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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
Andrea Scanzi per "Il Fatto Quotidiano"
E' la nuova branca del giornalismo italiano: dare i consigli a Mario Monti su come usare Twitter. Criticarne le mosse politiche sarebbe troppo eversivo. Meglio insegnargli a maneggiare i social network. Magari sostenendo, come il Corriere della Sera, che "la rete sta con Monti". Come no. L'assist a Beppe Grillo era troppo invitante: l'hashtag #tornaacasamonti è subito carambolato tra i Trending Topics.
Dare consigli a Monti su Twitter è come spiegare il Principio di indeterminazione di Heisenberg a Renzo Bossi. E' però affascinante vedere come molte firme si adoperino nel mostrare al Professore le porte della percezione cinguettante. Forse buona parte di quelle firme sognava di divenire un grande inviato di guerra. E ora si ritrova a fare le esegesi dei tweet montiani. Lo hanno consigliato - ora piacevolmente e ora no - in tanti.
Beppe Severgnini sul Corriere della Sera ("Sia originale"; "Sia curioso"; "Sia personale": mancava solo "Sia sintetico"). Alessandro Lanni su Reset, Michele Boroni sul Foglio. E Luca Sofri: "Vendola e Renzi che twittano + personalmente han molti + followers di Bersani che conta il doppio di loro e fa twittare slogan: Monti impari" (i "+" e le parole tronche, più che giovanilismi, sono lo stratagemma più banale per farsi bastare i 140 caratteri).
Osservatori e addetti ai lavori hanno stigmatizzato lo "0 Following" di Monti (non si interessa alla gente); hanno sottolineato come l'ex (?) Premier scriva a mezzanotte; non hanno gradito il nome @SenatoreMonti, troppo serio (ritenere Monti "troppo serio" è come accusare Rosario Dawson di essere "troppo donna"). Diagnosi: Monti non sa usare Twitter. Uh, che scoperta.
Per i politici, tolti Renzi, Civati e pochi altri, è sempre così. Bersani sembra gli Aforismi di Breznev, Gasparri litiga con chiunque osi ricordargli chi è Gasparri e Boccia blocca chi lo critica (cioè il Pianeta Terra nella sua interezza cosmica). Cinguettare è l'arte bonsai dell'autoreferenzialità cazzara: quanto di più distante da Monti.
Il suo terzo tweet, scritto a Natale, recita: "Insieme ..."Saliamo" in politica! #AgendaMonti agenda-monti.it". Virgolette inutili, punti esclamativi e di sospensione, link incompleti e hashtag buttati là come petardi in Chiesa: disastro. Il fake di Monti è più credibile di quello vero. Probabilmente lo hanno iscritto a sua insaputa, oppure mediante minaccia (tipo un happy hour con Landini a casa della Camusso). Disquisirne è ghirigoro para-intellettuale. O forse la voglia mai placata di dare importanza al nulla per non affrontare il tutto. O anche solo l'abbastanza.
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