DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Marco Giusti per Dagospia
Poteva passare dal ruolo di Jago a fianco di Carmelo Bene al cinema violento di Lucio Fulci, dalla pubblicità del panettone Balocco al cinema pugliese di Edoardo winspeare. Il teatro d’avanguardia italiano, ma anche il cinema e la pubblicità perdono un attore di grande talento come Cosimo Cinieri, che proprio oggi avrebbe compiuto 81 anni. Nato a Taranto nel 1938, figlio del commediografo e sceneggiatore Giulio Cesare Viola e fratello del regista Francesco Cinieri, studia recitazione con Alessandro Fersen e presto si trova a dividere le scene con Carmelo Bene, Carlo Quartucci e con sua moglie Irma Immacolata Palazzo.
Con Bene lo troviamo anche a Venezia a presentare e a difendere Nostra Signora dei Turchi, seguendo da vicino gli scontri con la critica e con il giornalista televisivo della Rai Carlo Mazzarella, che aveva osato attaccare il film. Degno braccio destro di Carmelo, ha lavorato spesso in film sperimentali o non facili, come Tre nel Mille di Franco Indovina, L’albero di Guernica di Ferdinando Arrabal, ma ha frequentato con grande candore anche i set del cinema di genere, legandosi principalmente a un maestro dell’horror come Lucio Fulci.
Con lui ha recitato in Lo squartatore di New York, Manhattan Baby, Murderock, I guerrieri dell’anno 2072. A differenza dei tanti che hanno descritto Fulci come intrattabile, Cinieri si era sempre trovato benissimo con lui. Dal volto fortemente caratterizzato, lo troviamo anche in film molto diversi, da La tragedia di un uomo ridicolo di Bernardo Bertolucci a Secondo Ponzio Pilato di Luigi Magni, da Le vie del Signore sono finite di Massimo Troisi a Pizzicata di Edoardo Winspeare.
Arrivato al successo televisivo proprio con gli spot della Balocco, dove era un “Sognor Balocco” molto divertente, ha molto lavorato in questi ultimi anni sia al cinema, ricordiamo Cavie dei Manetti bros, La vespa e la regina, che in tv, Fortezza Bastiani, che al teatro, che non ha mai interrotto. Assolutamente da recupere un buffo film tv di Piero Panza, Il matrimonio di Rosa Palanca, del 1974, dove divide la scena con un altro celebre pugliese, Lino Banfi.
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