SQUALO CENSORE - LE BATTUTE ANTI-MURDOCH (SULLO SCANDALO “NEWS OF THE WORLD”) DI ALEC BALDWIN TAGLIATE DAGLI EMMY AWARDS IN ONDA SU FOX - L’ATTORE RIFIUTA DI MANDARE IN ONDA LA VERSIONE EPURATA E DENUNCIA TUTTO SU TWITTER - LA PATETICA DIFESA DEL CANALE: LA DECISIONE NON È STATA PRESA PER NON INFASTIDIRE IL GRANDE CAPO, CI MANCHEREBBE, MA PIUTTOSTO “PER NON IRONIZZARE SU UN TEMA MOLTO SERIO”…

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Chiara Maffioletti per il "Corriere della Sera"

Doveva essere uno sketch e quindi sulla carta una cosa divertente. Ma, alla fine, il presidente vero ha vinto su quello finto. L'altra notte, la cerimonia degli Emmy Awards non è stata aperta come previsto da Alec Baldwin. L'attore, celebrato protagonista della serie «30 Rock», doveva inaugurare la serata con un video in cui interpretava un fantomatico «presidente della televisione».

In una manciata di minuti Baldwin, che aveva già registrato il pezzo comico, si lasciava andare a qualche battuta su Rupert Murdoch e sulle intercettazioni relative a NewsCorp. Peccato che la cerimonia andasse in onda su Fox, canale del gruppo del magnate australiano.

E così, assieme all'invito alla serata, Baldwin ha ricevuto anche quello per tagliare i passaggi sconvenienti del suo intervento. Risultato: li ha rifiutati entrambi. Baldwin, informando tutto il mondo via Twitter, non solo non ha accettato la censura ma ha anche vietato di mandare in onda il suo contributo in versione epurata. «Peccato, penso li avrebbe aiutati a migliorare la loro immagine», ha commentato. Al suo posto è stato chiamato all'ultimo minuto Leonard Nimoy (lo Spock di «Star Trek») per duettare con la conduttrice della serata, Jane Lynch nel filmato di apertura.

Nel frattempo, per provare a scongiurare l'ipotesi della censura, dalla Fox hanno fatto sapere che la decisione di tagliare quei passaggi non è stata presa per non infastidire Murdoch, ma piuttosto per non ironizzare su un tema che considerano molto serio. In ogni caso, questo è stato l'unico colpo di scena in una serata che altrimenti non ha disatteso nessuna previsione, rivelandosi prevedibile soprattutto nei verdetti.

Per il quarto anno consecutivo i pubblicitari impomatati che vivono negli anni Sessanta di «Mad Men» hanno vinto il premio come miglior serie drammatica mentre la famiglia allargata di «Modern Family» ha ritirato il premio per miglior serie comedy, per il secondo anno di fila anche se, con i suoi cinque premi vinti in tutto - statuette anche per la miglior sceneggiatura, regia e per la coppia di miglior attori non protagonisti Julie Bowen e Ty Burrell - è la fiction che più ha trionfato.

Ha fatto bis anche Jim Parsons di «The Big Bang Theory» mentre Kyle Chandler (anche al cinema con Super 8) ha vinto il suo primo Emmy con «Friday Night Lights» come miglior attore drammatico e Barry Pepper come miglior attore in una miniserie o film tv (fino all'anno scorso premiati separatamente), con «The Kennedys».

Come migliore attrice comica è stata premiata Melissa McCarthy («Mike and Molly») mentre Julianna Margulies («The Good Wife») come miglior attrice drammatica. I premi ai migliori attori non protagonisti per serie drammatiche sono andati invece a Peter Dinklage («Game of thrones») e a Margo Martindale, («Justified»).

L'Hollywood che vince anche quando si tratta di televisione è stata invece rappresentata da Kate Winslet, splendida nel suo vestito rosso fuoco, che ora può sistemare sulla mensola di casa sua, vicino all'Oscar vinto nel 2009, anche l'Emmy come migliore attrice in «Mildred Pierce», nella categoria su miniserie e film tv. E da Martin Scorsese, che ha vinto il premio per la migliore regia di una serie drammatica, con il suo «Boardwalk Empire».

 

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