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CHIA-BOTTO DI INIZIO ANNO: ECCO PERCHE’ HO LASCIATO FABIO FULCO – "TUTTI CREDONO CHE SIA FINITA PERCHE’ SONO ALLERGICA AL MATRIMONIO E AI FIGLI MA NON E’ COSI’" – E POI PARLA DEL RAPPORTO COL CESTISTA GIUSEPPE POETA – IL VIDEO IN VERSIONE “CASALINGA INQUIETA IN MODALITA' SEXY” 

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Alessandro Penna per oggi.it

 

Cristina Chiabotto parla per la prima volta, in un’intervista esclusiva al settimanale Oggi, della fine della love story con Fabio Fulco dopo 12 anni di amore. “Tutti credono che sia finita perché sono allergica al matrimonio e ai figli”, dice. “Ma non è così”. Ecco la sua verità (con gossip finale)

«A fine luglio, Fabio mi ha detto: “Hai una vita troppo movimentata e io non non sono più la tua priorità”».

E lei? 

«Era una provocazione, credo. La mia reazione, in passato, è stata sempre quella di negare, rincuorarlo, rassicurarlo».

E stavolta, invece? 

«Mi sono messa a piangere, gli ho detto che non sono più sicura di nulla e che dovevo staccarmi. Se non avesse posto il problema forse sarei rimasta con lui. E avrei sbagliato».

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IN LACRIME - Cristina Chiabotto ha vinto Miss Italia nel 2004 e in questi 13 anni ha fatto di tutto per meritarsi un’altra corona: quella di Miss Riservatezza. La sua storia d’amore con Fabio Fulco è finita dopo una piccola eternità (11 anni e 8 mesi), e sul tema si è pronunciato mezzo mondo: lo stesso Fulco («Ma lo capisco: aveva una fiction in promozione, non poteva sottrarsi», concede Cristina), una dozzina di talk show, persino sociologi e psichiatri. Da lei non è uscita una sillaba. «Poi ho letto dappertutto che io non voglio figli e che ho una relazione con un giocatore di basket. E allora eccomi qui», dice, e gli occhi sono già coperti da una lastra di lacrime. Si scioglierà più volte nel corso dell’intervista.

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Partiamo dal primo capo d’imputazione. 

«Sono stata bombardata di messaggi: “Guarda che avere una famiglia è una cosa bellissima”, era il succo. Mi ha scritto persino la mia professoressa di fisica del liceo: “Ti voglio bene, ma capisco le ragioni di Fabio”. Insomma, è passata l’idea che io abbia mandato tutto all’aria perché sono allergica ai bimbi e al matrimonio».

Non è così? 

«Ma io vivo di valori! E mi auguro in futuro di diventare moglie e mamma. Possibile che a nessuno sia venuto in mente di fare un passo in più?».

Quale? 

«Che forse, purtroppo, alla fine non ero sicura di formare una famiglia con Fabio».

Perché? 

«Ci siamo dati tantissimo, e nel darsi ci siamo esauriti. Fabio m’ha conosciuto che ero una ragazzina di 19 anni».

Ora ne ha 31. 

«Nel “compormi” in una donna, mi ha visto più distaccata».

Siete stati insieme quasi 12 anni: ci sta, una flessione, un po’ di distacco. 

«Ma il tempo effettivo è stato molto minore. Abbiamo vissuto da “nomadi”, inseguendoci, godendo di una felicità selvaggia quando riuscivamo a incontrarci. È una “formula” che ha aiutato la passione, ma ci ha fatto trascurare certi incastri dei due caratteri».

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Quali incastri? 

«La mia leggerezza, la sua maturità. Fino a un po’ di tempo fa si sono nutrite a vicenda. Poi qualcosa si è rotto».

Cosa? 

«Non so se accada a tutti così, ho delle lacune in campo sentimentale: Fabio è stato il mio unico amore. Noi abbiamo vissuto tre fasi: quella della dipendenza, in cui non potevamo fare a meno l’una dell’altro; quello della pienezza, che ci faceva sentire completi; quando è arrivato il momento della consapevolezza, e quindi dei passi importanti, è scesa la nebbia. Abbiamo cominciato a trascinarci. Se avessi ascoltato la pancia, mi sarei staccata prima».

 

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Fulco ha preso tutto con grande dignità. Ma le ha mosso un appunto: non aver lottato per salvare la vostra storia. 

«Avevo già lottato prima, durante altre crisi. Stavolta ho visto l’inizio di un nuovo percorso, da sola: voglio ascoltarmi, capire».

Vi siete sentiti, in questi mesi? 

«Due volte, per i compleanni: il 4 agosto l’ho chiamato per fargli gli auguri, il 15 settembre mi ha telefonato lui. Poi, niente».

Fulco spera in un suo ritorno. La pace è un’opzione? 

«Non lo so. Mia sorella Serena mi ha detto: “Sister, per la prima volta navighi nell’ignoto”. Ha ragione. Io ho sempre organizzato tutto, come un giocoliere ho tenuto in equilibrio la famiglia a Torino, Fabio a Roma, il lavoro e le amicizie sparsi per l’Italia. Il mio mondo legato con uno spago, per il quieto vivere di tutti. Ora ho tagliato quello spago».

 

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E come si sente? 

«Strana. Sono triste, senza Fabio è come se mi avessero tolto un braccio. Ma sarei ipocrita se ora le urlassi il mio dolore. Sto facendo un viaggio pazzesco, alla scoperta di me. Un viaggio che mi piace».

Pensa mai a Fulco? Se durante questo suo viaggio lui incontrasse un’altra donna? 

«Ci penso di continuo, a Fabio (si inceppa, cerca di trattenere le lacrime, poi piange a dirotto, ndr). Penso soprattutto a come sta. E, chiaro, mi chiedo pure se veda qualcuno. Allo stesso tempo sono felice di aver trovato il coraggio di affrontare il problema, anziché rimandarlo».

cristina chiabotto e fabio fulco

 

Ha qualcosa da rimproverarsi? 

«Nei sentimenti sono fragile. Mi sono sempre dedicata completamente all’altro, come se dovessi salvarlo, anche quando Fabio non mi chiedeva aiuto. Alla fine, ho confuso i ruoli: ero fidanzata, crocerossina, amica, mamma. Non capivo più cosa fossi».

 

E Fabio ha qualche colpa? 

«Nessuna. Non toccatemelo, è un grande. Lui ha aspettato fino a quando ha potuto. Poi, quando ha capito che non mi sarei mai decisa a fare il grande passo, mi ha posto davanti a un bivio. Ci siamo visti a Torino, a inizio agosto. Dopo litri di lacrime, gli ho detto: “Se capirò che sei tu, ti correrò incontro”. Ho passato un’estate da incubo, e pure l’autunno è stato duro. Ma non sono ancora corsa da lui (torna a commuoversi, ndr)».

 

Perché piange? 

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«Io soffro i distacchi. Mi sono sentita idealizzata, da Fabio e da chi credeva in noi: c’era troppa pressione. Vorrei che capiste che siamo due belle anime. Che una favola resta una favola anche se non c’è il lieto fine».

Resterete amici? 

«Dopo una cosa così grande, non si può. Non subito, almeno».

Nel frattempo, le hanno appioppato un nuovo fidanzato: il cestista Giuseppe Poeta. 

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«Peppe l’avevo premiato anni fa, e l’ho ritrovato in questi mesi perché amo il basket e vado spesso a vedere l’Auxilium (la squadra di pallacanestro di Torino, in cui gioca Poeta, ndr). Abbiamo creato un bel gruppo: dentro ci sono mia sorella, alcune mie amiche, Peppe e altri ragazzi».

 

Ma è il suo fidanzato o no? 

«No. È “solo” una bellissima amicizia nuova: per dire, Peppe sa cosa ho vissuto con Fabio. E poi lui è fidanzato, non ci siamo mai visti da soli. Insomma, non sono pronta per nuovo amore. Anche se…».

Anche se? 

«Tutto può essere. Gliel’ho detto: navigo nell’ignoto».

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