona. Lo scambio tra «denaro e altre utilità» e commesse nel settore digitale permetterà al privato di incassare commesse fino a due milioni. A Zuco vengono assicurati una Smart, un compenso da oltre 857 mila euro in due anni e la possibilità di pilotare «contratti e affidamenti tecnologici » verso l’imprenditore amico.
È la trama che emerge dalle indagini dei pm Siciliano-Cajani- Gobbis. […]
Lo screenshot per l’assunzione
I DUE LOGHI PER LE OLIMPIADI DI MILANO CORTINA - TELEVOTO A SANREMO
[…] Tomassini, scrive il Nucleo di polizia economico finanziaria della Finanza, «già riferiva di essere intervenuto al fine di consentirne il proprio inserimento lavorativo nel comitato organizzatore delle Olimpiadi, di prossima costituzione». La nomina «effettivamente» si perfeziona «tramite l’intervento dell’allora ad Novari».
Zuco diventa «direttore tecnico dei servizi digitali, con un compenso complessivo di 857.732 euro tra il 2020 e il 2022».
Per il manager, oltre al ricco contratto, c’è anche una Smart, «pagata direttamente da Tomassini tramite Vetrya», la società con cui instaura in un primo momento i rapporti con la fondazione, «per le cortesie fatte ultimamente», scrive in chat lui stesso. Zuco è «investito da Novari medesimo, dapprima di fatto e successivamente con delega formale, a stipulare contratti ed effettuare affidamenti per conto dell’Ente nell’ambito del settore tecnologico/digitale».
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olimpiadi invernali milano cortina 2026
Zuco e Tomassini, in «palese violazione degli elementari criteri di trasparenza e imparzialità nella aggiudicazione di gare pubbliche», sono sempre «attivi in comunicazioni». Proprio del periodo in cui Tomassini — prima con Vetrya, poi finita in liquidazione, e successivamente con la società Quibyt — incassa commesse, è l’e-mail rinvenuta «all’interno» di Vetrya: «Entro domani sera cerchiamo di avere un importo da trasferire a Zuco».
Gli investigatori individuano tre contratti tra il marzo 2020 e il gennaio 2021: “Sviluppo delle piattaforme web e mobile”, “Servizi licensing Office 365, Hosting in cloud e operation” e “Implementazione Microsoft azure information protection». Quantificano in quasi due milioni di euro le fatture pagate al privato. Ma i tre contratti potrebbero essere solo una minima parte degli affidamenti pilotati, di cui si cerca ora riscontro nel materiale informatico sequestrato.
MILANO CORTINA 2026
«Il contesto di opacità» oscura anche la partecipazione popolare per la scelta del logo di Cortina 2026, «oggetto di un televoto pubblico gestito sempre da Vetrya». Dalle conversazioni emerge l’insistenza di Zuco con Tomassini per pilotare persino la scelta tra i due simboli di Milano Cortina 2026, oggetto del voto del pubblico, annunciato con enfasi al Festival di Sanremo. «In violazione dell’idea stessa di una “giuria popolare” alla quale fosse deputata, in via esclusiva, la scelta del logo».
MILANO CORTINA 2026