
DAGOREPORT - IL GIORNO DEL GIUDIZIO SI AVVICINA, CAMPO DI BATTAGLIA: L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA DEL…
IL DIVANO DEI GIUSTI – STASERA IN CHIARO PASSA “10 GIORNI SENZA MAMMA”. E’ IL FILM CHE HA RIPOSIZIONATO FABIO DE LUIGI COME STAR ASSOLUTA DEL GENERE COMMEDIA FAMILIARE – AVETE ANCHE “GRAN TORINO”, BEL FILM DELLA VECCHIAIA DI CLINT EASTWOOD, E IL VIOLENTO NEO-WESTERN FRANCO-OLANDESE “BRIMSTONE” – IN SECONDA SERATA TORNA “PROFONDO ROSSO”, MA OCCHIO AL DOCUMENTARIO “ER GOL DE TURONE ERA BONO” UN VIAGGIO NELLA FOLLIA DEL TIFO (NON SOLO) ROMANISTA… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Cine 34 alle 21 passa la fortunata commedia per tutta la famiglia “10 giorni senza mamma” diretta da Alessandro Genovesi con Fabio De Luigi, Valentina Lodovini, Angelica Elli, Bianca Usai, Matteo Castellucci. E’ il film che ha riposizionato Fabio De Luigi come star assoluta del genere commedia familiare. Canale 20 alle 21 propone il fantascientifico “Oblivion” di Joseph Kosinski con Tom Cruise, Andrea Riseborough, Melissa Leo, Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau. Quando uscì nell’ormai lontano e pacifico 2013, non ebbe un gran successo.
Siamo nel 2077 e il riparatore di droni Tom Cruise che cerca di salvare ciò che rimane del pianeta terra dopo una terribile guerra con gli alieni si vede arrivare dallo spazio Olga Kurylenko… L’inizio promette di più. Su Tele San Marino alle 21 trovate “Il mondo sulle spalle”, film tv diretto da Nicola Campiotti con Beppe Fiorello, Sara Zanier, Andrea Pennacchi, Stefano Rossi Giordani, Alberto Basaluzzo, dove si racconta la vera storia di Enzo Muscia che, per salvare la vita al figlio, malato di cuore, si trova a comprare la fabbrica dalla quale era stato licenziato facendo una montagna di debiti e vendendosi qualsiasi cosa.
Ma riassumendo tutti quelli che come lui erano stati licenziati. Rai Storia alle 21, 10 passa “Nureyev. The White Crow”, biopic del grande ballerino diretta da Ralph Fiennes con Oleg Yvenko, Adèle Exarchopoulos, Sergei Polunin, Raphaël Personnaz, Chulpan Khamatova. Rai Movie alle 21, 10 propone la commedia “Ladies in Black” di Bruce Beresford con Julia Ormond, Angourie Rice, Rachael Taylor, Ryan Corr, Alison McGirr, Shane Jacobson, ambientata nell’estate del 1958 in quel di Sydney. Tratto da un romanzo di Madeleine St John.
Su La5 alle 21, 10 trovate un’altra commedia con Hugh Grant, “Two Weeks Notice. Due settimane per innamorarsi” di Marc Lawrence II con Sandra Bullock, Hugh Grant, David Haig, Alicia Witt, Dana Ivey. “Gran Torino”, bel film della vechhiaia di Clint Eastwood, con lo stesso Clint Eastwood, Bee Vang, Ahney Her, Cory Hardrict, Geraldine Hughes, Dreama Walker, Iris alle 21, 15, era il primo dei suoi “ultimi” o “ultimissimi” film. Ruolo di burbero fascistoide trumpiano che piano piano si trasforma in qualcosa di diverso.
Su La7 alle 21, 15 passa il legal thriller ormai vecchio di trent’anni “Il giurato” di Brian Gibson con Demi Moore, Alec Baldwin, Lindsay Crouse, Tony Lo Bianco. Tratto dal best seller di George Dawes Green. Rai4 alle 21, 20 passa il thriller, davvero poco noto, “Inheritance – L’eredità” di Vaughn Stein con Lily Collins, Connie Nielsen, Simon Pegg, Chace Crawford, Marque Richardson.
Su Cielo alle 21, 209 avete il violento neo-western franco-olandese “Brimstone” , scritto e diretto dall’olandese Martin Koolhoven con un bel cast internazionale, Dakota Fanning, Guy Pearce, Kit Harrington, cioè il Jon Snow di Games of Throne, un film che può ben vantarsi di usare tutti set naturali europei degli western che si facevano un tempo qui, Germania, Austria, Ungheria e la vecchia Spagna. Che nostalgia…
Malgrado le buone recitazioni di tutti gli attori, la gran fotografia di Rogier Stoffers, la musica di Tom Holkenborg (Batman vs Superman), esagera parecchiuccio sia nelle ambizioni registiche di Koolhoven, che si permettere di scrivere già nei titoli di testa Koolhoven Brimstone, neanche fosse John Ford o Sergio Leone, che non lo avrebbero mai fatto (directed by…), sia nella costruzione a quattro capitoli non in ordine temporale, sia nelle scene di sesso e violenza.
Giù con tagliamenti di lingua, sventramenti, zaccagnate in faccia. Un poraccio viene impiccato mentre stava cacando, un altro muore soffocato dai suoi intestini attorcigliati attorno al collo. Koolhoven dice di essersi ispirato a classici come The Night of the Hunter di Charles Laughton, per il personaggio del reverendo malvagio di Guy Pearce, sia a C’era una volta il West per il tono da opera-western e per la figura alla Claudia Cardinale di Dakota Fanning.
Diciamo che il film si vede perché è bello sanguigno, ma siamo parecchio lontani dai suoi modelli di riferimento. Perché Koolhoven non riesce a costruire come vorrebbe, cioè tenendo tutto assieme, questo lungo racconto letto a capitoli rovesciati. Nel lontano west protestante, un reverendo luciferino con accento olandese, l’australiano Guy Pearce, tormenta Liz, Dakota Fanning, una ostetrica muta (ma ci sente), che ha sposato un bravo vedovo barbuto, Eli, William Houston. Tormenta anche la figliola.
“Mamma è cattiva. Mamma ha ucciso un uomo”. La situazione degenera quando Liz, di fronte a un parto sfortunato, dovendo scegliere tra lasciar vivere la madre o il bambino, uccide il bambino. Il Reverendo si serve di questo per entrare a casa di Liz e Eli e fare un macello. “Lo sai che devo punirti” dice alla ragazza. Eli muore (“Perché?”, gli chiede. “Perché lei ti ama”, gli risponde il macellaio), e Liz fugge insieme alla figlioletta e al figlio di Eli.
Su Canale 27 alle 21, 30 il sequel “Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York” diretto da Chris Columbus con Macaulay Culkin, Joe Pesci, Daniel Stern, Brenda Fricker, Tim Curry. Su Tv8 alle 21, 309 la wedding comedy “Prima o poi mi sposo” di Adam Shankman con Jennifer Lopez, Matthew McConaughey, Bridgette Wilson, Justin Chambers, Judy Greer. Su Tv2000 alle 21, 40 abbiamo il lontano “Emil e i detectives” diretto nel 1964 da Peter Tewkesbury con Walter Slezak, Bryan Russell, Roger Mobley.
gaspard ulliel hannibal lecter – le origini del male 2
Passiamo alla seconda serata con “La ragazza dei tulipani”, drammone storico diretto da Justin Chadwick con Alicia Vikander, Dane DeHaan, il giovane eamante, Christoph Waltz, l’odioso marito, Holliday Grainger, Zach Galifianakis, Rai Movie alle 23. Su Rai5 alle 23, 05 trovate invece il dramma moderno con ballerina algerina sfigurata che deve sopravvivere in un mondo violento “Houria – La voce della libertà” di Mounia Meddour Gens con la bellissima Lyna Khoudri, Rachida Brakni, Marwan Fares, Salim Kissari, Amira Hilda Douaouda. Almeno è una proposta originale.
Su Rai4 alle 23, 10 passa “Hannibal Lecter. Le origini del male” di Peter Webber con Gaspard Ulliel, tragicamente scomparso da poco, Rhys Ifans, Gong Li, Dominic West, Kevin McKidd. Su Mediaset Italia 2 alle 23, 15 ritrovate “Profondo rosso” di Dario Argento Con David Hemmings, Daria Nicolodi, Gabriele Lavia, Macha Meril, Clara Calamai.
Ferilli. - omicidio all'italiana
Meno visto “Boy Erased – Vite cancellate” di Joel Edgerton con Lucas Hedge, ragazzo che si scopre gay in una chiusissima comunità rurale dell’America profonda, nonché figlio del predicatore battista del posto, che dovrà seguire un piano per la rieducazione dell’omosessualità. I genitori sono Nicole Kidman e Joel Edgerton. Guest star Xavier Dolan e Russell Crowe., Iris alle 23, 35.
Italia 1 alle 0, 10 propone “Due gran figli di…” di Lawrence Sher con Owen Wilson, Ed Helms, Glenn Close, J.K. Simmons, Katt Williams, Terry Bradshaw. Complimenti per il titolo italiano. Quello originale era “Father Figures”. Sono stato un fan da subito del secondo film di Maccio Capatonda regista, “Omicidio all’italiana” con Maccio Capatonda, Luigi Luciano (Herbert Ballerina), Ivo Avido, Gigio Morra, Biggio e una grande Sabrina Ferilli. Cine 34 alle 0, 30.
Vediamo cosa ne scrissi. “Cogne, Avetrana, Novi Ligure, che hanno più di noi?”, si chiedono Piero e Marino Peluria, sindaco e vicesindaco di Acitrulo, di fronte alla possibilità di risolvere la miseria del loro paesino sperduto fra le montagne abruzzesi con un delitto da esibire in tv nel megashow sanguinoso “Chi l’acciso” condotto dalla superstar Donatella Spruzzone. Poco conta, anche per lei, se non si tratti di un vero delitto (ma ne siamo sicuri?), di fronte all’idea di poter far diventare Acitrulo, “la città della morta ammazzata”.
Anche se non ho mai assaggiato né l’amaraccio, l’imbevibile liquore di Acitrulo, né il babacchione, il dolce tipico del posto, da prendere subito dopo l’amaraccio, posso dirvi che questo Omicidio all’italiana, di Marcello Macchia alias Maccio Capatonda, è una bomba.
Non c’è solo la parodia dei programmi del dolore alla “Chi l’ha visto?” o alla “Vita in diretta”, c’è la parodia di un intero paese, il nostro, perduto dietro la necessità di sentirsi connessi, di una classe politica che non va oltre le frasi fatte, “uscire dall’euro è stata una sciocchezza”, di intere generazioni rovinate dai selfie e dal gomorrismo televisivo. “Cosa prova in questo momento?”, continuano a chiedere i giornalisti ai 16 abitanti di Acitrulo, diventata improvvisamente famosa grazie al delitto con dodici coltellate di una contessa.
“Tanto dolore”, risponde un vecchietto seduto sulla tazza del cesso, “perché sono stitico”. Maccio e Herbert non abbandonano né il loro storico cast, Ivo Avido, né i loro sketch da famiglia Peluria al tavolino di casa di fronte al televisore, né la ricerca continua di giochi di parole impossibili, dal trionfo di “Senceppato” che diventa “San Inceppato”, con tanto di miracolo, a un “Fracazzone non me lo dovevi dire”.
Il loro paesino è totalmente vero, come lo sembrano i due fratellini pelosi, che sognano di andare a Campobasso, città dove si arriva anche a un cinque tacche sul telefonino, e vedono Roma come l’estero.
Inseriscono nel loro film un perfetto Gigio Morra come impossibile commissario Fiutozzi, che pensa di diventare questore con l’aiuto della televisione, e adora il Napoli, “Stiamo ancora perdendo conntro il Cesena”, la Roberta Mattei di Non essere cattivo come ispettrice Pertinente, Fabrizio Biggio come possibile assassino, Lorenza Guerrieri come la contessa Ugalda Martirio In Cazzati, e ovviamente Nino Frassica come contadino abbandonata da un fratelli che ha diviso tutto a metà, anche le tazzine del tè e la macchina.
Non trovai riuscito come altri thriller psicologici di Giuseppe Tornatore “La corrispondenza” con Jeremy Irons, Olga Kurylenko, Simon Johns, James Warren, Shauna Macdonald, Oscar Sanders, che triovate su Rai Movie alle 0, 45. E’ un bel lusso quello che si prende Giuseppe Tornatore di costruire praticamente tutto un film su una passione amorosa vissuta tra sms, mail e chiamate skype.
Come se, alla fine, per chi ama, la presenza carnale dell’amato, contasse fino a un certo punto. E’ tutto virtuale, come le cadute mortali della sua bella protagonista stuntman. E’ cinema. E’ amore. Per non parlare del lusso che si prende nel costruire un film su un modello veramente antico di relazione epistolare. Insomma Tornatore, con questo suo ultimo film, La corrispondenza, che ha interamente ideato e scritto, punta in alto.
Bisogna riandare ai tempi di Stefan Zweig o del grande Max Ophuls o, se vogliamo, a quelli un po’ più recenti di Fantasma d’amore di Dino Risi, lì Marcello Mastroianni parlava addirittura col fantasma dell’amata Romy Schneider, per ritrovare qualcosa di analogo a questo film oltremodo curioso che, forse il ricordo recente di “La migliore offerta”, ci spinge a considerare un giallo con colpo di scena.
Diciamo che Tornatore stesso, però, ci spinge, con la sua messa in scena, a leggere tutto il film con l’idea di un sospeso colpo di scena che non sappiamo bene se verrà o meno, anche se il film è decisamente più rarefatto e sofisticato di quello che abbiamo in testa noi, o che pensavamo di vedere.
Perché la sua bellissima protagonista, Amy Ryan, cioè Olga Kurylenko, stuntman professionista e studentessa fuoricorso, gioca con la passione per un uomo sposato, il professore di astrofisica di Edimburgo Ed Phoerum, cioè Jeremy Irons, per nascondere a se stessa la vera perdita del padre, morto per un vero incidente di macchina. E quindi si ritrova a mettere in scena continuamente il suo dolore, come fosse un film, grazie alla complessa costruzione di messaggi e messaggini del suo amato professore. Che risulta però morto dopo il loro ultimo incontro.
Amy scopre casualmente la morte di Ed mentre seguita a ricevere da lui messaggi d’amore. E, malgrado la nostra cocciutaggine di spettatori, simili in questo a Amy, di non voler credere alla morte del protagonista dopo venti minuti di film, e la scena d’amore iniziale alla Antonioni con dialoghi alla Tonino Guerra, il professore sembra davvero morto. Ma per Amy e per noi non è così.
Perché questo è il cinema, perché lei è una stuntman, perché ci ricordiamo di Max Ophuls e di Dino Risi, perché Tornatore non vuole fare un film moderno, ma punta decisamente a un film retro, proprio usando gli strumenti più moderni della comunicazione di oggi, con grande musica altrettanto retro di Ennio Morricone. “Dammi una tua cannottiera”, dice lei all’inizio del film a Ed. In moda che possa sentire il suo odore. Quando questa cannottiera arriva è l’unico legame fisico che le rimane con l’uomo, in un mare di messaggi skype e sms. Un po’ noioso.
Rete 4 alle 0, 50 propone “Dopo il matrimonio” di Bart Freundlich con Michelle Williams, Julianne Moore, Billy Crudup, Abby Quinn, Alex Esola, Susan Blackwell. La7 all’1, 10 punta sul grande fascino, ancora intatto, di “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders con Bruno Ganz, Otto Sander, Peter Falk, Solveig Dommartin. Anche io se lo trovo in tv me lo rivedo sempre. Iris all’1, 55 passa il sequel di “48 ore”, cioè “Ancora 48 ore” diretto da Walter Hill con Nick Nolte, Eddie Murphy, Brion James, Kevin Tighe, Ed O'Ross, David Anthony Marshall.
Su Cine 34 alle 2, 25 una commedia gialla scritta dal critico genovese Oreste De Fornari, “Delitti e profumi” diretta da Vittorio De Sisti con Jerry Calà, Umberto Smaila, Mara Venier, Eva Grimaldi, Lucrezia Lante Della Rovere. Su Rai Tre alle 2, 30 il documnetraio “11 metri” di Francesco Del Grosso dedicato a Agostino Di Bartolomei, capitano storico della Roma. Rai Movie alle 2, 50 punta su “La grande conquista”, filmone diretto da Richard Wallace c on John Wayne, Laraine Day, Cedric Hardwicke, Anthony Quinn, Judith Anderson.
John Wayne è un ingegnere, laureato al politecnico, che costruisce una ferrovia in Sudamerica e deve scavare un tunnel nella roccia. Leggo che fu il più grande flop della RKO di Howard Hughes. Costo altissimo, 3 milioni e mezzo, e perdita di un milione e passa. James Agee lo bollò così “Diverse tonnellate di dinamite sono servite per fare questo film, ma nessuna è stata messo sotto alle persone giuste”.
Rai Tre alle 4 chiude con “Er gol de Turone era bono” di Francesco Miccichè, Lorenzo Rossi Espagnet. E la vera bomba di questo divertente documentario, al di là della presenza di tanti tifosi e protagonisti della partita più o meno eccellenti, è proprio la presenza di Maurizio Turone, nome mitico di un calciatore della Roma che il 10 maggio del 1981 fece un gol alla Juventus che avrebbe potuto (ho detto avrebbe potuto…) cambiare le sorti del campionato a una giornata dalla fine e non lo cambiò perché fu annullato.
Non tanto dall’arbitro, che aveva fischiato la validità del gol, ma da un guardialinee, è intervistato anche lui, favoloso, con un parrucchino mal messo in testa, che non si giustifica proprio. Vide un fuori gioco, alzò meccanicamente la bandierina, e l’arbitro dovette annullare il gol che aveva appena convalidato. Per lui era chiusa lì. Ma non fu chiusa affatto.
PAOLO CALABRESI er gol de turone era bono
Perché la sera dopo arrivava, al suo esordio, “Il Processo del Lunedì” di Albo Biscardi, presentato in studio da Enrico Ameri e Novella Calligaris a riprendere il filo del gol. Valido o non valido? Ecco il Telebean di Giorgio Martino, ecco il Moviolone di Carlo Sassi. Se ne poteva parlare per ore, quarant’anni fa, anzi se ne poteva parlare e se ne è effettivamente parlato per quarant’anni, visto che i tifosi romanisti si sono proprio fissati su questo gol.
Ma, ripeto, in questi quarant’anni, non si era mai rivisto Maurizio Turone, l’autore del gol. Scoop”, anzi Sgub” come avrebbe detto Biscardi che il primo anno del suo programma non aveva ancora capito quanto importante fosse la sua presenza come mdoeratore. Non solo. Lui, Turone, raggiunto da Ettore Viola, figlio di Dino Viola, presidente della Roma, e da Alberto Melidoni, rivela candidamente di non aver mai più rivisto le riprese del gol che gli avrà cambiato la vita (o no?).
CESARE PRANDELLI er gol de turone era bono
E’ il momento clou di un documentario che mette molta carne al fuoco, come avrebbe detto sempre Biscardi, ma che, al di là della risposta, era valido o no?, è un viaggio nel follia del tifo (non solo) romanista, con tre grandi presenze, Enrico Vanzina, meraviglioso come sempre, Paolo Calabresi, cioè il Biascica di Boris, qui bravissimo, e il capo della tifoseria romanista del tempo, Antonio, che parla proprio come Lillo (anzi, So’ Lillo).
L EX ARBITRO PAOLO BERGAMO er gol de turone era bono 12
Mettiamoci anche le dichiarazioni dei campioni del tempo, Falcao, Pruzzo, Prandelli, un adorabile e scanzonato Marocchino. Grande repertorio della Rai con i programmi del tempo, film come “Ultrà” di Ricky Tognazzi con Claudio Amendola che chiama alla tv locale Michele Plastino. Grande momento. Senza pensare alle battute di Gianni Agnelli, che invitava ogni stagione Enrico Vanzina a Torino a vedere Juventus-Roma, che chiudono magicamente la storia: “Se non era valido, è ancora meglio”.
ROBERTO PRUZZO er gol de turone era bono
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PAOLO CALABRESI er gol de turone era bono
ROBERTO PRUZZO er gol de turone era bono
er gol de turone era bono 5
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PAOLO CALABRESI er gol de turone era bono
10 giorni senza mamma 1
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10 giorni senza mamma 1
demi moore il giurato
gaspard ulliel hannibal lecter – le origini del male
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OBLIVION
jerry cala umberto smaila delitti e profumi
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il cielo sopra berlino
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OBLIVION
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omicidio all italiana 3
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nureyev the white crow by nureyev 2
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