FLASH! – MARIA ROSARIA BOCCIA CONTRO TUTTI: L’EX AMANTE DI GENNY-DELON QUERELA SANGIULIANO (GIÀ…
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Su Amazon Prime trovate parecchi film nuovi. “Siccità” di Paolo Virzì con Valerio Mastandrea e Tommaso Ragno, “Dante” di Pupi Avati con Sergio Castellitto, “Bros” la commedia gay di Nicholas Stoller con Billy Eichner e Luke Macfarlane, “Tutti a bordo” di Luca Miniero con Stefano Fresi, Giovanni Storti, Carlo Buccirosso, graziosa commedia che non ha avuto praticamente distribuzione.
Se andate su Mubi avete anche lo spettacolare “Un garibaldino al convento”, quarto film diretto da Vittorio De Sica nel 1942 con Leonardo Cortese, Carla Del Poggio, Maria Mercader e lo stesso De Sica come Nino Bixio. Un po’ di storia del cinema non guasta. L’essersi chiusi in casa ha scatenato una serie di cinefili vecchi e nuovi che stanno riscoprendo in streaming e soprattutto su You Tube perfino il cinema del ventennio o quello degli anni ’30 americani.
Ciro Ippolito mi ha fatto riscoprire film dimenticati come la prima versione di “Miseria e nobiltà” con Vincenzo Scarpetta, il favoloso “La tavola dei poveri” di Alessandro Blasetti con Raffaele Viviani, ma anche “La presidentessa” diretto da Pietro Germi nel 1952 con Silvana Pampanini ultrasexy che sconvolge un giovane giudice, Aroldo Tieri.
Stasera in chiaro in prima serata avete due interessanti noir con Charles Bronson degli anni ’70 che non sono meno antiquati. Il più interessante è, Warner tv alle 21, “Candidato all’obitorio”, diretto da J. Lee Thompson, che prese il posto del più interessante Dick Richards che pure aveva preparato tutto il film, con Bronson nel ruolo di un giallista coinvolto in un caso, Jacqueline Bisset ancora bellissima, Maximilian Schell, Harry Guardino, John Houseman, il vecchio Elisha Cook Jr.
Con l’esplosione di “Chinatown” di Roman Polanski, Hollywood era tornato ai vecchi noir classici targati Chandler e Bogart. Questo, dal titolo originale “St. Ives”, andava appunto in quella direzione e non a caso doveva essere diretto da Richards che aveva appena girato “Marlowe” con Robert Mitchum. Protagonisti dovevano essere addirittura Marlon Brando o Steve McQueen. Con l’arrivo di Bronson, divenne un bel po’ più di genere.
Sul set si materializzò un giorno a Los Angeles addirittura Ingmar Bergman portato lì da Dino De Laurentiis che doveva girare con lui “L’uovo del serpente”, grande film un po’ sottovalutato oggi vedibile solo in una pessima copia. L’altro film con Bronson protagonista è, Iris alle 21, il giallo diretto da Terence Young nel 1970 “L’uomo dalle due ombre”, tratto da un romanzo di Richard Matheson, girato in Francia con coproduzione italiana, con Liv Ullman, James Mason, Jill Ireland, Luigi Pistilli, Michel Constantin.
Non lo vedo da quando uscì, come “St. Ives”, che nel ricordo di allora era superiore. Qui Bronson deve recuperare la moglie Liv Ullman e la figlia undicenne che sono state rapite da una banda di cattivi comandata da James Mason. In un primo tempo il ruolo era stato affidato a Jason Robards. Sono presenti le due mogli di Terence Young, Dorothea Bennett come sceneggiatrice e la più giovane Sabine Sun come attrice.
marco giallini edoardo leo loro chi?
Su cine 34 avete invece alle 21 “Loro chi?”, curioso thriller comedy all’iatliana diretto da Fabio Bonifacci, Francesco Miccichè con Marco Giallini, Edoardo Leo, Catrinel Marlon, Ivano Marescotti e G Max in un curioso ruolo a sorpresa. Su Tv2000 alle 21 il lacrimoso “Viaggio in Inghilterra” di Richard Attenborough con Anthony Hopkins come lo scrittore inglese C.S.Lewis innamorato della poetessa Joy Gresham di Debra Winger.
Sembra che sia bruttissimo, solo l8% di gradimento su Rotten Tomatoes, il thriller di James McTeigue “Survivor” con Milla Jovovich che deve sventare un attentato terroristico a New York, Pierce Brosnan, Dylan McDermott, James D'Arcy, Angela Bassett. Per fortuna su Rai Movie alle 21, 10 trovate il bellissimo fantascientifico di Paul Verhoeven “Starship Troopers. Fanteria dello spazio” con Casper Van Dien, Denise Richards, Michael Ironside, Dina Meyer. Me lo rivedo sempre.
Su Rai Due alle 21, 20 avete il faticoso concitato neo-thrilelr di Guy Ritchie “The Gentlemen” con Matthew McConaughey, Charlie Hunnam, Michelle Dockery, Jeremy Strong, Colin Farrell. Magari vi piace. Per i fan del cinema storico ci sarebbe anche “Il patriota” di Roland Emmerich con Mel Gibson inguaiato nella Guerra di Indipendenza americana contro gli inglesi solo per salvare il figlio, Heath Ledger, Canale Nove alle 21, 25. Ci sono anche Joely Richardson, Jason Isaacs, Chris Cooper, Tchéky Karyo.
harry potter e la pietra filosofale
Su Italia 1 alle 21, 25 passa invece il primo film della saga di J. K. Rowling, “Harry Potter e la pietra filosofale”, diretto da Chris Columbus con Emma Watson, Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Robbie Coltrane, Maggie Smith, Tom Felton. Grande nostalgia. Io non l’ho mai amata.
In seconda serata vi consiglio, Cine 34 alle 22, 55, il ripasso di “Tutti contro tutti”, commedia coatta romana targata Fandango, diretta da Rolando Ravello, interpretata dallo stesso Ravello, Marco Giallini, Kasia Smutniak, Antonio Gerardi. La storia, ripresa dalla realtà, è notevole. Una famigliola romana, che vive in una casa abusiva, esce dal proprio appartamento per la prima comunione del ragazzino. Quando tornano per festeggiare trovano la casa occupata da altri disperati che non se ne vogliono andare.
Al di là delle metafore politiche, uscendo il 28 febbraio 2015, avrebbe dovuto essere la prima commedia di sinistra di un’Italia deberlusconizzata e di una Roma zingarelliana. C’è pure una simpatica battuta che allora faceva molto ridere: “Silvio? Bel nome da stronzo”. Ma l’idea di un nuovo tipo di commedia di sinistra romana, popolare e parolacciara, spinta soprattutto dalla penna di Max Bruno, che ha scritto col regista soggetto e sceneggiatura di questo film e, soprattutto, il testo del monologo da cui il film è tratto, dove lo stesso Ravello interpretava tutti i personaggi coinvolti, rimane una bella novità per il nostro cinema, anche per quello, come si diceva una volta, impegnato.
tutti contro tutti KASIA SMUTNIAK
Anche per l’uso e l’abuso di parollacce, “attaccati al cornicione der cazzo”, “porcoddue”, “pipparolo”, che segnalano il trionfo di un vecchio attore di teatro, Stefano Altieri, da trent’anni in compagnia con Attilio Corsini, pochissimo visto al cinema (“Vado a vivere da solo”, “Il generale dorme in piedi”), che, nel ruolo del nonno della famigliola sfrattata, ruba la scena a tutti con una serie di battute coatte di serie A.
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Nella notte, Cine 34 alle 0, 55, torna inflessibile “Il macellaio”, dramma erotico di Aurelio Grimaldi con Alba Parietti come borghese assatanata e Miki Manojlovic come macellaio scopatore in una torrida Palermo. Alba avrebbe dovuto girare qualche film erotico in più. Su Rete 4 alle 0, 55 passa un vecchio fantasy con fantasma italo-francese che non vedo dal secolo scorso, ”Enfantasme” di Sergio Gobbi con Stefano Satta Flores, Agostina Belli, Jean-Claude Bouillon, Antonio Cantafora.
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Il film per Dago stanotte è il bellissimo “Carol” di Todd Haynes con Cate Blanchett, donna ricca e sposata che si innamora della commessa Rooney Mara nella New York degli anni’50, Rai Movie all’1. "Quando pensi di aver toccato il fondo, ti accorgi di aver finito anche le sigarette". Fosse anche per questa frase, magnificamente recitata da Cate Blanchett dopo uno scontro col marito, “Carol” ha tutto il nostro rispetto.
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La scena d'amore l'una tra le braccia dell'altra tra Cate Blanchett e Rooney Mara, anche se non è forte come le scene di sesso esplicito delle ragazze di “La vita di Adele”, funziona esattamente come la notte d'amore tra Heath Ledger e Jake Gillenhall in “Brokeback Mountain”. Certo, Todd Haynes è regista troppo sottile per lanciarsi in un manifesto libertario lesbo, è più attento e interessato al suo ormai consolidato studio sull'emancipazione della donna negli anni '50, dopo “Lontano dal Paradiso” e il “Mildred Pierce” televisivo.
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Così costruisce Cate Blanchett come fosse una grande star degli anni '40, diciamo tra Joan Crawford e Katharine Hepburn, già non più giovanissima nel cinema in technicolor del decennio successivo. Ma da quando la vediamo sappiamo che è impossibile resistergli. E costruisce la più giovane Rooney Mara come una piccola Audrey Hepburn o una Joan Simmons, le fa vestire magnificamente da Sandy Powell, riprendere in 16 mm da Edward Lachman, e le mette in scena nel più tipico decor della New York dei primi anni '50, mentre al cinema ancora si vede in sala Viale del tramonto di Billy Wilder.
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"Sto studiando il rapporto tra i dialoghi e i sentimenti" dice nel film un giovane cinèfilo che ha visto sette volte il film di Billy Wilder. Anche Todd Haynes studia il rapporto tra i dialoghi e i sentimenti nel suo film e ogni scena di seduzione tra Cate Blanchett e Rooney Mara è giocata su dialoghi che porterebbero da tutta'altra parte rispetto all'amore. Grande film, forse non all'altezza di Lontano dal Paradiso, ma certo della stessa potenza e importanza, per un Tod Haynes che si sente sempre più debitore a Billy Wilder, per la commedia, a William Wyler, per la messa in scena, e all'amatissimo Douglas Sirk per tutto il resto.
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E' dal 2000 che si tentava di farlo, con molti registi diversi, come Kenneth Branagh. Phyllis Nagy ha scritto da allora ben dieci diverse sceneggiature. Se Cate Blanchett c'era sempre stata, impensabile un'altra attrice, il ruolo di Therese Belivet era dapprima stato offerto a Mia Wasikovska, e solo dopo passato a Rooney Mara.
“Un bacio prima di morire” è un thriller erotico poco considerato al tempo, diretto da James Dearden con Matt Dillon appena uscito da “Drugstore Cowboy”, Sean Young, Max Von Sydow, Adam Horowitz. James Dearden, figlio d’arte, il padre era il regista inglese Basil Dearden, aveva appena scritto “Attrazione fatale”, grande successo del tempo, che qui tentava di ricalcare. Ma Adrian Lyne sapeva muovere decisamente meglio le pedine del thriller erotico.
Finalmente su Cine 34 alle 2, 10 appare un filmone stracult come il post-atomico “Anno 2020: i gladiatori del futuro” Kevin Mancuso alias Aristide Massaccesi e George Eastman alias Luigi Montefiori con David Green, Harrison Muller, Donal O'Brien, Sabrina Siani, Al Cliver, Sabrina Siani e Al Yamanouchi (quello di “…Suzuki”). In realtà è il remake, in chiave Mad Max, del vecchio western “I 5 della vendetta” di Aldo Florio, al punto che Florio firma anche il soggetto. Invedibile da anni, se non sbaglio.
Su Iris alle 2, 55 svegliate Dago che danno un classico di Frank Capra come “Arsenico e vecchi merletti” con Cary Grant, Josephine Hull, Jean Adair, John Alexander, Priscilla Lane, Peter Lorre e Raymond Massey come simil Mostro di Frankenstein, nel ruolo che a teatro aveva Boris Karloff. Tratto dalla commedia di Joseph Kesselring era già un successo clamoroso quando lo riprese per il cinema Capra. Cary Grant la riteneva la sua interpretazione meno riuscita. Frank Capra venne richiamato dall’esercito mentre stava ancora girando, ma riuscì a non partire fino a quando non avesse completato il film.
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Chiudo con un classico dello 007 all’italiana, “Agente 077 Missione Bloody Mary” di Terence Hathaway, alias Sergio Grieco, con il vero americano Ken Clark, Helga Linè, Philippe Hersent, Mitsouko, Cine 34 alle 4, 15. Edmondo Amati, il produttore, lo lancia insieme a un suo sicuro successo, “I due sergenti del Generale Custer” con Franchi e Ingrassia. I due film escono infatti lo stesso giorno e i flani sono praticamente uniti. Fu un grande successo, chiuse con 724 milioni di lire, uno degli incassi più alti in assoluto per uno spionistico italiano, secondo solo alla parodia di Franchi e Ingrassia 002 agenti segretissimi.
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Ma superò i diretti concorrenti George Ardisson-Agente 3S3 e Richard Harrison-Bob Fleming usciti qualche mese prima. Maurizio Amati, allora segretario di produzione dei film della Fida, ricorda che fu il padre Edmondo a inventarsi il nome Terence Hathaway. “Fece una crasi tra Terence Young, il regista dei film di James Bond e Henry Hathaway, perché da poco aveva comprato per la distribuzione un suo vecchio giallo, 23 passi dal delitto. Grieco era un ottimo professionista e sul piano umano una persona perbene.
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Disponibile sempre a trovare le migliori soluzioni che potessero funzionare sia per il film che per la produzione. Non pretendeva le suite di lusso negli alberghi e quando girava sapeva adattarsi a qualsiasi condizione. Anche Ken Clark lo scelse mio padre. Era un americano incontrato a Roma, rappresentato da Peppino Perrone.
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All’epoca si lavorava tutti molto con Perrone, aveva attori come Giuliano Gemma e Terence Hill. Ken Clark era una persona strana, molto scontroso, neanche un grande attore, ma funzionava bene. Inoltre era bello. Mio padre lo truccò da agente, gli mise gli abiti giusti, di Battistoni, per dargli quel tono di lusso. Sto bestione funzionava bene con lo smoking…”.
VALERIO MASTANDREA - SICCITA siccita di paolo virzi 4 Tutti a bordo Tutti a bordo SERGIO CASTELLITTO IN DANTE DI PUPI AVATI Tutti a bordo Tutti a bordo DANTE DI PUPI AVATI DANTE DI PUPI AVATI the gentlemen 2un garibaldino al convento 2cate blanchett rooney mara carol 1un bacio prima di morire cate blanchett rooney mara carol 2TOTO MISERIA E NOBILTAcandidato all obitorio 3loro chi?l uomo dalle due ombre 1il macellaio 3il macellaioil macellaio 1il macellaio 2il macellaioil macellaio 2miki manojlovic alba parietti aurelio grimaldi il macellaio 1loro chi? miki manojlovic alba parietti – il macellaio viaggio in inghilterra tutti contro tutti di rolando ravello tutti contro tutti starship troopers – fanteria dello spazio. starship troopers starship troopers 2starship troopers 3il patriotaharry potter e la pietra filosofaleharry potter e la pietra filosofale 2SILVIO ORLANDO - SICCITA
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