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Le Iene entrano in possesso di un documento inedito, dal contenuto clamoroso e che tutti hanno cercato e avrebbero voluto pubblicare in questi anni. È un video girato due mesi dopo la stage, in cui Olindo Romano racconta i particolari della strage al criminologo Massimo Picozzi, allora consulente del difensore d'ufficio. Il filmato, mai pubblicato prima d'ora e mai entrato a processo, aggiunge nuovi fondati dubbi sulla colpevolezza di Olindo Romano e Rosa Bazzi per la “Strage di Erba”.
Il video viene girato circa un mese dopo che i due coniugi si autoaccusano del delitto, a un mese esatto dal massacro, avvenuto l'11 dicembre del 2006. Il contenuto delle confessioni è carico di incredibili inesattezze ed errori grossolani nella ricostruzione della dinamica. Rosa e Olindo sbagliano o non ricordano. Tra le altre cose: l’orario della strage; il fatto che non ci fosse illuminazione; l’ordine e la dinamica di aggressione delle vittime, in pratica chi avrebbe ucciso chi; le armi del delitto utilizzate; il loro abbigliamento; la loro via di fuga.
Oggi Le Iene sono in grado di aggiungere un nuovo tassello nella ricostruzione degli eventi, questa volta con un nuovo e prezioso documento, fino ad oggi rimasto assolutamente inedito per la televisione.
Olindo Romano ha accettato di rendere pubblico, esclusivamente attraverso il nostro programma, (vedi lettera di Olindo Romano in fondo all'articolo) i filmati realizzati due mesi dopo la strage dal criminologo Massimo Picozzi, che incaricato dal difensore d’ufficio Pietro Troiano, dovevano servire a dimostrare l’infermità mentale dei due coniugi e, pertanto, ottenere la loro non punibilità.
antonino monteleone il caso erba il super testimone
Il criminologo Picozzi “intervista” Rosa e Olindo nel corso di tre incontri ciascuno avvenuti tra febbraio e aprile 2007. Da questi incontri all'epoca viene fuori solo il più noto di questi filmati: quello dove Rosa Bazzi racconta, tra le lacrime, il movente e la dinamica dell’efferato pluriomicidio.
Un filmato che non sarà considerato una prova valida dai Giudici, ma che comunque verrà proiettato in aula al processo e diffuso da ogni televisione, rafforzando in tutti la convinzione di avere di fronte una spietata assassina.
Eppure anche in quel racconto, registrato diverse settimane dopo la confessione davanti ai pubblici ministeri, non mancano le enormi inesattezze e le assolute incongruenze. I contenuti del filmato inedito di Olindo Romano, sono ancora più clamorosi. Perché confrontati con il racconto di Rosa, ma soprattutto con la dinamica certificata dalle sentenze, rendono i dubbi sulla loro reale colpevolezza ancora più forti.
Quello che all’epoca dei fatti era il difensore d’ufficio dei coniugi, l’avvocato Pietro Troiano, non sa che le prove in mano alla Procura sono meno solide di quello che sembra. La perizia del Ris di Parma che stabilisce con assoluta certezza che nessuna traccia di Rosa e Olindo è presente sulla scena del crimine e che nessuna traccia delle vittime è presente in casa dei due, verràinfatti depositata molto più avanti.
Per questo motivo l’avvocato Troiano avrebbe deciso la strategia difensiva che puntava ad ottenere l’infermità mentale. Da qui il suggerimento, a Rosa e Olindo, di essere molto convincenti davanti all’obbiettivo della telecamera del criminologo Massimo Picozzi.
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