DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Neil Connery rip
Marco Giusti per Dagospia
Dopo Sean Connery se ne va anche suo fratello minore Neil, 83 anni, celebre soprattutto perché, da non attore, interpretò nel 1967 una totale stravaganza bondiana dal titolo “O.K. Connery” diretto in Italia da Alberto de Martino, prodotto da Dario Sabatello e interpretato da una serie di attori della saga di 007, Daniela Bianchi, Lois Maxwell, Bernard Lee, Alfredo Celi, Anthony Dawson.
Confesso che fui io un po’ l’artefice della reunion, che si svolse al Festival del Noir di Courmayer nel 2008, tra il regista e il vecchio Neil Connery, molto somigliante al più noto Sean, massiccio, simpatico, ma dotato di pochissimo glamour, che non si vedevano da allora.
L’idea del produttore Dario Sabatello, e forse anche della United Artists, che distribuì il film in tutto il mondo, era quella di riunire un po’ di volti celebri bondiani e, ciliegina sulla torta, chiamare come eroe proprio il fratello del celebre attore, Neil, che faceva tutt’altro nella vita, l’imbianchino, e non se la passava benissimo.
Così lo raccontava De Martino: “Mi dicono: prendiamo il fratello di Sean Connery, lo vestiamo da James Bond, ci mettiamo attorno tutti gli attori dei film di Bond e facciamo un grande successo. Mah… Quando ho raccontato a Sergio Leone quest’idea, mi ha detto: Ma che so’ matti? Sarebbe come se io prendessi il fratello di Alberto Sordi e gli metto attorno i suoi attori….”. Così la racconta invece lo stesso Neil Connery a “Cinema Retro”.
Neil era nato nel 1938 a Edinburgh, sette anni dopo suo fratello maggiore Thomas, poi conosciuto al cinema come Sean. Faceva l’operaio e lo stuccatore in Scozia, quando un servizio sulla BBC Radio Scotland e poi un articolo su un giornale inglese dove Neil parlava del suo sindacato, lo fecero uscire allo scoperto come fratello di Sean Connery. Fu allora che il cinema si interessò di lui.
neil connery circondato da modelle prima della release di ok connery
Fu Terence Young ad avvisare la United Artist e a arrivare al produttore italiano. “Dario Sabatello mi inviò un telegramma firmato Fawcett Publications. (..) Diceva: Vediamoci al Cali (Caledonian Hotel di Edimburgo).
Arrivai lì e chiesi del signor Sabatello. Un tizio mi venne incontro e iniziò a squadrarmi, girandomi addirittura intorno, e io pensai ‘Ma che vuole questo? Sarà gay?’, ma poi mi disse ‘Molto piacere di conoscerti. Sei molto atletico. Vuoi bere qualcosa?’ Presi un doppio whiskey. (..) Lui disse: ’Ti piacerebbe diventare un attore?’ e io risposi ‘Un attore? Wow! Mi sembra una bella occasione!’ perché è così che di solito reagisco alle cose”.
neil connery con la moglie daniela bianchi
Così gli fecero un contratto di 5000 dollari per girare un film. Poi scrissero il copione su di lui e lo portarono a Roma per il provino, che girò Peter Baldwin. Poco tempo dopo lo richiamarono a Roma per girare il film. Questa la storia. L’agente 007 è stato ucciso. Il Dottor Neil Connery, vero fratello di Sean Connery-James Bond, è chiamato per unirsi ai servizi segreti britannici, che vedono qui come capi proprio la Lois Maxwell già Miss Moneypenny e qui solo Max e Bernard Lee già M, che qui diventa certo Cunningham.
neil connery (a destra) in ok connery
Se la vedrà con il cattivissimo Adolfo Celi e la sua banda di perfidi figuri, l’ambigua Maya di Daniela Bianchi e la bellona di turno Agata Flori, fidanzata del produttore. La solita organizzazione criminale distruzioni con laser delle maggiori città del mondo se non verranno svuotate le loro riserve aurifere. Pieno di momenti assurdi che rendono il film un delirio, Celi che fa il cattivo bondiano (è il numero 2 dell’organizzazione criminale Thanatos) pieno di belle ragazze marinarette, una torturatrice lesbica. Senza scordare il finale sulla neve a Courmayer dove un gruppo di arceri scozzesi se la vedono con i cattivi e con un conto alla rovescia di 120 secondi nei quali può succedere di tutto. Connery Jr. risolve tutto con “l’ipnosi totale del profondo”.
lois maxell neil connery daniela bianchi
Secondo De Martino era l’unico modo per poterlo vedere se non in movimento, almeno impegnato a far qualcosa di potente. Non riuscivano a farne un judoka. Inoltre doveva stare fermo perché lo avevano completamente ripulito, parrucchino, denti nuovi, trucco pesante.
Quando arrivò a Roma, infatti, De Martino si accorse che non era adatto al film e non somigliava neanche tanto al fratello. Dovette chiamare suo padre, celebre truccatore del cinema, per rimetterlo un po’ a posto e renderlo presentabile. “Quando me l’hanno presentato sembrava un ciclista olandese, non so se rendo l’idea, senza capelli, senza denti, con gli occhi piccoli, piccoli. Ho dovuto ricominciare da capo. La parrucca, la dentiera, mio padre gli ha messo dei tiranti agli occhi, per aprirli un po’ di più. Mi disse: però stai attento che non può portarli tutto il giorno…”.
Durante la conferenza stampa di inizio riprese del film, riportata sul “Messaggero” in data 25 novembre 1966, Neil Connery, che aveva allora 28 anni, otto meno di Sean Connery e non si vergognava di dire che faceva il muratore, non si dimostra molto affettuoso verso il fratello. “Sean mi ha regalato qualche vestito e qualche paio di scarpe. Una volta mi regalò una Jaguar, ma aveva il motore fuso. Sì, non è mai stato molto generoso”.
Ma non vuole neanche che si facciano troppi paragoni. Oggi, a dire il vero ricorda che alla stessa conferenza stampa, alla domanda sui suoi rapporti col fratello, rispose: “Va tutto bene, siamo due anime gemelle”. Ovviamente tutti gli attori del film, da Franco Giacobini alla Bianchi, ricordano che fisicamente non era molto in forma e venne completamente ricostruito in sala trucco.
Neil Connery ricorda “O.K. Connery” il titolo italiano del film, che in inglese si chiamava “Operation Kid Brother”, nasceva perché “Quando giravo il film mi dicevano sempre ‘O.K. Connery, O.K.’ e a quel punto decisero di chiamare il film così”.
Neil ricorda anche che si allenò nel tiro con l’arco a casa di Adolfo Celi a Ostia Antica per una scena che venne girata a Montecarlo e che in Marocco rischiò di morire per un’appendicite, perché giravano in un posto dove non c’erano né medici né infermieri. Si opera di urgenza di appendicectomia e non può fare il doppiaggio del film a Roma.
“Non stavo così male, avrei potuto comunque doppiare il film. Ma loro decisero di affidarlo a un altro e penso che in questo modo abbiano ucciso il film perchè la mia voce avrebbe avuto un effetto migliore”. Ha anche un buon ricordo di Daniela Bianchi. “Durante i pasti fumavo le Benson&Hedges, il pacchetto dorato. Tirai fuori una sigaretta ma non avevo da accendere. Allora Daniela Bianchi mi offrì il suo accendino d’oro Dupont.
Era molto maneggevole, e quando glielo restituii, lei mi disse: ‘No, no, mi fa piacere se lo tieni. Ho lavorato molto meglio con te che con tuo fratello’”. Daniela Bianchi ricorda che oggi “questi film sembrano tutti così carini, così strani, ma allora non venivano percepiti nello stesso modo”. La bellissima Kitty Swan ricorda il film come un’esperienza fantastica.
“Abbiamo girato su uno yacht bellissimo a Montecarlo, poi siamo stati a Granada, a Tetuan in Marocco, in un palazzo meraviglioso. La cosa più divertente era come si comportava il fratello di Sean Connery. All’inizio, appena arrivato, era timidissimo. Già a metà film era diventato un Don Giovanni”.
Il film venne stroncato in Italia da quasi tutti, per non parlare della recitazione del fratellino. In Inghilterra il film venne distribuito nel maggio 1968 assieme a Spiaggia rossa di Cornel Wilde, che era un film vietato. Così vietarono anche O.K. Connery e questo lo penalizzò parecchio. Lo distribuì internazionalmente la United Artists, lo stesso studio che distribuiva i film di Bond. Neil Connery ricorda che a Londra il suo nome giganteggiava all’entrata di Piccadilly Circus! Oggi è rivalutato da molti fan del genere.
Per Brian Smith “È davvero divertente vedere tanti veterani dei veri film di Bond riuniti in questa stravagante produzione e, malgrado la sua semplicità, il film ha dei meriti. La fotografia è bellissima, la colonna sonora di Ennio Morricone è enfatica e memorabile, e tutto viene tenuto insieme dalla carismatica performance centrale di Neil Connery, al suo debutto cinematografico assoluto”.
Neil ebbe qualche altra rara occasione di recitare, anche se Sean gli chiese di lasciar perdere James Bond. Lo troviamo in “Galaxy Horros” di Gerry Levy, 1969, fece un po’ di tv in Inghilterra. Tornò addirittura a interpretare Mr. Bond nel film di Tsui Hark “Zui jia pai dang 3: Nu huang mi ling”, 1984, poi fece un episodio di “Taggart”, 1989. La sua ultima apparizione fu nella docufiction “The Paisley Snail” del 1996, dove interpreta Lord Hatkin.
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