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Noel Murray per “Rolling Stone”
TRAILER “THE DUKE OF BURGUNDY”
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Peter Strickland ha scritto e diretto il film a tema fetish “The Duke of Burgundy”, dove una ricca ed elegante signora di nome Cynthia ha una relazione sadomaso con la giovane cameriera Evelyn. Per regalo di compleanno, Cynthia commissiona ad un’artigiana un letto speciale che farà sentire la sua amata come se fosse sepolta viva. Siccome il lavoro richiede troppo tempo, la carpentiera propone una valida alternativa: un gabinetto umano?
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E’ in momenti come questi, strani e divertenti, che il regista rende omaggio ai film di “sexploitation” degli anni Settanta (molto simili ai porno softcore) e si trasforma in una delle opere più discusse del circuito dei festival (da domani esce in sale selezionate negli States, il 20 febbraio nel Regno Unito).
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Si tratta di puro “kink”, gioco tra dominatrice e schiava che fa impallidire l’autrice di “Cinquanta sfumature di grigio”, ma la storia di una coppia che tenta in ogni modo di riattizzare la brace, non potrebbe essere più universale. Qui si trovano inoltre risposte ad alcune domande che i curiosi del genere si fanno: dove si comprano gli indumenti bondage? Che succede se una delle due ha il mal di schiena? Quando si esprime il desiderio di una “pioggia dorata”, quanta acqua occorre bere?
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Racconta Strickland: «Il sadomasochismo è molto teatrale. Ho cercato di metterci un po’ di umorismo, non per prendere in giro i personaggi, ma per ridere delle cose pratiche della procedura». Il film è ambientato in un mondo quasi fatato, in un ambiente altamente aristocratico e lussuoso, senza uomini e macchine.
“the duke of burgundy”, cdn.indiewire.com
Strickland compara la sua voglia di reinventare il cinema trash degli anni Settanta all’operazione fatta dalla sua band preferita, gli Stereolab: bisogna pescare la bellezza da ciò che un tempo era ritenuto kitsch.
Il film è stato presentato al “Toronto Film Festival” e le critiche sono eccellenti.
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