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"DAI TEST DE 'LE IENE' VENNE FUORI CHE L'80% DEI PARLAMENTARI SI DROGAVA" - L'EX IENA "PIF" (PIERFRANCESCO DILIBERTO) RACCONTA DI QUANDO, NEL 2006, GLI INVIATI DEL PROGRAMMA PRENDEVANO CON UNA SCUSA IL SUDORE DEGLI ONOREVOLI PER EFFETTUARE DI NASCOSTO UN CONTROLLO ANTI-DROGA: "I POLITICI SI INCAZZARONO E LA GUARDIA DI FINANZA ANDÒ A BUSSARE A CASA DI DAVIDE PARENTI (AUTORE DEL PROGRAMMA) ALLE SEI DI MATTINA" - QUELLA VOLTA CHE PIF HA RISCHIATO DI FAR CHIUDERE "LE IENE" ANDANDO A DA UN POLITICO CON PEZZO DI HASHISH NASCOSTO DENTRO A...
Comunicato stampa
Il nuovo ospite di Tintoria è stato Pif - nella puntata registrata il 29 marzo alle OGR di Torino nell’ambito della Biennale Democrazia 2025 - che al “podcast più rilassato d’Italia” ha raccontato aneddoti e retroscena della sua carriera e della sua vita.
Dai temi delle superiori scritti contestando Andreotti fino all’incontro con lui, dai viaggi in Inghilterra fino al destino scampato da assicuratore a Frosinone, dal set con Franco Zeffirelli e il suo cane a un corso da autore televisivo che gli ha cambiato la vita.
Pif, a Daniele Tinti e Stefano Rapone, ha raccontato i segreti del suo lavoro: Le Iene, Il Testimone, i film, la sua battaglia contro la mafia. Ha inoltre svelato un aneddoto di quando lavorava alle Iene e avrebbe rischiato di far chiudere il programma.
pierfrancesco diliberto in arte pif
«Ho rischiato di far chiudere le Iene e troncare la mia carriera. Premessa: le Iene a quei tempi fecero un servizio in cui andavano a intervistare i parlamentari italiani e poi con una scusa arrivava una truccatrice a tamponare il sudore. In realtà era un modo per capire se una persona si drogava. Venne fuori che l’80% dei senatori si drogava. I politici si incazzarono “un tantino” e addirittura la Guardia di Finanza andò a bussare a casa di Davide Parenti alle sei di mattina.
Io invece facevo cose minchione e c’era questo servizio in cui un autore che si fingeva giornalista faceva una domanda a un politico, poi si fermava e arrivavo io vestito da portaborse e dicevo: «Onorevole mi scusi poi per quell’affare tutto a posto, vogliamo festeggiare con delle ragazze?», in un momento in cui ancora non esisteva il bunga bunga, o niente del genere.
Un giorno chiedo all’operatore che era con noi di darmi un suo pacchetto di sigarette così lo avrei lasciato all’intervistato in modo da metterlo ancora più a disagio. Prima di fare questa cosa - per puro scrupolo - ho aperto il pacchetto per vedere se c’era qualcosa e ci ho trovato dentro un “tocco” di fumo così.
Se non avessi controllato sarei andato da un senatore con quello, lui avrebbe aperto e avrebbe chiamato i Carabinieri. Avrebbero chiuso lene e io sarei finito».
davide parenti
DAVIDE PARENTI - LE IENE
pierfrancesco diliberto pif
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