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Lady Coratella per Dagospia
Crik-Crok Cracco è una vera star, mica un semplice cuoco come gli altri premiati a Firenze dalla guida dei ristoranti 2016 de L'Espresso. Per dimostrare a tutti che lui è un'altra storia e viaggia a bordo di una cometa, proveniente da un altro pianeta, ha bucato a Firenze, la premiazione della guida dei ristoranti 2016 de L'Espresso.
In verità il folto pubblico, giunto da ogni dove per l'annuale appuntamento enogastronomico alla stazione Leopolda, non se n'era nemmeno accorto, ma la star ha preferito ugualmente giustificare l'assenza con una bellissima scusa da cresimandi: è il mio compleanno.
Cracco - Crippa - Lopriore - Gualterio Marchesi
Rosa Fanti, romagnola esibizionista moglie di Carlo ‘Pacco’ che ha scavallato l'età del provino per una comparsata in TV, pur di accontentare il pubblico bramoso di dettagli domestici, continua gli imperdibili aggiornamenti dei cracchi di famiglia e dei suoi bimbi sul blog "Casa Cracco".
Nel frattempo a Firenze i più grandi chef italiani, compresi quelli che dalla critica di settore ottengono punteggi ben più alti di Crik-Crok, sono saliti sul palco per festeggiare insieme in amicizia. Uniti e consapevoli che il successo dell'alta cucina italiana nel mondo (mai così forte come in questo periodo) sia anche il risultato di un lavoro di squadra: quando si cresce, si cresce tutti.
Lo sa bene Antonino Cannavacciuolo, che ha mantenuto la sua simpatia anche dopo i riflettori. Lo sanno Heinz Beck e Matteo Baronetto, ex secondo di Cracco che, da quando ha finalmente preso la sua strada, brilla di luce propria in uno dei locali più belli e buoni d'Italia: Del Cambio a Torino. E poi tutti gli altri presenti alla giornata di festa, da Moreno Cedroni ad Annie Feolde, da Pino Cuttaia a Mauro Uliassi e Valeria Piccini e molti altri.
Massimo Bottura dell'Osteria Francescana a Modena, che ha ottenuto 20/20 (la perfezione, punteggio mai assegnato prima d'ora) si è presentato puntuale, ha salutato tutti per primo, è salito sul palco a festeggiare, ha abbracciato i suoi colleghi, non se l'è tirata come non se la tira mai e se n'è andato col sorriso sulle labbra.
C'è da essere orgogliosi di questo momento di grande forza e presenza della grande tavola italiana nel mondo. Se qualcuno se la tirasse un po' meno, però, sarebbe meglio.
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