DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
A cura di Andrea Andrei per Dagospia
(Twitter: @andreaandrei_ )
1 - FACEBOOK PARLA COREANO: ZUCKERBERG VOLA A SEUL PER DISCUTERE CON SAMSUNG SULLA CREAZIONE DI UN DISPOSITIVO PER FACEBOOK HOME
Da "Bloomberg.com"
http://bloom.bg/14fNPjc
Se non è la Corea che va da Facebook, è Facebook che va dalla Corea. Mark Zuckerberg è volato a Seul, e ha visitato il quartier generale del gigante coreano della tecnologia per eccellenza: Samsung. Una tappa ormai obbligata, visto che il Paese asiatico è ormai secondo solo agli Usa per quanto riguarda il mercato dei dispositivi mobili.
Anzi, stando ai numeri, non è secondo proprio a nessuno, visto che Samsung è il primo produttore di smartphone al mondo. Di cosa si sia parlato nella riunione fra Zuckerberg e il presidente di Samsung Shin Jong Kyun non è dato saperlo, almeno ufficialmente. Secondo alcuni rumors però si sarebbe discusso di una partnership fra il gigante dell'elettronica e il social network, che addirittura potrebbe esplicarsi nella prossima uscita di un dispositivo per Facebook Home, proprio come l'HTC First.
Zuckerberg ha poi incontrato il presidente coreano Park Geun Hye per un colloquio di trenta minuti, proprio come avevano fatto, in aprile, Bill Gates di Microsoft e Larry Page di Google.
2 - LE AUTORITÃ DELLA PRIVACY SCRIVONO A LARRY PAGE CHIEDENDO CHIARIMENTI SUI GOOGLE GLASS
Dal "New York Times"
http://nyti.ms/19RPAJf
Con l'esplodere dello scandalo del Prism, tutto sembra remare contro Google. E non solo perché l'attenzione si è spostata più che mai sulla questione del rispetto della privacy (con cui l'azienda del motore di ricerca ha sempre avuto qualche problemino), ma perché in particolare i suoi Google Glass sembrano proprio fatti apposta per rubare dati all'insaputa delle persone ignare.
E così a Larry Page è arrivata una lettera scritta da 10 commissioni di Canada, Paesi Bassi, Australia, Nuova Zelanda, Messico, Israele e Svizzera che chiedono delucidazioni sull'utilizzo degli occhiali intelligenti e sulle eventuali implicazioni per la privacy.
Il tono della missiva è chiaro: "Saremmo molto interessati a conoscere le implicazioni sulla privacy di questo nuovo prodotto, affinché sia rispettato il diritto alla privacy degli individui in tutto il mondo".
In particolare i funzionari sono preoccupati per la "sorveglianza onnipresente" che gli occhiali consentirebbero a chi li utilizza, facendo anche notare ai vertici di Mountain View che finora nessuno nell'azienda ha pensato di riferire alcunché alle autorità nazionali per la protezione dei dati personali.
Ma Larry Page ha risposto che secondo lui i timori attorno ai Google Glass sono ingiustificati. In realtà , secondo l'ad e co-fondatore di Google, non c'è alcuna differenza fra gli occhiali intelligenti e gli attuali smartphone: si tratta comunque di dispositivi riconoscibili. In effetti, anche chi si aggira con un telefono in mano potrebbe in realtà spiarci o registrarci.
Page ha concluso con la sua solita filosofia: "Non bisogna avere paura dei progressi tecnologici". Di questi tempi, è una parola.
FACEBOOK INCONTRA SAMSUNGproject glass gli occhiali di google
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