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BRUNO VESPA A DAGOSPIA: “L'INSISTENZA NEL FAR SUPPORRE UNA MIA DISCENDENZA DA BENITO MUSSOLINI ALL'INIZIO, ANNI FA, POTEVA ESSERE DIVERTENTE, MA COL TEMPO È DIVENTATA FASTIDIOSA, TANTO DA COSTRINGERE ME E MIO FRATELLO A DIFFIDARE CHI CI TORNAVA SU TROPPO SPESSO, PER UNA EVIDENTE MANCANZA DI RISPETTO NEI CONFRONTI DI MIA MADRE. NEL 1943 LEI ERA…” 

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BRUNO VESPA E BENITO MUSSOLINIBRUNO VESPA E BENITO MUSSOLINI

Lettera di Bruno Vespa a Dagospia

 

Caro Roberto, l'insistenza nel far supporre una mia discendenza da Benito Mussolini all'inizio, anni fa, poteva essere divertente, ma col tempo è diventata fastidiosa, tanto da costringere me e mio fratello a diffidare chi ci tornava su troppo spesso, per una evidente mancanza di rispetto nei confronti di mia madre.

 

Nel 1943 lei era insegnante elementare e non dipendente dell'albergo di Campo Imperatore (come scrive anche Dagospia) dove Mussolini era agli arresti. Non ha mai messo piede in quella zona fino al 1949 quando fu assegnata come maestra ad Assergi. Mussolini era morto da quattro anni.

Cari saluti.

BRUNO VESPA E BENITO MUSSOLINIBRUNO VESPA E BENITO MUSSOLINI

Bruno Vespa

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