brigitte bardot piace a troppi

“BRIGITTE BARDOT ERA UNA BRAVA ATTRICE? NO. ERA UN'ALTRA COSA” – IL CRITICO CINEMATOGRAFICO ALBERTO CRESPI SULLA NASCITA DEL MITO DELLA DIVA FRANCESE, SCOMPARSA IERI A 91 ANNI: “IL FILM CHE CREÒ IL ‘FENOMENO BB’ È “PIACE A TROPPI” DEL 1956, CHE ANTICIPA GLI ANNI 60 E CREA UN'ICONA, UN MODELLO DI COMPORTAMENTO, UN FENOMENO DIVISTICO CHE TRACIMA DALLO SCHERMO E INVADE IL MONDO DEI MEDIA. LE GRANDI DIVE DEL CINEMA ERANO ANCHE BRAVE ATTRICI. A BRIGITTE BARDOT NESSUNO CHIEDEVA DI ‘RECITARE’. QUANDO SI RITIRÒ, A NEMMENO QUARANT'ANNI, IL CINEMA SOPRAVVISSE: FU LA CRONACA AD ALIMENTARE LA SUA LEGGENDA. PERCHÉ NON ERA UN'ATTRICE, ERA…” - VIDEO

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Estratto dell’articolo di Alberto Crespi per “la Repubblica”

 

Da ragazza Brigitte Bardot non pensava al cinema, […] sognava di fare la ballerina classica. Ma era talmente bella che la rivista Elle ne fece la propria icona e una sua foto fu notata da Marc Allégret, allora un regista importante, che nel 1950 la convocò per un provino.

brigitte bardot roger vadim

 

Non la prese, ma la cosa ebbe un seguito: il destino volle che fosse presente il giovane assistente Roger Vadim, un franco-russo (vero cognome Plemjannikov) furbo come una volpe e bello come il sole. Esplose un amore, ma avrebbero lavorato insieme solo nel 1956 in Piace a troppi, in originale Et Dieu... créa la femme. È il film che creò il "fenomeno BB", e molti pensano sia il suo debutto: invece era il suo diciassettesimo film. Quando esplode come diva, a 22 anni, è già un'attrice rodata.

 

Fra quei sedici titoli che precedono Et Dieu... créa la femme ci sono ruoli minuscoli in film importanti, […] lavorò anche in Italia: apparve in Tradita di Mario Bonnard e soprattutto in Mio figlio Nerone di Steno dove era Poppea. È un clamoroso esempio di kitsch d'epoca in cui compaiono anche Alberto Sordi, Vittorio De Sica e Gloria Swanson (Agrippina) che non appariva sugli schermi da sei anni, da Viale del tramonto.

curd jurgens e brigitte bardot in piace a troppi

 

È un apprendistato simile a quello di tante altre belle ragazze, nel cinema di quegli anni. E nessuno, almeno in Italia, pensava che quella biondina francese fosse destinata a chissà che. Mario Monicelli, addirittura, raccontava che dopo averla provinata per Proibito (film del '54) le consigliò di non fare l'attrice. Bardot, in fondo, gli diede retta perché divenne molto più di un'attrice. Et Dieu... créa la femme non è un gran film ma è, appunto, qualcosa di più di un film.

 

brigitte bardot in piace a troppi

[…] Vadim e Bardot creano un'immagine di ragazza aggressiva e quasi involontariamente perversa, che con la sua bellezza sconvolge il mondo degli uomini. Il film anticipa gli anni 60 e crea un'icona, un modello di comportamento, un fenomeno divistico che tracima dallo schermo e invade il mondo dei media.

 

[…] È arrivato il momento di porsi la grande domanda: era una brava attrice? No. Era un'altra cosa. Grandi dive del cinema, da Greta Garbo a Mary Pickford, dalla citata Sophia Loren a Marilyn Monroe erano anche brave attrici. A Brigitte Bardot nessuno chiedeva di "recitare".

 

brigitte bardot e jean louis trintignant in piace a troppi

Un grande regista come Henri-Georges Clouzot arrivò quasi a torturarla per cavarne "un'interpretazione" in La verità (1960), dove è una ragazza accusata di omicidio. Un altro grande come Jean-Luc Godard fu più astuto: in Il disprezzo (1963) le chiese di fare se stessa nel ruolo della moglie promiscua di uno sceneggiatore.

 

brigitte bardot in piace a troppi

Louis Malle le lasciò fare ciò che voleva in Vita privata (1961), dove ha come partner Mastroianni, e in Viva Maria! (1965), folle pseudo-western dove si forma una coppia al fulmicotone con Jeanne Moreau, che la guardava dall'alto in basso. Quando si ritirò, a nemmeno quarant'anni, il cinema sopravvisse: fu la cronaca ad alimentare la sua leggenda. Perché non era un'attrice, era come la statua del Falcone maltese con Bogart: era fatta della materia di cui sono fatti i sogni.

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