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“DOPO L’INCIDENTE IN BICI HO RISCHIATO DI MORIRE DI SETTICEMIA, NELLA SECONDA OPERAZIONE HO PERSO 4 LITRI DI SANGUE, È STATO UN VIETNAM” - JOVANOTTI RACCONTA UN ANNO E MEZZO DI CALVARIO DOPO IL GRAVE INCIDENTE IN BICICLETTA A SANTO DOMINGO (“È SUCCESSO IN UNA STRADA SENZA MACCHINE, CIRCONDATO DA CANNE DA ZUCCHERO. LA VITA TI PRENDE IN GIRO”) – “HO AVUTO MOMENTI DI BUIO. HO DOVUTO REIMPARARE A CAMMINARE. ANCHE SE IL PERIODO PIÙ DIFFICILE DELLA MIA VITA È STATO QUANDO SI È AMMALATA MIA FIGLIA TERESA” – IL TOUR E SANREMO DOVE SARA’ IL PRIMO SUPEROSPITE: “SARA’ DIVERTENTE E ANCHE ECCITANTE PERCHÉ SPERO DI…” – VIDEO

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Andrea Laffranchi per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

jovanotti

«Bzzzz». Jova si diverte a giocare con la rivisitazione personalizzata dell’«Allegro chirurgo», storico gioco da tavolo, in cui il paziente ha la sua faccia. Lo stesso gioco è riprodotto sulla copertina del nuovo album, «Il corpo umano vol. 1», in uscita venerdì 31.

 

Un modo per esorcizzare un anno e mezzo di calvario: il grave incidente in bici a Santo Domingo, la necessità di una seconda operazione una volta tornato in Italia, la lunghissima riabilitazione. Lorenzo guarda la plancia del gioco, infila la pinzetta.

«Bzzz». «Al fianco e al ginocchio ho patito parecchio. La clavicola rimarrà rotta. Come nel kintsugi, tecnica giapponese in cui si lasciano le crepe sugli oggetti, anche se le mie non sono ricoperte d’oro».

 

Come sono arrivate queste canzoni?

«Una lunga rincorsa per trovare le idee e i testi, è stato come tenere un diario emotivo, e poi una volta in studio i pezzi sono nati col metodo americano: se una canzone non viene in sei ore si va oltre.

jovanotti a belve

Ho incontrato vari produttori e ho scelto Dardust, Canova e Nardelli, ma ci sarà un volume 2 con anche produttori più giovani. 

 

(...)

 

 

(...) Il periodo più difficile della mia vita è stato quando si è ammalata mia figlia Teresa, ma rispetto alla mia vicenda personale l’incidente è stato il più duro: ho avuto momenti di buio».

 

Lei ha costruito la sua identità artistica live sulla performance fisica... L’incidente le ha cambiato il rapporto con il corpo?

fabio fazio jovanotti che tempo che fa

«Ho investito tutto nella mia vitalità, anche un po’ ostentata: il linguaggio del corpo era la mia lingua. Ho dovuto letteralmente reimparare a camminare. Si comincia gattonando: devi reimpostare il sistema neurale. Poi passi ai movimenti nell’acqua alta, poi dove tocchi, poi torni ad appoggiare il piede».

 

Ha mai pensato di dover inventare un Jova diverso?

lorenzo jovanotti

«Non ho mai pensato che non ci fosse la possibilità di tornare. L’energia è sempre quella, si dirama in modi nuovi e diversi e si traduce con un’altra intensità. Sarebbe dovuto comunque accadere prima o poi perché l’età passa. La prova del nove è arrivata il primo giorno di prove del tour: mi facevano male i muscoli per la tensione, avevo paura... Appena iniziato ho sentito che ripartiva tutto: sono contento di come sto sul palco».

 

jovanotti nel 1991

Quindi che spettacolo sarà il PalaJova, circa 50 date nei palazzetti, con debutto il 4 marzo a Pesaro?

«Tradizionale, ma fra virgolette. Mi vengono in mente gli show tipo Motown o quelli delle street band : sarò negli innovativi panni del band leader più che in quelli del dj».

 

(..)

 

In «Fuorionda», singolo che gira in radio, dice: «Quel giorno in ambulanza ho capito che si muore».

«Ero sull’ambulanza con la gamba storta, i medici pronti per la rianimazione... Più avanti ho capito che ho rischiato di morire veramente. Di setticemia. In sala operatoria ho preso un batterio che ha complicato tutto, si stava rosicchiando l’osso e per questo avevo la gamba più corta. Lo hanno scoperto a Milano i medici dell’Humanitas: nella seconda operazione ho perso 4 litri di sangue, è stato un Vietnam. Uno pensa che la morte accada solo agli altri».

FIORELLO JOVANOTTI CECCHETTO

 

Certo, lei ha l’eterna giovinezza nel nome...

«Non ci pensi a quella cosa, è un dispositivo evolutivo. Quando si è aperto quel varco verso l’aldilà non dico che ho visto la luce, ma l’ho intravista. Pensavo fosse un testo troppo forte ma Gabriele Muccino mi ha detto “è la commedia all’italiana”, un modo di reagire con sarcasmo alle cose tragiche che succedono nel mondo».

claudio cecchetto jovanotti fiorello

 

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2 - JOVANOTTI: “TORNO CON UN DISCO POP MI CREDEVO INVULNERABILE VOGLIO SPERANZA E ALLEGRIA”

Andrea Silenzi per “la Repubblica” - Estratti

jovanotti renato carosone

 

Il viaggio in bici, l’incidente, le operazioni, la lunga degenza, la ripresa faticosa. Un tempo che gli è sembrato infinito, ma Lorenzo Jovanotti è pronto a saltare di nuovo in scena: dopo i due singoli Montecristo e Fuorionda esce (il 31) l’album Il corpo umano, un titolo che è già un riassunto di questa avventura.

 

Il 4 marzo parte il tour PalaJova 2025, pieno di innovazioni e rumorose invenzioni: girerà i palasport fino a maggio. Prima, l’11 febbraio, sarà il primo superospite di Sanremo («Sarà emozionante perché Sanremo emoziona sempre, divertente e anche eccitante perché spero di fare una cosa bella»). Il corpo umano segna un nuovo capitolo nella sua parabola musicale: è la rappresentazione di un artista più consapevole, ottimista ma meno spensierato, segnato da una sottile vena malinconica.

 

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sammy basso jovanotti

Si dice ottimista ma sembra attraversato da un’ombra, una vena di malinconia.

«Ma con pudore: io faccio canzoni e le canzoni sono come oggetti di design immateriali, devono avere una funzione. Questo è un disco pop, l’autocommiserazione non è nelle mie corde.

 

A 58 anni la vita mi ha dato gioie e mazzate, quando sei giovane tutto questo non è nel tuo immaginario, poi arriva e metti tutto nelle canzoni. Questo è un disco di speranza, allegro: elaboro il trauma ma non ci sto dentro. Ho sempre bisogno di vedere una luce, sono cresciuto in parrocchia, alla fine è quella visione lì».

gabriele muccino jovanotti

 

(…)

In “Fuorionda” si parla della sensazione di poter morire.

«Dopo l’incidente non è più un fatto astratto, l’esperienza ti fornisce la conoscenza di qualcosa che hai visto sempre da lontano. Capisci che potresti non correre più, non camminare: inconcepibile per uno come me che si credeva invulnerabile. Io mi sono sempre messo in pericolo, sono andato in bici in posti assurdi, a Teheran ho rischiato la vita in un traffico folle. Invece poi è successo in una strada senza macchine, circondato da canne da zucchero. La vita ti prende in giro».

JOVANOTTI

 

Agli esordi abbracciò il mondo americano con il rap della vecchia scuola. Oggi farebbe lo stesso?

«Penso di no, l’asse si è spostato. Ci sono ancora grandi cose, tipo Kendrick Lamar o Travis Scott, ma mi interessa più l’Africa, il blues del Sahara. Ascolto cose prive di una struttura classica, anche se sono legato alla canzone tradizionale. Gli Usa non producono più lo stesso immaginario. Quando vai nell’America profonda trovi poca scolarizzazione, arretratezza, povertà».

 

In “101” dice: “Pare che sia normale / ma qui di normale non c’è nessuno”.

«La parola normale è la cosa più vaga del mondo. Ognuno è un universo, abbiamo stanze nascoste. I tentativi di normalizzare non possono che andare verso il basso. Quell’idea è fallimentare».

JOVANOTTI CON LE STAMPELLE JOVANOTTI CON LE STAMPELLE JOVANOTTI CON LE STAMPELLEcorrado rizza jovanotti al gildaamadeus jovanottiamadeus fiorello jovanottiamadeus jovanottijovanotti morandimarco trani lorenzo jovanottijovanotti morandi51 jovanottilorenzo jovanottijovanotti dopo l incidente in bicicletta a santo domingo 8lorenzo jovanottijovanotti dopo l incidente in bicicletta a santo domingo 2jovanotti dopo l incidente in bicicletta a santo domingo 1jovanotti dopo l incidente in bicicletta a santo domingo 9jovanotti dopo l incidente in bicicletta a santo domingo 7gianni morandi va a trovare jovanotti durante la riabilitazionefiorello jovanotti