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20 ANNI DI DAGOSPIA/3 – MATTIOLI: “UNA BOCCATA D’OSSIGENO FRA UN’INFORMAZIONE SEMPRE PIÙ AVVITATA NEL CIRCUITO AUTOREFERENZIALE E UNA CULTURA AVVILITA NEL MAINSTREAM DEL SOLITO NOTO, DEL POLITICAMENTE CORRETTO E DELL'OBBLIGATORIAMENTE BELLO. GLI ITALIANI UN MINIMO INTERESSATI A QUEL CHE SUCCEDE NEL LORO DISGRAZIATO PAESE SI DIVIDONO IN DUE CATEGORIE: QUELLI CHE AMMETTONO DI LEGGERE DAGOSPIA E QUELLI CHE MENTONO”
Lettera di Alberto Mattioli a Dagospia
Caro Dago,
Dago ph Porcarelli
Nell attesa legge Dagospia
arrivo cattivo ultimo dopo tanti illustri colleghi a celebrare il genetliaco di Dagospia. Meglio così. Gli anniversari sono generalmente jettatori e poi Dagospia è gggiovane, ha appena vent'anni. Poco da aggiungere a quello che è già stato celebrato. Gli italiani un minimo interessati a quel che succede nel loro disgraziato Paese si dividono in due categorie: quelli che ammettono di leggere Dagospia e quelli che mentono.
Non starò a fare l'elogio degli scoop, della titolazione irresistibile, delle invenzioni lessicali, in una parola dello stile, del pettegolezzo che diventa notizia quando spesso poi la notizia è pettegolezzo, di un'alta portineria dove passa tutto, l'alto e il basso, il sublime e il ridicolo, il bello e il brutto, frullati insieme in una commedia umana la cui autentica dimensione, esattamente come nella vita, è il grottesco. Siamo fra Victor Hugo e Almodovar.
Una boccata d'ossigeno fra un'informazione sempre più avvitata nel circuito autoreferenziale dell'intervista a Zingaretti che risponde a Renzi che risponde a Delrio o dei retroscena su quel che pensa, diciamo così, Di Maio, e una cultura avvilita nel mainstream del solito noto, del politicamente corretto e dell'obbligatoriamente bello (da qui, fra parentesi, l'attenzione daghesca per i pochi spazi ancora stimolanti e paradossalmente davvero contemporanei, tipo il cinema porno o l'opera lirica).
Su tutto, il saggio cinismo antico e italianissimo di chi sa che il mondo cambia ma gli uomini no, e che questo perpetuo agitarsi non produrrà che l'eterno ritorno del sempre uguale. Plus ça change, plus c'est la même chose: e allora tanto vale divertirsi. Chi racconterà l'Italia di questi ultimi vent'anni non potrà fare a meno di andare a smanettare Dagospia, esattamente come gli archeologi vanno a studiare gli affreschi di Pompei, a proposito di porno. A noi aficionados non resta che sperare in altri vent'anni (almeno...).
alta societa' su dagospia
Dago in redazione - ph Massimo Sestini
Arbore, Barbara Boncompagni e la redazione di Dagospia
DAGOSPIA LETTURA OBBLIGATA - DA IL GIORNALE
Dago in redazione - ph Massimo Sestini
Guarda Dagospia
Bombetta Dagospia
I SOPRANNOMI DI DAGOSPIA
FIORELLO DAGO DAGOSPIA ROBERTO D AGOSTINO
dagospia and friends a oxford
Dago in redazione - ph Massimo Sestini
Dago in redazione - ph Massimo Sestini
dago redazione.
dago redazione
Dago in redazione - ph Massimo Sestini
Dago in redazione - ph Massimo Sestini
Dago in redazione - ph Sestini
Dago in redazione - ph Massimo Sestini
Dago in redazione - ph Massimo Sestini
Dago in redazione - ph Massimo Sestini
Dago in redazione - ph Massimo Sestini
DAGO CON ALBERTO ARBASINO
Dago in redazione - ph Massimo Sestini
Dago ph Porcarelli
Dago ph Porcarelli
dago con la redazione e gli studenti all'ingresso della dining hall dell'oriel college di oxford
Ciao
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