DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
1. «LANCEREMO CAVIALE DAGLI AEREI» LO SFOTTà SU TWITTER E FACEBOOK
Andrea Galli per il "Corriere della Sera"
Terrore a Cortina d'Ampezzo, che dopo un moto popolare ha cambiato nome in Cortina isolata da un Pezzo. Tra le prime drammatiche conseguenze dei blackout elettrici provocati dalle incredibili nevicate ci sono le vasche idromassaggio fuori uso e le piastre per i capelli inutilizzabili. Danni ingenti per il corpo e anche per l'anima: a rischio le nottate di Capodanno scaldate dai deejay e i trenini samba del post-brindisi.
Popolazione in emergenza, ma la Protezione civile corre ai ripari: pronto il lancio di caviale dagli aerei. Gli sforzi però non bastano, servono aiuti: con un sms al 481... donerai un pasto caldo a soli 186,79 euro e ricordati che un piccolo gesto può salvare un milionario. Non perdere tempo, la situazione è in peggioramento. Già registrati episodi di cannibalismo: divorati due finanzieri da un gruppo di commercianti affamati.
Ora, non si sono messi d'accordo gli autori su Twitter e Facebook delle varie frasi una cui piccola, piccolissima parte ci siamo presi la libertà d'assemblare. Le loro, va precisato, sono punture estemporanee e slegate. Non c'è nessuna regia e ancor meno nessun coordinamento.
Eppure esiste un sottile filo che unisce i cinguettii e i post e che, banalmente, potrebbe costruire un plot narrativo da cinepanettone alternativo. Per esempio e per l'appunto un «Vacanze di Natale a Cortina (isolata da un Pezzo)». Poi magari quel filo di cui sopra è semplicemente di bava. Perché, potrebbe obiettare chi è finito nei guai, sulle Dolomiti il maltempo ha portato paura e difficoltà , concrete grane e preoccupazioni, ha tenuto prigionieri i residenti, ha cancellato prenotazioni e lasciato vuote stanze d'albergo. E dunque stiano alla larga questi rancorosi invidiosi, in cerca di «vendetta sociale».
Dice bene il governatore veneto Luca Zaia che, attenzione, ci sono tante altre località del Cadore, più piccole, meno note, ugualmente travolte dalla neve e dai disagi, insomma cerchiamo di fare le persone serie. Ma una gita sui social network evidenzia come delle tante altre località del Cadore freghi zero a parecchia gente. In quanto Cortina assolve svariate funzioni suo malgrado: è facile prenderla di mira. Icona, stereotipo, simbolo per l'Italia nel bene e nel male.
Amata/odiata, luogo letterario (Dino Buzzati) e sportivo (i maghi dell'alpinismo), buen retiro per la borghesia lombardoveneta e parco di divertimenti per gli oligarchi russi. I ricchi e gli arricchiti. La band dei 99 Posse, sempre su twitter , annuncia: «Faremo un concerto rock per sostenere la causa dei vip. La Santanché canterà con noi curre curre guagliò ». Alé, non se ne esce.
Del resto nessuno è escluso, figurarsi una tenera Giulia Zoppas in pigiamino costretta - e in posa ironica su instagram - a spazzolarsi i denti sotto la luce d'uno smartphone: l'hanno bersagliata. Per tacere del direttore di Chi Alfonso Signorini specie dopo l'annuncio della ritirata, addio Cortina mia bella: «Sono stato costretto a tornare a Milano». Apriti cielo su Signorini.
Ed Edoardo Tabacchi (Salmoiraghi e Viganò)? Una sua fotografia del caminetto acceso, anziché simboleggiare l'accettazione della trincea domestica e la cosciente riscoperta delle cose belle della vita quale un romantico falò in salotto, è diventata bersaglio di derisioni. E certo si potrebbe proseguire a oltranza, non fosse che a Cortina nel tardo pomeriggio di ieri iniziavano a distribuire gratis bottiglie di Champagne del '75 e giacche a vento Moncler mentre il sindaco proibiva tassativamente le pellicce a pelo raso, e alcune nobildonne ingaggiavano una furibonda battaglia per sottrarre agli umani coperte da destinare ai rinsecchiti chihuahua flagellati dal freddo e infine, scandalo, una contessa di indubbia fama a causa del buio fitto capitava a letto addirittura con un cassintegrato...
La giornalista Rai Paola Ferrari, di Cortina innamorata, ha parlato di un «Paese ridicolo che lascia i cittadini senza energia elettrica per 36 ore». Qualcheduno ha tenuto a ricordare come a Cortina abitino anche persone normali, non soltanto famosi veri o presunti tali. Altri hanno mandato aggiornamenti di servizio con le notizie sul lento, faticoso, anacronistico ripristino della normalità .
Altri ancora, incollati dalla passione delle previsioni meteo e dal conseguente dibattito sul tempo, hanno spiegato che la tempesta potrebbe prendere di mira il Sud. Nella speranza, beninteso, che nel caso risparmi Portofino o Porto Cervo. Altrimenti saremo punto e a capo. O forse no. Pare che a Cortina han terminato le candele e sui social network le battute.
2. CASSATE
Filippo Facci per "Libero Quotidiano"
Di fronte alla stessa imprevedibile notiziona (pioggia e neve al Nord, blackout a Cortina) Corriere e Re-pubblica hanno pensato di rivolgersi allo stesso commentatore, il montanaro pauperista Mauro Corona, uno scrittore-alpinista secondo il quale si salveranno solo quelli che sapranno accendere un fuoco e condurre un gregge e fare il formaggio.
Nell'attesa, ha venduto lo stesso pecorino ai due quotidiani. Sul Corriere: «Accendere un fuoco: le cose semplici dimenticate». Su Repubblica: «Dietro le candele». Il simpatico sbevazzone spiegava che «senza luce e senza riscaldamento le parole ricominceranno a scorrere tra di noi», anche se non è chiaro con chi parlasse, visto che accennava alla «luce di una candela nelle mie notti solitarie di fine anno».
Una seratona, ovviamente «spenta la televisione e le mille tecnologie che creano so- lo stress... Dostoevskij non aveva bisogno di altro». Dostoevskij nacque nel 1821 e non aveva un sito internet come Corona: oggi? «I più giovani non sanno neppure accendere un fuoco». Già, mentre i cinquantenni sono notoriamente esperti in pietre focaie.
Del resto «nessuno viaggia più in auto con una pila e un sacco a pelo rischiando, se viene travolto da una tempesta di neve, di non tornare a casa». Già, soprattutto se vive a Crotone e non - come Mauro Corona- a Erto e Casso. Ma resta un sincero poeta, Corona: «Pubblico i libri con Berlusconi», disse due anni fa, «perché mi paga il triplo».
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