FLASH! – MARIA ROSARIA BOCCIA CONTRO TUTTI: L’EX AMANTE DI GENNY-DELON QUERELA SANGIULIANO (GIÀ…
Marco Giusti per Dagospia
E in chiaro stasera che vediamo? Non ci sono film proprio nuovi. Però avete il sempre ottimo “Revenant”, La7 alle 21.15, di Alejandro González Iñárritu, con Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Will Poulter, Domhnall Gleeson. Poco importa la fedeltà alla storia, quella del trapper abbandonato dai compari perché dato come morto dopo una lotta con un gigantesco orso, che attraversa 350 chilomteri per riacchiapparli. Storia, che era stata già portata sullo schermo in “Uomo bianco va col tuo dio” di Richard Sarafian con Richard Harris protagonista.
Perché a Inarritu e a Di Caprio serve che ci sia una vendetta da portare a termine, e serve aver dato dei ricordi al protagonista, Glass, una famiglia indiana, una moglie uccisa dai bianchi, per dare vita a un film costruito per 156 minuti sull’attraverso di un territorio selvaggio dove non sono gli indiani i soli selvaggi, e sul corpo a corpo continuo del protagonista con la natura, con l’orso, col gelo, con la morte, con gli alberi, con un Grande cielo alla Howard Hawks, impossibile non pensarci nella scena della fuga sul battello, con i Cacciatori del Missouri alla William Wellman. Grandi e incredibili film della nostra infanzia, che Inarritu e Di Caprio fanno rivivere magari casualmente, solo rimettendo in scena le stesse situazioni disperate di uomini che vanno into the wilderness o across the wide Missouri.
Anche lì c’erano donne indiane da ricordare, fiumi da attraversare, tanti alberi altissimi, francesi e americani, indiani di ogni razza, coltelli e fucili da ricaricare. E poco importa se quello che vediamo sia il Canada o l’Argentina ricostruiti dallo scenografia Jack Fisk, subito l’Oscar, o la Spagna leoniana del film di Sarafian, perché quello che conta è la credibilità di quel che è messo in scena. E qui Leonardo Di Caprio che lotta contro l’orso e si rinchiude, nudo, nella carcassa del cavallo per non morire congelato è qualcosa di totalmente realistico. Anche se non amate il cinema aggressivo e tutto motefacciovedeio di Inarritu, la performance di Di Caprio è così straordianria che va oltre alla costruzione del film.
E, va detto, anche la musica sofisticatissima di Sakamoto e Alva Noto ci riporta a un cinema molto più alto del solito. Se avete voglia di un classico più tranquillo, avete sempre pronto il magnifico “Colazione da Tiffany “ su Canale 27 alle 21.10, grande commedia diretta da Blake Edwards , ispirata a un racconto di Truman Capote, con Audrey Hepburn, George Peppard, Patricia Neal, Buddy Ebsen, Martin Balsam, Dorothy Whitney, José Luis de Villalonga. La Hepburn, che ottenne il ruolo dopo il rifiuto di Marilyn Monore (su consiglio di Lee Strasberg), ebbe un compenso di 750 mila dollari, che oggi sarebbero 7, 4 milioni di dollari, la cifra più alta mai dato a un attore negli anni ’60. Fu lei a chiedere alla produzione di sostituire il primo regista, che avrebbe dovuto essere John Frankenheimer.
Solo allora arrivò Blake Edwards. Leggo che “Moon River”, la celebre canzone del film, rischiò di essere tolto a causa dei commenti negativi del pubblico a una preview. Fu Audrey Hepburn a insistere che si tenesse. Leggo che Tony Curtis, amico di Blake Edwards, avrebbe voluto il ruolo del protagonista, Paul, ma fu Mel Ferrer, allora marito della Hepburn a non volerlo. Certo, è una commedia meno sofisticata, il pur divertente “10 giorni senza mamma”, Cine 34 alle 21, diretto da Alessandro Genovesi, con Fabio De Luigi, Valentina Lodovini, Angelica Elli, Matteo Castellucci, Bianca Usai, Diana Del Bufalo. Da vedere, se non lo avete visto il thriller “The Town” di e con Ben Affleck film di Ben Affleck, con Ben Affleck, Rebecca Hall, Chris Cooper, Jeremy Renner, Blake Lively, Jon Hamm, Ed O'Keefe, Slaine, Nicholas Cairis, Michael Yebba, Pete Postlethwaite, Canale 20 alle 21.
holly golightly colazione da tiffany audrey hepburn
E’ una replica, ma non è ricostruito male e il cast è composto da giovani napoletani di grande livello, il biopic su Renato Carosone proposto da Rai 1 alle 21, 25, “Carosello Carosone”, diretto da Lucio Pellegrini, con Eduardo Scarpetta, Nicolo Pasetti, Ludovica Martino, Vincenzo Nemolato. Ottimo il thriller che ricostruisce un terribile attacco terroristico in un celebre hotel di Mumbai, Iris alle 21, 10, “ Attacco a Mumbai”, diretto da Anthony Maras, con Dev Patel, Armie Hammer, Jason Isaacs, Nazanin Boniadi, Anupam Kher, Natasha Liu Bordizzo, Angus McLaren. Meno impegnatica la commedia “Single ma non troppo” di Christian Ditter, con Dakota Johnson, Rebel Wilson, Alison Brie, Leslie Mann, Damon Wayans Jr., Anders Holm, Rai Movie alle 21.10. Ci sarebbe su Rai Storia alle 21, 10 il pregevole biopici di Papa Giovanni Paolo II, cioè Karol Wojtyla, “Da un paese lontano”, diretto da un regista polacco importante come Krzysztof Zanussi, con Sam Neill, Christopher Cazenove, Lisa Harrow, Cezary Morawski, Maurice Denham.
Cielo alle 21,20 propone l’avventuroso “Bushwick” di Jonathan Milott e Cary Murnion, con Dave Bautista, Brittany Snow, Jeremie Harris, Arturo Castro, Christian Navarro, Alex Breaux e Quincy Chad. Se vi va un fantascientifico ci sarebbe “Left Behind - La profezia” di Vic Armstrong, con Nicolas Cage, Chad Michael Murray, Ashley Tisdale, Lea Thompson, Rai 4 alle 21.20, ma anche “La Guerra di Domani” di Chris McKay, con Chris Pratt, Yvonne Strahovski, J.K. Simmons, Betty Gilpin, Italia 1 alle 21.20.
ben affleck jeremy renner the town
Passiamo alla seconda serata con “Un nemico che ti vuole bene”, commedia nera di Denis Rabaglia con Diego Abatantuono, Antonio Folletto, Sandra Milo, Antonio Catania, Ugo Conti, Cine 34 alle 22, 55, dove un ricercatore universitario, Abatantuono, salva la vita a un killer pagato per ucciderlo, Antonio Folletto, e ora gli deve un favore. Chi deve uccidere? Poco visto. Su Rai Movie alle 23, 20 trovate un vecchio e divertente film di Ficarra e Picone, “Nati stanchi”, diretto da Domick Tabasco. Tv8 alle 23 si spinge parecchjio con “Quantum of Solace” di Marc Forster con Daniel Craig, Olga Kurylenko, Gemma Arterton, Judi Dench, Jeffrey Wright. Magari non ve lo ricordate più.
E certo il successivo “Skyfall” lo ha distrutto nella memoria. Voglia di film iraniani? Ci sarebbe su Rai 5 alle 23, 05 “Tre volti” di e con Jafar Panahi e Behnaz Jafari, Marziyeh Rezaei. Meglio di Chi l’ha visto. Si parte da un video misterioso di una ragazza che si suicida in una grotta (ma sarà un fake? chissà?), indirizzato a una grande attrice sul suo cellulare, che spinge lei e il suo regista all’abbandono del set e alla ricerca della fanciulla nel suo paesino d’origine nel nord più sperduto dell’Iran. Un po’ giallo, un po’ commedia, e molto d’autore, diretto e interpretato dal regista iraniano Jafar Panahi, che dopo Taxi Teheran sembra provarci gusto a interpretare se stesso, “Tre volti” non deluderà certo i suoi fan.
E, comunque, funziona bene sia come meccanismo giallo, sia come commedia fra il Panahi attore e la sua stra, la grande attrice iraniana Jafari Behnaz, anche lei nel ruolo di se stessa, sia come meccanismo per svelare la condizione della donna in Iran. Cielo alle 23, 05 propone il più conturbante “Ragazze in affitto spa” o “Les filles de madame Claude”, erotico semi-hard (ma tanto non lo vedrete hard) diretto da Régine Deforges alias Michel Lemoine, specialista nel porno, nel 1980, anche se l’episodio italiano è diretto in realtà da Mauro Ivaldi, con Carina Barone, Françoise Gayat, Zora Kerowa, Antonio Ferrante e una Carmen Russo giovanissima che esisbisce un nudo integrale. Meglio che qualcuno controlli, però. Su Canale 27 alle 23, 10 trovate il kolossal horror comedy “L e streghe di Eastwick” diretto da George Miller con Jack Nicholson, Michelle Pfeiffer, Cher, Susan Sarandon, Richard Jenkins.
Favoloso. Favoloso anche il primo episodio della sgaa Nightmare, cioè “A Nightmare on Elm Street”, diretto da Wes Craven con Robert Englund, Heather Langenkamp, Ronee Blakley, John Saxon, Amanda Wyss, Jsu Garcia, Mediaset Italia 2 alle 23, 20. Voglia di mammuth al cinema? Li trovate su Canale 20 alle 23, 40 in “10,000 A.C.” di Roland Emmerich con Camilla Belle, Steven Strait, Tim Barlow, Cliff Curtis, Omar Sharif, Reece Ritchie. Non è molto considerato il drammatico “Il mandolino del capitano Corelli”, ricostruzione della strage di cefalonia diretta da John Madden con Nicolas Cage, Penelope Cruz, John Hurt, Christian Bale, Iris alle 23, 45.
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Però… Rai Movie alle 0,30 propone il drammatico “Nelle tue mani” di Ludovic Bernard con Lambert Wilson, Jules Benchetrit, Kristin Scott Thomas, Karidja Touré, Michel Jonasz, dove il direttore di un conservatorio famoso incontra un giovane pianista di talento finito in prigione e lo aiuterà a riscattarsi. Andrebbe visto, anche se non ha gran fama, “Capone” di Josh Trank con Tom Hardy nel ruolo di Al Capone, Linda Cardellini, Matt Damon, Kyle MacLachlan, Kathrine Narducci, Jack Lowden, La7 alle 0, 30. Ha fama critica ancora peggiore “American Pastoral”, riduzione cinematografica di Ewan McGregor del celebre romanzo di Philip Roth, interpretato dallo stesso Ewan McGregor, Jennifer Connelly, Dakota Fanning, Uzo Aduba, David Strathairn, Rete 4 alle 0,50.
Il romanzo, come il film, è un drammone che cerca di descrivere gli anni ’60 fra voglia di cambiamento, rivoluzioni fatte e non fatte, disastri delle famiglie borghesi. Non era molto riuscito, ma me lo sono visto. Più semplicino, ma piuttosto divertente, “Ho vinto la lotteria di Capodanno” di Neri Parenti con Paolo Villaggio, Antonio Allocca, Camillo Milli, Giampaolo Saccarola, Margie Newton, Cine 34 alle 0, 50. Piacque a molti, se non a tutti (a me, no), “Midnight in Paris” di Woody Allen con Marion Cotillard, Michael Sheen, Owen Wilson, Rachel McAdams, Kathy Bates, Alison Pill, curioso fantasy con viaggi nel tempo e personaggi importanti che vissero a Parigi negli anni ’20 che prendono forma. Owen Wilson era un buon protagonista.
Chiuderei con “Voto di castità”, erotichello di Joe D'Amato con Gillian Bray, Enzo Colajacono, Flavia Fabiani, Laura Gemser, Cine 34 alle 2, 20. Ma vedo che passa pure il bellissimo e violentissimo “L’amore e il sangue”, cioè “Flesh + Blood” di Paul Verhoeven con Rutger Hauer, Jennifer Jason Leigh, capolavoro di guerra, sangue, sesso, botte e battaglie tra predoni ambientato in un 1501 violento e puzzolente, oggi attualissimo, che fu l’ultimo film di Paul Verhoeven girato con la sua star Rutger Hauer, poi litigarono e non si parlarono per anni, e l’ultimo girato in Europa, nel 1985, prima di andare a Hollywood con “Robocop” e tornare dopo vent’anni.
C’è già tutto Verhoeven, devo dire, ma c’è anche il medioevo violento e sanguinario che vedremo trent’anni dopo in “Games of Throne”. Sembra che Rutger Hauer e Paul Verhoeven litigassero tutto il tempo in olandese stretto. Al punto che il resto del cast chiese che parlassero in inglese per capire cosa si dicessero. Il set fu un disastro. Freddissimo. Jennifer Jason Leigh stava congelando nuda nella scena del castello. Non c’erano regole, così gli attori si facevano e bevevano da pazzi. Fu un inferno. Magari tutto questo nel film traspare, ma le scene di battaglia sono ancora di una tale forza. Cast strepitoso, comunque, proveniente da ogni parte del mondo, come l’australiano Jack Thompson, lo spagnolo Fernando Hilbeck, l’americana Susan Tyrell, l’amore di Carlo Monni, Tom Burlinson, Brion James, già replicante in “Blade Runner”, Simon Andreu. Tutto girato in Spagna, nel castello di “El Cid”, a Belmonte, Cuenca nella Mancha, a Avila, a Caceres. Grande film.
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