DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO -…
MASSIMO GIANNINI ANDREA VIANELLO BALLARO
DAGOREPORT
La nuova edizione di “Ballarò” parte con la fatwa del grillino Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai, che si lamenta per la scelta di Massimo Giannini alla conduzione: “Lui e il suo staff potrebbero costare a viale Mazzini 1 milione di euro. Possibile che tra i 1700 giornalisti Rai non ci fossero risorse interne da utilizzare a costo zero?”. In effetti lo stipendio dell’ex vicedirettore di “Repubblica” si aggira intorno ai 450mila euro lordi annui, e la redazione del programma si è arricchita di molte facce nuove.
Non solo sono stati dirottati al martedì sera autori e giornalisti che lavoravano in programmi Rai come “Agorà”, “Presadiretta” e “Millennium” (cosa normale in un’azienda così grande), ma pare che il direttore di rete Andrea Vianello abbia tolto i limiti di budget alla trasmissione, permettendo a Giannini di assumere molte persone esterne.
“Ballarò” avrà una squadra di trenta persone, e tra i nuovi arrivi si segnalano Francesca Fagnani e Federico Mello da “Servizio Pubblico”, Francesca Biagiotti e Martina Cecchi de Rossi (“Piazzapulita”), Francesco Caldarola (“Matrix”), Alessio Lasta (“La Gabbia”, ma già passato per “Millennium” su Rai3), Anna Bonalume, Cecilia Carpio, Claudio Pappaianni. Nei corridoi di viale Mazzini si segnala che tra i nuovi inviati c’è chi ha incassato contratti da 90mila euro l’anno, grasso che cola in questi tempi di crisi di giornali e tv.
anna maria tarantola e roberto fico in commissione di vigilanza rai
Come mai tutta questa generosità? C’entra forse qualcosa il fatto che Vianello si è “auto-imposto” come autore del programma? E che sulla sua riuscita si gioca la poltrona, dopo la sfilza di flop collezionati negli ultimi due anni? Con il “capo” in squadra, miracolosamente il rigore su spese e assunzioni si è allentato...
E ora tra i grillini c’è chi vuole sollevare un polverone sui giornalisti “chiamati” direttamente, senza passare dal concorso Rai che migliaia di iscritti all’ordine aspettano da anni, e che è stato rinviato sine die.
Ma non c’è solo il grattacapo del budget, ci sono anche tensioni con Roberto Benigni: sui giornali il comico toscano più che come “super guest star” è stato presentato come “sostituto” di Crozza, senza la solita fanfara di complimenti e peana. Dietro, naturalmente, c’è lo scontro tra i due agenti Lucio Presta (che rappresenta Benigni) e Beppe Caschetto (Crozza), e al toscanaccio milionario questa diminutio è piaciuta davvero poco.
Roberto Benigni Nicoletta Braschi
Tanto che Presta si è affrettato a specificare che il suo intervento nel programma è “a titolo gratuito”, e che si tratta solo di “un’intervista e un saluto”, non una copertina satirica come quella del comico genovese. Del resto, Benigni non ha bisogno di un contratto Rai e delle rogne che seguirebbero: la sua società di produzione Melampo ha chiuso il 2013 con un utile (non un fatturato, un utile!) da 2,7 milioni di euro.
2. LE MANI DI REPUBBLICA SULLA RAI
CROZZA IMITA BERSANI A BALLARO
Roberto Fico per www.beppegrillo.it
"Riguardo alla scelta di Massimo Giannini per la conduzione di Ballarò, c'è un punto su cui non si può non riflettere: la Rai, con questa operazione, ammette implicitamente che tra i suoi 1700 giornalisti assunti non ne esiste uno in grado di condurre la trasmissione. Perché non si è valutato di avviare una procedura di selezione interna?
Come è possibile che tra i tanti professionisti presenti in Rai non ci sia nessuno che possa ricoprire tale ruolo? Devo pensare allora che i giornalisti Rai non siano seri, capaci, in gamba? Magari qualcuno, ma non tutti. Senza considerare che scegliere un professionista interno comporterebbe un grande risparmio per l'azienda: Giannini si avvarrà di altri collaboratori esterni, mentre un giornalista Rai avrebbe magari coinvolto in questa esperienza altri colleghi.
Sarebbe stata una bella occasione per dare un segnale di cambiamento forte e per valorizzare le risorse interne. L'ex vicedirettore di Repubblica e il suo staff potrebbero costare alla tv pubblica circa un milione di euro. Optando per una squadra interna, Viale Mazzini avrebbe invece fatto un'operazione quasi a costo zero. Un modo di operare incomprensibile."
Roberto Fico, portavoce M5S - Presidente Commissione di Vigilanza RAI
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