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CAROFIGLIO, UNO CHE AVEVA CAPITO TUTTO - LO SCRITTORE UN PO’ ÉNGAGÉ E UN PO’ MAGISTRATO IL 26 FEBBRAIO TWITTAVA SPAVALDO: “CONTRO L’ISTERIA COLLETTIVA OGGI: 1) HO VIAGGIATO IN AEREO E SENZA MASCHERINE; 2) SONO ANDATO IN METROPOLITANA E TUTTI ERANO TRANQUILLI; 3) HO PRESO PARTE A UNA TRANQUILLA E AFFOLLATA PRESENTAZIONE DI UN LIBRO” - POI IERI DAVA NOTIZIA DELLA RECLUSIONE DA 2 A 6 ANNI PER CHI NON OSSERVA LE RESTRIZIONI…
I TWEET DI GIANRICO CAROFIGLIO SUL CORONAVIRUS
Dagoreport
In Gianrico, caro figlio, l’animo dello scrittore aperto e solidale, quell’animo un po’ éngagé che guarda agli ultimi – siano i migranti sui barconi o i cinesi ingiustamente accusati di spandere il Coronavirus – convive con il rigore del magistrato, del duro uomo di legge. Sì, quell’animo che combatte la “percezione della paura” che Salvini mette in giro, che combatte l’isteria collettiva degli ignoranti che temono pandemie e cose simili, convive con chi è pronto a sanzionare chiunque trasgredisca alla legge: dura lex sed lex.
Se non così come, altrimenti, potremmo comprendere l’animo di questo candidato al Premio Strega leggendo, uno dietro l’altro, i suoi due tweet sul Coronavirs? Già gli intellettuali, gli scrittori, quelli che vedono prima il futuro, magari Cassandre, ma lo intuiscono mentre noi, zotici, non diamo loro ascolto e andiamo al Luna Park! Se tutti gli ignoranti, salviniani, zotici che già reclamavano le chiusure delle frontiere quasi un mesetto fa avessero ascoltato il caro figlio, se… se….
Eccolo il suo tweet del 26 febbraio: “Contro l’isteria collettiva oggi: 1) ho viaggiato in aereo e senza mascherine; 2) sono andato in metropolitana e tutti erano tranquilli; 3) ho preso parte a una tranquilla e affollata presentazione di un libro. Ci tenevo (ndr ci teneva, allora) a farvelo sapere”.
Poi è arrivato il decreto del presidente del Consiglio. E leggiamo anche il tweet di ieri, allora: “Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità competente e finalizzato a contrastare la diffusione delle epidemie è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con la reclusione da 2 a 6 anni”.
Ma come? Tre settimane fa questo spirito preveggente, questo re del thriller, questo scrittore di magistrati che intuiscono il futuro ci invitava ad andare a riunioni affollate e, passate tre settimane, ora invita l’autorità giudiziaria ad arrestarci se siamo in due a portar fuori il cane? Ah! Gli scrittori, loro sì che hanno la vista lungo. Non è questa la loro funzione nella società?
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