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Marco Giusti per Dagospia
Dio perdona, Tarantino no! Al primo giorno d'uscita in Italia "Django Unchained" di Quentin Tarantino ha già sbaragliato tutti, e fatto barba e capelli ai critici parrucconi che facevano le pulci al film e rosicavano perché non hanno mai capito gli spaghetti western. 405 mila euro di incasso in 500 sale per un totale di 61 mila spettatori. Trionfa pure al Nuovo Sacher di Nanni Moretti in versione originale!
Si lascia molto, ma molto dietro la parodia scorreggiona del film de paura "Ghost Movie", che si limita a 105 mila euro. Scivola terzo a 103 mila euro il redivivo Gabriele Muccino e il suo "Quello che so sull'amore". Seguono Giuseppe Tornatore e il suo "La migliore offerta" a 95 mila euro e il polpettone alla fratelli Wachowski "Cloud Atlas" con 81 mila euro. Malino i nuovi arrivati "Frankenwenie" di Tim Burton a 29 mila euro, ma è un film difficilissimo, l'horror spagnolo "Rec 3 - La genesi" di Paco Plaza con 11 mila euro e i post-sessantottini francesi di "Qualcosa nell'aria" di Olivier Assayas con la miseria di 4.100 euro.
Più che qualcosa nell'aria mi sa che è meglio cambiare aria... Attesissimo e lanciatissimo, "Django Unchained" procederà come un treno in questo freddissimo weekend poco riscaldato da interminabili talk show politici e tribune elettorali di una noia abissale. Non dovrebbe scalfirlo granché neppure l'arrivo la prossima settimana di "Lincoln" di Steven Spielbergh, film sontuoso, importante, ma non proprio per il grande pubblico.
Qualcuno, i soliti vecchi cinematografari italiani, pensavano che le storie western col bianco e col nero a cavallo in Italia non potevano funzionare. Non sembra che vada così. Alla faccia anche dei militanti bergamaschi che hanno fischiato Boateng. Pere l'occasione mi ha ricordato il vecchio spaghettaro Alberto De Martino che insieme a Sergio Leone progettarono un pre-"Django Unchained"intitolato "Il dio bianco e la pistola nera", storia di due pistoleri, uno bianco e uno nero. Poi i distributori romani iniziarono a dire "ma che ce ne facciamo de sto nero..." e facezie del genere.
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