DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera in chiaro? Forse andrebbe recuperato “The Last Duel” di Ridley Scott con Matt Damon, Adam Driver, Jodie Comer, Ben Affleck, Harriet Walter, Nathaniel Parker, Iris alle 21, 15, anche se Matt Damon, Adam Driver che fanno I cavalieri sono un po’ buffi, troppo americani.
Ma, anche se fa un po' orrore sentire i cavalieri francesi del 1300 parlare americano, si permettono anche delle frasi in latino!, confesso che "The Last Duel", scritta dagli stessi Matt Damon e Ben Affleck assieme a Nicole Holofcener e tratta da un romanzo di Eric Javer del 2004, è una bella sorpresa.
Anche perché, pur se mascherata come uno stupro sezionato alla "Rashomon", cioè visto attraverso i tre diversi racconti dei protagonisti, il marito Jean de Carrouges, Matt Damon con pizzetto e cicatrice sulla guancia, lo stupratore e suo nemico ex amico Jacques LeGris, Adrian Brody, e la bella moglie bionda Margherita de Thibouville, Jodie Comer, si rivela più che uno dei polpettone storici alla Ridley Scott, non sempre riusciti, una sorta di manifesto protofemminista tutto dalla parte delle donne.
Se il marito Jean, soldataccio rozzo e noioso, sfida a duello lo stupratore invocando il giudizio di Dio, solo per orgoglio con la complicazione che, in caso di sua sconfitta, alla poverina spetterà rapatura a zero e rogo, l'amante Jacques non è così meglio, convinto fino alla fine di non averla stuprata, ma che lei ha solo mostrato un rifiuto da vera signora alla sua violenza.
È per rispondere alla brutalità maschile, insomma, che Marguerite, che potrebbe star zitta come le donne del suo tempo e non solo, parla e si oppone alla logica di essere solo un bene del marito, come la contesa proprietà di Aunou le-faucon oggetto del contendere dei due cavalieri, o il desiderio di un più aitante maschio che si ritiene irresistibile perché più colto e più bello.
In un mondo pieno di mogli incinte e di mariti che pensano a menarsi di santa ragione in guerra e a calarsi le braghe con scopatone di gruppo, il Pierre di Ben Affleck è un divertente libertino compagno di giochi di Jacques LeGris, il personaggio di Margherita viene fuori come la vera eroina della storia. E Scott le concede le più tristi scopate viste nei film di cavalieri, dove nessuno sembra godere.
Il film è spettacolare quanto basta per portarci poi da un'altra parte in maniera inaspettata. E il duello finale tra i due cavalieri di fronte a re Carlo VI e a una Notre Dame perennemente in costruzione, proprio oggi che è ritornata aperta al pubblico, ci ricorda che Ridley Scott se vuole sa ancora fare un buon film.
Su La7 alle 21, 15 un altro buon film con Matt Damon, “L’uomo della pioggia”, legal drama diretto da Francis Ford Coppola con Danny De Vito, Matt Damon, Claire Danes, Jon Voight, Mickey Rourke. Su Cine 34 alle 21, 05 una delle ultime commedia boldiane, “Un Natale al sud” di Federico Marsicano con Massimo Boldi, Biagio Izzo, Anna Tatangelo, Paolo Conticini, Debora Villa. L’ho pure visto.
Al suono di “Finalmente se tromba!” di Enzo Salvi e delle linguette di Massimo Boldi e Biagio Izzo che si muovono come passa una chiappa femminile, con questo cialtronissimo, scombinato, trashissimo ma divertente Un Natale al Sud, torna ciò che resta del cinepanettone o del pre-cinepanettone in versione Medusa-boldiana.
E tornano, ben in evidenza, le scorregge, le gag con l’alito cattivo, le puzze di piedi, i doppi sensi (“L’ha preso? Ora lo mastichi?”), le milfone infoiate da evitare, perfino le pillole che ti fanno vedere bello Boldi, il Sud estivo pugliese (ancora Polignano a Mare…) trasformato in set da vacanza natalizio. Con l’aggiunta di sponsor imbarazzante, il dottor Mech della dieta comecazzosechiama, anche attore, il libro di certo Roberto Cerè (ma chi è?), le video chat usate come se fossimo in un film di fantascienza italiano anni ’60, che provocano soltanto la visione di Salvi al cesso mentre spinge con tanto di commento di Boldi, “Ma vai a cagare!”.
Ma c’è pure Gianni Macchia, eroe dei film di Fernando Di Leo…. Eppure. Sarò perfido. Ma a me questo Un Natale al Sud diretto alla sua opera prima, da Federico Marsicano, aiuto di Fausto Brizzi e Paolo Costella, nel suo delirio ha fatto ridere.
Mi hanno fatto ridere le scorregge paurose di Enzo Salvi (“ciò na botta de squaraus”, battuta capolavoro), buttate spesso lì senza nessun bisogno che ci siano, mi fanno ridere Massimo Boldi e Biagio Izzo che fanno i soliti mariti provoloni in cerca di divagazioni ma poi eternamente fedeli e non trombanti, mi fa ridere l’arrivo di una star popolare della canzone come Anna Tatangelo usata come bellona alla Belen che attizza Boldi, mi fa ridere il tentativo di mascherare Polignano come set alla Sharm-el-Sheik, la presenza di bellone targate Mediaset, come tal Paola Caruso, messe lì come tappezzeria.
Su Rai Storia alle 21, 10 Ci sarebbe lo storico sentimentale, ambientato nella Amsterdam del 600, “La ragazza dei tulipani”, diretto da Justin Chadwick, tratto dal romanzone di Deborah Moggach, sceneggiato da Tom Stoppard con Alicia Vikander innamorata del giovane pittore Dane DeHaan, ma sposata con il ricco mercante di tulipani Christoph Waltz. Un film massacrato dal caso Weinstein, visto che, girato nel 2014, uscirà solo tre anni dopo quando era ormai scoppiato il processo mediatico al suo produttore.
Su Canale 27 alle 21, 10 passa la commedia “In Good Company” di Paul Weitz con Scarlett Johansson, Dennis Quaid, Topher Grace, Marg Helgenberger, David Paymer. Ma troviamo alla stessa ora su Rai Movie un altro film diretto da Paul Weitz, “Un padre” con Kevin Hart padre vedova che cresce la sua bambina come può, Melody Hurd, Alfre Woodard, Lil Rel Howery, DeWanda Wise, Frankie R. Faison. Cielo alle 21, 20 ci porta nel violenti mondo dei film di Liam Neeson con “Honest Thief” di Mark Williams con Liam Neeson, Kate Walsh, Jai Courtney, Jeffrey Donovan, Anthony Ramos, Robert Patrick.
robert pattinson e kristen stewart in twilight
Canale 20 alle 21, 25 propone l’action con gente che si mena in una sorta di labirinto sottoterra “Black Site” di Sophia Banks con Jason Clarke, Michelle Monaghan, Jai Courtney, Pallavi Sharda, Phoenix Raei. Su Tv8 alle 21, 30 torna (ancora…) “Twilight”, primo film della saga diretto da Catherine Hardwicke con Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Billy Burke, Peter Facinelli.
Tv2000 alle 21, 50 sforna un santino come fossimo negli anni ’50 con “Bernadette”, versione diretta da un già vecchissimo Jean Delannoy con Sydney Penny, Jean-Marc Bory, Jean-Marie Bernicat, Philippe Brigaud, Claude Buchwald.
Passiamo alla seconda serata con un poco natalizio “La coccolona”, giallo-erotico di Jesus Franco e Julio Pérez Tabernero con Lina Romay entreneuse alle prese con un doppio delitto, Jack Taylor, Paul Muller, Alice Arno, Monica Swinn. La7 alle 23, 45 ripresenta un bel film di sottomarini diretto da Kathryn Bigelow, “K-19: The Widowmaker” con Harrison Ford, Liam Neeson, Peter Sarsgaard, Joss Ackland.
Il comandante del sottomarino atomico russo Alexei Vostrikov, ritrovandosi un motore in avaria e il sottomarino pronto a esplodere (minchia!), deve scegliere tra la vita dei suoi uomini e ubbidire ai folli ordini del Kremlino. Siamo nel 1961 in piena guerra fredda. 140 minuti di grande cinema. Iris alle 0, 10 passa la versione di Ripley diretta da Liliana Cavani, cioè “Il gioco di Ripley” con John Malkovich, Dougray Scott, Ray Winstone, Lena Headey, Chiara Caselli.
Tratto dal romanzo di Patricia Highsmith, già girato da Wim Wenders come “L’amico americano”, che era un gran bel film, offre a John Malkovich l’occasione di interpretare il personaggio di Ripley. Curiosamente ritroveremo Malkovich nel Ripley seriale della tv. Cine 34 alle 0, 50 ri-ri-ri-propone “Vita Smeralda”, commedia estiva diretta da Jerry Calà con Jerry Calà, Eleonora Pedron, Francesca Cavallin, Benedetta Valanzano, Guido Nicheli, Elena Santarelli, che ci mostra la vera vita del Billionaire ai tempi di Berlusconi.
Cine 34 alle 2, 35 propone “Gastone”, storia del celebre personaggio di Mario Bonnard interpretato da Alberto Sordi e diretto dallo stesso Bonnard, con Anna Maria Ferrero, Paolo Stoppa, Vittorio De Sica. Era un film irrisolto e confuso. E poi Sordi non è né Bonnard né Petrolini. Trovo uno dei migliori film di Almodovar dell’ultimo periodo “La pelle che abito”, medicin- fiction con Antonio Banderas, Elena Anaya, Marisa Paredes, Blanca Suárez, Eduard Fernández, Rete 4 alle 3, 10.
"Non fosse di Almodovar ma di un esordiente qualunque, si sarebbe tentati di liquidarlo in due parole...", scrisse Paolo Mereghetti da Cannes. Ma la stampa estera si era espressa in maniera un po' diversa. "Posso solo dire che sono rimasto attaccato alla sedia dall'inizio alla fine", scrisse Peter Bradshaw del ‘Guardian'. "Non per tutti, ma di gran livello. L'horror dell'anno", scrive Kim Newman di ‘Empire'.
Anche i critici più cattivi non riescono a non apprezzarlo ("E' molto, molto stupido, ma anche molto divertente", "Più che un film da amare è un film da consigliare agli amici"). Ai critici francesi piacque perché per la sua sobrietà e per il suo accanimento monomaniacale cinefilo, visto che, a parte gli omaggi all'artista americana Louise Bourgeois, è una specie di rilettura dei grandi classici di medicin-fiction del cinema, da "Gli occhi senza viso" di Georges Franju a "Gli inseparabili" di Cronenberg.
Preso per quello che è, "La pelle che abito" è un bellissimo noir con attori magistrali. Erano anni che non vedevamo Banderas senza piacionismi hollywoodiani, il capello lisciato, e quell'aria da Zorro del 2000. Meglio invecchiato, preciso, quasi non bello. Marisa Paredes è perfetta come madre-domestica che accudisce Banderas nella sua follia. E Elena Anaya è l'eroina di questo film trans-testuale, come lo definì Jean-Marc Lalanne su "Les Inrock".
Chiudo con il lontano “Vacanze a Ischia” diretto da Mario Camerini, scritto da De Bernardi e Benvenuti con Vittorio De Sica, Isabelle Corey, Antonio Cifariello, Myriam Bru, Maurizio Arena, Nadia Gray, Peppino De Filippo, Paolo Stoppa, Nino Besozzi. L’episodio più noto è quello del processo a Isabelle Corey per oltraggio al pudore perché il suo bikini era troppo ridotto. La difende Peppino De Filippo, il pubblico accusatore è Paolo Stoppa, Giuseppe Porelli il giudice…
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