IL DESTINO DELL'UCRAINA SI DECIDE TRA WASHINGTON E MOSCA: LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È…
Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
selvaggia lucarelli vs aldo grasso 6
Difficile recensire uno «speciale» di Enrico Brignano, la registrazione dello show che il comico romano ha messo in scena pochi mesi fa: Brignano tutto casa e teatro! (Rai2, lunedì). Non parlarne (sarebbe la cosa più facile) è segno di disprezzo; tesserne l' elogio è arduo, quando un comico non ti fa ridere. Resterebbe la terza opzione, sapendo di andare incontro al risentimento dell' interessato e alle sue spiritosaggini.
Per fortuna ci viene incontro Giorgio Manganelli (per il tramite di una mediazione sfavillante regalataci da Alessandro Piperno su La Lettura ) a spiegare che la recensione è un' arte la cui minorità è sancita dall' esiguo spazio a disposizione. È un esercizio di stile gratuito, autonomo, doverosamente succinto.
Brignano si lamenta che il critico è un poveraccio, un condannato, un infelice costretto a vedere tutto quello che passa il convento, anche le cose più immonde (di qui la sua costante malmostosità). Manganelli ribalta le carte: lo spettatore professionista - nel suo pantagruelico ecumenismo - è un sincero democratico; o se preferite, uno di quei gran signori che amano il popolo (e il pop) senza demagogia.
La sua curiosità indagatrice viene sollecitata in egual misura da varietà, talk show, serie, sitcom, classici della tv e persino da programmi di comici. Le storie romanesche e autobiografiche di Brignano strappano qualche applauso agli astanti e servono a Fabio Fazio per ragioni geopolitiche, ma il recensore dispone di una sola cartuccia interpretativa. Deve scegliere, scremare, puntare sul cavallo giusto.
Niente è più insidioso dell' anelito alla completezza ermeneutica: scegliere un argomento significa escluderne mille altri. Brignano canta, ride, scherza, si maschera. Il recensore fonda la sua autorità solo sugli aggettivi. Un aggettivo può rendere gustoso anche il sostantivo più anonimo. Com' era il programma? L'affettuoso mormorio del nulla.
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