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Massimiliano Lenzi per “Il Tempo”
C'è stato un tempo del nudo prima di internet, un tempo di corpi che si spogliavano a seconda della fortuna, con simpatia e leggerezza, dentro un gioco, rompendo la fissità quasi maniacale della fotografia da scatto od il gusto del racconto incastonato dentro un montaggio cinematografico, fisso nel suo iniziare e finire con una sceneggiatura già decisa.
C'è stato un tempo prima della rete, del net, un tempo in cui la curiosità aveva uno schermo ideale per il nudo, era la televisione. Quasi nudo, ammiccato, danzato, ballato, scommesso. Intravisto. In una parola "Colpo Grosso",
il programma cult condotta da Umberto Smaila, un ex Gatto di Vicolo Miracoli come Jerry Calà, andato in onda tra il 1987 ed il 1991, negli ultimi fuochi e anni edonisti della Prima Repubblica, prima dell'avvento di Mani Pulite, del ritorno prepotente di un mondo insicuro e nuovo con il crollo del Muro di Berlino e del comunismo.
Colpo grosso è stato, nell'immaginario di una generazione di italiani, un po' come le docce della Edwige Fenech, infinite e bagnate per sempre, una feritoia sull'educazione sentimentale, disimpegnata, sul gusto dell'avventura, sul desiderio, sulla mancanza, sulla voglia, sulla libertà.
Oggi tutte quelle emozioni rivanno in onda, su Mediaset Extra, e improvvisamente la loro libertà di costume, quasi un grido di passione, sembrano esser diventate teche, Amarcord, tuffo nel passato di com'eravamo e di come non saremo più. Un canzoniere dei corpi senza musica, un viaggio a ritroso.
Oggi che su internet l'azzardo narrativo e spregiudicato di quella trasmissione che andava in onda dopo la mezzanotte, oltre l'orario dell'ora fissata dalla fiaba in cui Cenerentola ritrova sempre la sua scarpina e se ne torna a casa, è diventato quasi pudico dinnanzi al gusto del proibito su internet.
Eppure rivedere quel programma, Colpo Grosso, nel 2016, in un'ora che ormai nei palinsesti della televisione di flusso non si sa bene se sia seconda, terza, o quarta serata, rappresenta un momento da non perdere.
C'è un mondo in quelle puntate, ogni replica, come in un vhs sul nostro passato, è un girato dove tutto si perde tranne la libertà di quei momenti. Chi ricorda le vallette del programma, oggi che su internet, ad ogni istante, si può essere collegati con il mondo, senza bisogno di un orario, di una liturgia, di un palinsesto?
Per chi non lo ricordasse lo rammentiamo noi: dalla seconda stagione di "Colpo Grosso", ad esempio, vennero introdotte sette vallette, chiamate prima "Portafortuna" e dall'anno successivo "Ragazze Cin Cin".
Le "Portafortuna" rappresentavano 7 talismani (legati ai simboli presenti in alcune slot machines, come la coccinella, il quadrifoglio, il ferro di cavallo, etc..), mentre le "Cin Cin" 7 frutti (ananas, fragola, limone, mandarino, kiwi, ciliegia, mirtillo, ecc..) che, oltre a differenziare il colore del loro costume, erano presenti durante gli stacchetti - strip che eseguivano, nella forma di un segnalino, messo a coprire uno dei loro capezzoli.
Queste ragazze, di varie nazionalità, divennero in poco tempo una delle caratteristiche più note del programma, tanto che la parte finale di uno dei loro stacchetti veniva proposta in quegli anni, ogni sera, all'interno della sigla di Blob.
C'era, poi, nel programma l'azzardo divertito del gioco, che oggi in televisione è praticamente bandito salvo il fatto che nel nostro Paese, in molti bar di ogni buco di borgo, anche il più sperduto, si trovano slot machines per giocare con il consenso dello Stato.
Perché, ed è questa forse la più grande lezione che si ricava guardando Colpo Grosso quasi trent'anni dopo, beh oggi siamo diventati in apparenza più moralisti, in realtà soltanto più ipocriti. Abbiamo omogeneizzato i desideri, i peccati, le voglie, convinti di diventare migliori ma diventando semplicemente più banali. Quindici anni fa, per fare una citazione, andò in onda pure l'ultima puntata de La Piovra, serie numero 10, sulla Rai. Perché anche nel raccontare il male, non solo i corpi, siamo diventati più ordinari.
Quindi onore a Mediaset Extra per aver scelto di mettere in onda le repliche di "Colpo Grosso". Un programma condotto da un gatto di Vicoli Miracoli, Umberto Smaila, e per il quale vale una battuta - adattata all'occorrenza - di un altro gatto di Vicoli Miracoli, Jerry Calà: "Il programma Colpo Grosso? Non è bello, piace!".
I CULI DELLE RAGAZZE CIN CIN COLPO GROSSO SMAILA A COLPO GROSSO COLPO GROSSO 9
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