DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Da http://www.dailymail.co.uk/
Il lavoro del fashion-designer Alexander McQueen sarebbe stato in parte ispirato dagli abusi sessuali subiti quando era bambino dal primo marito di sua sorella Janet.
A sostenerlo è Janet McQueen, sorella dell’artista, che per anni ha subito le violenze fisiche e psicologiche di Terence Hulyer, ora deceduto, ma che non aveva mai sospettato che nelle grinfie dell’uomo fosse finito anche suo fratello minore.
naomi campbell, kate moss, mcqueen e annabel nielson
“Non voglio essere presuntuosa – dice Janet - ma se devo essere onesta credo che gli abusi abbiano influenzato il lavoro di mio fratello. Lui era molto giovane quando successe, e di solito questi traumi ti rimangono in testa”. La sorella crede che il suo stile cupo e onirico sia il frutto degli abusi subiti da entrambi.
McQueen, 15 anni più giovane della sorella, aveva circa dieci anni quando la vide più volte picchiata dal marito Terence Hulyer. Anni dopo l’artista fu accusato di misoginia quando fece sfilare per la sua collezione “Highland Rape” del 1995 modelle che sembravano essere state picchiate.
Sfilata Alexander McQueen, Parigi 2009:
McQueen rispose molto duramente alle critiche, dicendo di aver visto una donna picchiata quasi a morte del marito: “So cosa è la misoginia. Odio fare sembrare le donne fragili e farle sentire naïve…voglio che la gente abbia paura delle donne che vesto”.
mcqueen presenta la sua collezione a parigi, 2006
Il designer tenne quegli abusi come un segreto per quasi tutta la vita, confidandosi con la sorella Janet solo qualche anno prima di morire, nel febbraio 2010. Lei rimase sconvolta da quanto rivelatole dal fratello, sentendosi in colpa di non averlo potuto proteggere da Hulyer. Alexander era il più piccolo di sei fratelli ed era soprannominato “blu” per il colore dei suoi occhi. Lo stilita era molto legato alla sua famiglia e quando morì lasciò a ciascuno dei suoi fratelli 250 mila sterline.
Il lavoro di McQueen esposto al Victoria & Albert Museum di Londra:
Nella biografia dell’artista compare una testimonianza, dove un amico, BillyBoy, dice che la vita di Alexander è stata profondamente segnata da quei fatti: “Era masochista, insicuro e infelice. Aveva una bassissima autostima che neanche il successo sul lavoro riusciva a compensare”. McQueen fu trovato impiccato nella sua abitazione londinese nel 2010, all’età di 40 anni. Nell’ultimo periodo l’artista faceva pesante uso di droghe.
l'abito di kate e?? stato disegnato dalla maison di mcqueen
Janet sostiene che senza la droga il fratello avrebbe potuto continuare a vivere ancora per molto tempo. Lei non pensa, come sostenuto da molti, che fosse ossessionato dal suicidio di Isabella Blow, sua mentore e amica, avvenuto nel 2007. La sorella dice che se solo la famiglia avesse saputo delle sue condizioni avrebbero fatto di tutto per aiutarlo: “Sapevamo che assumeva cocaina ma eravamo all’oscuro degli altri tentativi di suicidio, di cui però erano informate altre persone”.
isabella blow e alexander mcqueen
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