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linea plus size ditto e gautier
Isabella Burley per “Dazed Digital”
Beth Ditto è un’icona. La cantante qualche mese fa ha fatto un’apparizione speciale alla sfilata di Marc Jacobs, dominando la passerella con un vestito di seta e un boa di piume. Di lei dice il celebre stilista: «Ha un formidabile senso del sé ed è incredibilmente genuina, perciò sono suo grande ammiratore». Non è l’unico. La Ditto ha infatti appena annunciato il lancio di una sua linea di moda plus-size, in collaborazione con Jean Paul Gaultier. Il primo capo è una maglia con la riproduzione del suo iconico corsetto. Parte delle vendite andranno alla Fondazione “Girls Rock Camp”.
Il resto della collezione esce a febbraio. «Sarà una linea fatta da noi e per noi» scrive sul sito la cantante dei Gossip, legalmente sposata con con Kirstin Ogata: «Ho sempre sognato di creare vestiti comodi e fighissimi per la gente grossa». Le sue idee femministe sono entrate nella musica e nella moda. Racconta: «E’ strano, tutti gli stilisti con cui ho lavorato hanno a che fare con il punk, o comunque con il movimento underground. Il mondo della musica è dominato dagli uomini, quello della moda dalle donne o dai gay.
Il punk, senza la moda, non sarebbe esistito. Io non ho mai compromesso le mie idee, non avevo scelta, visto che vengo da un paesino del sud, così cristiano che non potevi nemmeno guardare MTV. Ero ribelle, non volevo che mi controllassero. A scuola andavo senza trucco e coi capelli corti, ma poi a casa mi truccavo come Priscilla Presley e mi vestivo con i tacchi. A 13 anni, fui salvata dal grunge e dai Nirvana. D’improvviso era cool avere i capelli sporchi e farsi i vestiti da soli».
E’ interessata al soprannaturale? «Mi fa paura. Nel 1999 o 2000 ad Olympia provavo con la mia band e abbiamo visto un UFO, giuro. Non poteva essere altro. Il giorno dopo siamo andati a suonare a Seattle e quando sono tornata, ho scoperto che qualcuno aveva fatto irruzione nella mia casa. Hanno preso delle foto che nascondevo sotto al letto, nient’altro. Evidentemente cercavano quelle. So che non dovrei raccontarlo, però ho visto un Ufo. Sono pazza, ma non fino al punto di inventarmelo».
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