federico salvatore

AZZ! E' MORTO FEDERICO SALVATORE. AVEVA 63 ANNI. NEL 2021 ERA STATO COLPITO DA UNA EMORRAGIA CEREBRALE - CHANSONNIER E CABARETTISTA, ERA NOTO PER I SUOI TESTI COMICO-SATIRICI AMBIENTATI SOPRATTUTTO NEL MONDO NAPOLETANO – LA PRIMA VOLTA DA COSTANZO, LE STROFE RIVOLTE A PINO DANIELE ("GLI CHIEDEREI CHE FINE HA FATTO "TERRA MIA", SANREMO, GABER, GLI APPREZZAMENTI DI BENIGNI, I CONSIGLI DI GIGI PROIETTI E QUEL POMERIGGIO CON SORDI - LA HIT “AZZ” E LA CANZONE "SULLA PORTA" PRESENTATA A SANREMO – VIDEO

 

Da repubblica.it

 

federico salvatore

E' morto il comico napoletano Federico Salvatore. Aveva 63 anni. Nel 2021 era stato colpito da una emorragia cerebrale e aveva affrontato un percorso di riabilitazione. Chansonnier e cabarettista, era noto per i suoi testi comico-satirici ambientati soprattutto nel mondo napoletano. Come i brani umoristici della serie Incidenti: "Incidente in Banca", "Incidente al Vomero", "Incidente in Paradiso", "Incidente telefonico", nei quali proponeva episopdi grotteschi e battibecchi in cui contrapponeva il personaggio snob e arrogante di federico a quello popolano e rozzo di Salvatore.

 

 
FEDERICO SALVATORE
Sono passati 20 anni dai primi successi musicali di album come - Azz... e Il mago di Azz che hanno venduto più di 500.000 copie e fatto ottenere due dischi di platino nel 1995.
 
Che ricordo ha di quel periodo e come è nata l'idea di creare i due personaggi, Federico e Salvatore, che ancora oggi sono emblematici delle due facce di Napoli?

federico salvatore

Più che ricordare quel periodo, non ho mai archiviato le emozioni di alcuni momenti particolari: la prima volta da Costanzo, l’incontro con Pino Daniele, il palco di Sanremo, l’indimenticabile chiacchierata con Giorgio Gaber, gli apprezzamenti di Roberto Benigni, i consigli di Gigi Proietti, la sigaretta con Nino Manfredi, le terme con Umberto Eco, un pomeriggio con Alberto Sordi. Riguardo i due personaggi, non ho fatto altro che portare sul palco il Federico che ha condiviso il liceo con i figli di papà del Collegio Bianchi e il Salvatore che ha condiviso il marciapiede con i figli di mammà del quartiere Stella.
 
(…) Nel 2002 l'uscita dell'album "L'osceno del villaggio" segna una svolta nella sua carriera con un crescente impegno autorale culminato nella lucidissima "Se io fossi San Gennaro", della quale ha fatto diverse versioni.
 

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Oggi a chi dedicherebbe i versi cardine del brano e sbaglio se vedo dei rimandi al Gaber di Io Se fossi Dio? Finchè vivremo nell’attesa che possa succedere qualcosa e nulla facciamo perché possa accadere, Se io fossi San Gennaro è un evergreen, è uno sprone per la nuova generazione dell’iPod che non ha memoria storica di quanti figli illustri ha partorito Napoli. Avevo 21 anni quando acquistai il ½ LP di Gaber “Io se fossi Dio”, con quella sola traccia di 14 minuti sul lato A e niente sul lato B. I 14 minuti più coraggiosi del cantautorato italiano. Quando il successo mi ha poi permesso di incontrarlo, la sua lusinghiera considerazione mi ha spinto ad emularlo: lui Dio? io San Gennaro!
 

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Pino Daniele come prese le strofe a lui rivolte nella canzone "Se io fossi San Gennaro?
Credo le abbia ascoltate con il proposito e il bisogno di ritornare a cantare quelle canzoni che cito nel mio testo. Le canzoni di Terra mia, di Nero a metà, della rabbia e dei mali di Napoli, che tanto hanno influenzato la mia crescita artistica, portandomi da Azz a Napocalisse.

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