
DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING…
1 - DAGOLETTORI PRO E CONTRO MARCHIONNE
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, basta con queste palle sulla libertà d'informazione perdio!
La libertà d'informazione esiste, e tu lo sai bene, altrimenti non esisteresti, la libertà di criticare FIAT esiste anch'essa infatti tutte le testate giornalistiche specializzate (da Quattroruote in poi) lo fanno quotidianamente. Ma sono critiche fondate su FATTI.
Il caso Formigli è più come se io andassi in TV e dicessi "D'Agostino non ha figli, ergo è impotente*" La Mito, piaccia o non piaccia è stata riconosciuta da tutta la stampa specializzata come un'auto più che all'altezza delle concorrenti. Il fatto che sia più lenta in pista rispetto alle altre due vetture è dovuto ESCLUSIVAMENTE al fatto che è l'unica a non avere l'ESP disinseribile (infatti le altre due sono state testate con l'antiribaltamento disattivato).
Ora, tutti quelli che di auto ne masticano sanno che l'ESP come l'ABS e tanti altri sistemi di sicurezza riducono leggermente le prestazioni in condizioni "limite" per salvaguardare la sicurezza. Se la Mito fosse stata un'auto tedesca ora tutti la porterebbero ad esempio di auto sicura, in quanto neppure volontariamente è possibile portarla in condizioni critiche per l'equilibrio su strada, ma visto che è italiana allora il fatto che sia l'unica del gruppo, tra Mini e Citroen, che non si ribalta diventa (*un problema di prestazioni).
Formigli prima va in TV a sputtanare un'auto su basi risibili, come se l'utente Mito girasse in autodromo tutti i giorni, poi una volta condannato si smarca dicendo "ma io non sono un esperto di auto" e la Gabanelli, gran maestra di parcheggi, che gli fa eco. Ecco il problema Dago: in Italia i giornalisti non sono esperti in niente, però vanno in TV a sparare stronzate davanti a 5/6 milioni ti telespettatori prendendo dei gran soldi a rischio zero. Ecco, questa immondizia deve finire.
Larry
Lettera 2
Ma se un qualsiasi formigly americano in un qualsiasi programma year zero avesse fatto lo stesso servizio giornalistico, l'american boy marchionne avrebbe presentato un esposto?
Stefano livi
Lettera 3
DOTTO',
7 MILIONI DI MULTA....DOVE NON POTE' BERLUSCONI POTE' LA FIAT....
frank63 forzaromavinciamoilderbylotitounodinoi
Lettera 4
Dear Dago,
Dopo la sacrosanta, meravigliosa e finalmente giunta sentenza del Tribunale di Torino, propongo di comprare più prodotti FIAT, quelli prodotti sia in Italia che all'estero, per non fare dimenticare ai dipendenti e agli ex dipendenti RAI che l'infame calunnia, con la scusa vergognosa della cronaca e del diritto di critica, è UN REATO! ( Peccato che S non sia stato toccato )
Grazie e baci.
Monegasque
Lettera 5
Chiunque ricordi il servizio di Formigli che ha fatto incavolare Mr. Marpionne non può che convenire che era tendenzioso e artefatto. Come tanti altri, della scuola Santoro soprattutto, che vengono confezionati ...contra personam. Certo, il tribunale ci è andato giù pesante. Santorare costa. Ma chissà : se Formigli facesse in TV un mea-culpa, rottamasse la sua auto e comprasse una Fiat, forse Mr. Marpionne gli farebbe uno sconticino...
Vittorio Marpionnato InFeltrito
2- FORMIGLI: "QUANTO TI METTI CONTRO LA FIAT TE LA FANNO PAGARE. I GIUDICI? CONDIZIONATI DAL LINGOTTO. RIFAREI QUEL SERVIZIO UGUALE A PRIMA. SANTORO ASSOLTO? UN INCAZZATO IN MENO IN QUESTA STORIA"
" Quando si critica un prodotto della FIAT in Italia te la fanno pagare. I giudici possono aver avuto un condizionamento ambientale e psicologico: è più facile convincersi che la FIAT abbia ragione perché esercita una grande pressione ambientale. 7 milioni di euro, di cui 5 milioni tra danno patrimoniale e non e 2 assorbiti dall'obbligo di pubblicazione dispositivo su vari giornali, testate nazionali. Nel ricorso sono sicuro di cambiare la sentenza. Pagherà il primo a cui si rivolgerà la FIAT.
La cosa più ingiusta della sentenza è l'ammontare della pena, l'idea che possa gravare su un giornalista una condanna di 7 milioni di euro è di una sproporzione assurda. Il danno commerciale è di 1 milione e 750 mila euro, quello morale a più di 5 milioni. Ma lo sapete quanto è il risarcimento morale per la perdita di un figlio al tribunale di Milano? E' di 308 mila euro. Alla FIAT per un servizio di 50 secondi vengo condannato a una pena morale più forte di quello di una perdita di un figlio. Il tribunale di Torino: che la FIAT sia potente a Torino è vero. "
Lo dichiara alla Zanzara su Radio 24 il giornalista Corrado Formigli, conduttore di Piazza Pulita su La7 ."Rifarei quel servizio uguale a prima, l'unica cosa che penso è che in studio sarebbe servito più tempo per contestualizzarlo. Il servizio dice il vero sulla velocità delle auto. - continua Formigli alla Zanzara - Santoro? Sono contento che sia stato assolto così c'è una persone in meno incazzata per questa sentenza. In Inghilterra nei programmi dedicati alle macchine trattano peggio le case di produzione di come facciamo noi "
3 - CASO FORMIGLI, MENTANA: LIBERTA' DI INFORMAZIONE E' IMPORTANTE, LA FIAT NON PUO' FARE LA VERGINELLA; FORMIGLI PAGA LE TASSE IN ITALIA, MARCHIONNE NO
Nell'edizione delle 20 del TGLA7 di ieri Enrico Mentana ha commentato così la vicenda che coinvolge un altro giornalista, Corrado Formigli, nel risarcimento alla Fiat per un servizio andato in onda ad 'Annozero' quando l'attuale conduttore di 'Piazzapulita' su LA7 lavorava per la Rai.
"Diciamo per comodità di pensiero che Formigli aveva torto marcio e che Annozero aveva torto marcio nel giudicare quella Fiat rispetto ad altre auto", ha esordito il direttore del TGLA7.
"A parte che esiste il diritto di critica, a parte che nessun dato espresso in quel servizio era falso. Ma se un'azienda può ottenere 7 milioni di risarcimento per un'inchiesta che non le piace e che ritiene lesiva, chi farà mai più le inchieste? Si dirà : "Ma è il danno che ha avuto". No, un attimo: il danno patrimoniale è stato giudicato dal Tribunale in un milione e 750mila euro, poi c'è il danno non patrimoniale: più di 5 milioni di euro. Che cos'è il danno non patrimoniale? E' il danno morale, reputazionale, il danno all'immagine di un soggetto, in questo caso di un'azienda.
Ora però non è che la Fiat è una onlus, è la più grande e gloriosa azienda manifatturiera di questo Paese e non soltanto: è anche attiva nell'informazione, la Fiat è proprietaria di un giornale importante, La Stampa, è proprietaria di una concessionaria della pubblicità , al Publikompass, è il secondo azionista della RCS, quindi influente su un giornale più importante, il Corriere della Sera, e anche della Gazzetta dello Sport e non soltanto.
Non può non sapere la Fiat quanto è importante la libertà di informazione. Che è una cosa seria e non può soggiacere alla spada di Damocle di pene pecuniarie fortissime che invalidano evidentemente ogni possibilità di fare seriamente questo lavoro in modo critico anche nei confronti dei poteri forti. E tutto questo sarebbe tollerabile se la Fiat fosse sempre stata estranea ai rapporti inconfessabili con i giornalisti, se non avesse mai invitato i giornalisti a, che so, viaggi esotici in lontani saloni automobilistici o a gare automobilistiche in giro per il mondo, di Formula 1 e non soltanto.
O se non avesse mai concesso in comodato, in prestito illimitato, in prova senza scadenza le sue automobili a compiacenti giornalisti di ogni ordine e grado. Ma siccome la Fiat ha sempre fatto tutto questo sa benissimo che non può adesso fare la verginella che in qualche modo è stata fatta oggetto di attenzioni da parte della mala informazione.
Sarebbe giusto pensare invece che con tutti i soldi che ha voluto, e non dimentichiamo che quella sentenza è limitatrice rispetto alla richiesta della Fiat, che fu di 20 milioni di euro per il danno reputazionale subito, sarebbe bene che al Lingotto ci ripensassero e ragionassero equamente su questa richiesta di soldi. Anche perché un giornalista non guadagna così tanto.
Certo, Formigli guadagna molto di più di un operaio di Pomigliano, soprattutto dopo l'ultimo contratto (degli operai di Pomigliano), ma guadagna molto di meno di Sergio Marchionne, infinitamente di meno. E, a differenza dell'amministratore delegato della Fiat, paga le tasse in Italia".
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