“MI HANNO DETTO: SE VUOI TOGLIERTI IL REGGISENO, FAI TUTTI CONTENTI” - LA DENUNCIA SOCIAL DI UNA 23ENNE SICILIANA: “SONO STATA MOLESTATA MENTRE MI FACEVANO UNA TAC AL POLICLINICO UMBERTO I DI ROMA” – LA RAGAZZA ERA ANDATA AL PRONTO SOCCORSO PER UNA FORTE EMICRANIA. LA FRASE SAREBBE STATA PRONUNCIATA IN AREA RADIOLOGIA: “NON HO SENTITO RIDERE, MA NEMMENO LA VOCE DI QUALCUNO CHE HA DETTO AL COLLEGA QUANTO FOSSERO INADEGUATE QUELLE PAROLE” - L’OSPEDALE APRE UN’INDAGINE INTERNA. SUI SOCIAL MOLTI COMMENTI NEGATIVI PER LA RAGAZZA: “COME TI PERMETTI DI ROVINARE LA VITA DI UNA PERSONA?”; “MA FATTI UNA RISATA…” - VIDEO

Valentina Lupia per repubblica.it - Estratti

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“Se vuoi toglierti il reggiseno, fai tutti contenti”. Questo si sarebbe sentita rispondere Marzia Sardo, una 23enne siciliana, che vive e studia a Roma, andata al pronto soccorso del policlinico Umberto I il 21 agosto per una forte emicrania: “Stavo malissimo, non riuscivo a tenere gli occhi aperti”. Secondo l’accusa della giovane, è successo tutto nell’area della Radiologia: “Il medico che mi ha visitata ha richiesto una tac urgente”. Così la giovane è stata accompagnata nella sala dove le è stato poi eseguito l’esame diagnostico.

A quel punto le viene chiesto di togliere gli orecchini, ma anche la mascherina, perché all’interno aveva il ferretto — “La portavo perché in pronto soccorso sospettavano avessi il Covid”, dice — a quel punto le è venuto spontaneo chiedere se, per lo stesso motivo, avrebbe dovuto togliere anche il reggiseno. “No, perché la Tac è alla testa, non arriva al petto”, le dicono. Poi la frase choc di un operatore sanitario: “Ma se vuoi toglierlo, fai tutti felici”.

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La 23enne non ha visto le reazioni del resto dei presenti. “Non ho sentito ridere, ma nemmeno la voce di qualcuno che ha detto al collega quanto fosse inadeguata quella frase”.

Una molestia verbale a tutti gli effetti, commessa “da chi in un momento duro come quello, di fragilità estrema, avrebbe solo dovuto prendersi cura di me”. Un uomo “che ha più di 50 anni, brizzolato, con barba, con pochi capelli, quasi pelato”. Così l’ha descritto parlando con Repubblica.

Marzia Sardo ha deciso di denunciare tutto in un video, pubblicato sia su Instagram che su TikTok e diventato subito virale. “Quando ho sentito quella frase sono rimasta pietrificata, poi ho reagito raccontando l’accaduto davanti alla telecamera”. 

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(...) ho notato due reazioni opposte: da una parte tante donne che mi hanno ringraziata per il coraggio, dall’altra tanti commenti negativi”.

Una shitstorm. “Come ti permetti di rovinare la vita di una persona?”, le ha detto in privato una signora, riferendosi alla carriera dell’operatore sanitario. “Fatti una risata”, le hanno suggerito altri, mentre lei era ancora sotto choc. “Sono quindi stata costretta a disattivare i commenti: oltre alla molestia, ho subito victim blaming”, ovvero la colpevolizzazione della vittima.

Il Policlinico Umberto I, intanto, ha già avviato un'attività istruttoria interna “al fine di valutare se ci sono stati dei comportamenti oggetto di interventi disciplinari. [...]

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