LETTERA DI ALDO GRASSO - “CARO DAGO, VORREI RICORDARE AL TUO CRITICO CINEMATOGRAFICO, IL PRODE FUNZIONARIO RAI MARCO GIUSTI, CHE È POSSIBILE CHE INTUISCA IL VENTO E MI SPOSTI, MA NEL CASO DEI "SOLITI IDIOTI" TI MANDO LA RECENSIONE USCITA NEL FEBBRAIO 2011 SUL CORRIERE (9 MESI FA!): “NE VIENE FUORI UN RITRATTO DELL' ITALIA A VOLTE MOLTO PIÙ REALISTICO DI QUELLO CHE APPARE NEI TELEGIORNALI”…

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LETTERA
Caro Dago,
vorrei ricordare al tuo critico cinematografico, il prode funzionario Rai Marco Giusti, che è possibile che intuisca il vento e mi sposti, ma nel caso dei "Soliti idioti" ti mando la recensione uscita nel febbraio 2011 sul Corriere (9 mesi fa!).
cordialità
Aldo Grasso

A FIL DI RETE - IL RITRATTO DELL' ITALIA NE «I SOLITI IDIOTI»
Confesso che quando sono apparsi, nel 2009, non mi avevano entusiasmato: il loro umorismo appariva fragile, di maniera (se pur in chiave giovanilistica), e Francesco Mandelli si trascinava addosso il personaggio di «Nongiovane», retaggio di una modesta co-conduzione con Andrea Pezzi: era ancora l' epoca dei VeeJay (quanti danni: Enrico Silvestrin, Camila Raznovich, Gorgia Surina, il già citato Pezzi...).

La proposta inoltre assomigliava non poco alla serie inglese «Little Britain». Alla terza stagione «I soliti idioti», la sketch comedy di Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, per la regia di Enrico Lando, comincia a mostrare una personalità e un piglio espressivo prima sconosciuti (Mtv, mercoledì, ore 22).

I due fanno satira di costume, con lievi accenni all' attualità politica, e hanno inventato una galleria di personaggi cui è demandato il compito di interpretare brevi siparietti. C' è una postina surreale, incarnazione di tutti i vizi e i fastidi della burocrazia da sportello; ci sono due ragazzini che vogliono uscire di casa per commettere un omicidio contando sulla disattenzione dei genitori; ci sono i due «preti marketing» che per attirare fedeli linkano il loro sito con altri meno raccomandabili (da quelli porno a quelli di un Milan club, di Checco Zalone...) e sostituiscono le «Tavole della Legge» con l' i-Pad della Legge; ci sono gli immoralisti, una coppia radical chic ossessionata dall' idea di essere giudicata per i suoi ragionamenti moralistici.

Insomma, ne viene fuori un ritratto dell' Italia a volte molto più realistico di quello che appare nei telegiornali. Con un leggero anticipo, Mandelli e Biggio hanno celebrato la festa dell' Unità d' Italia avendo come ospiti d' onore Totò Emanuele e Peppino Garibaldi: i due eroi hanno cantato, ballato e tenuto sulle ginocchia donnine compiacenti (una era la nipote di Napoleone III). Alla fine si sono persino scambiati un bacio sulla bocca. Viva l' Italia!

(18 febbraio 2011) - Corriere della Sera

 

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