
DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA…
a cura di Colin Ward e Critical Mess (Special Guest: Pippo il Patriota)
1. IL BAMBINO (VIZIATO) CHE E' NEL COMICO
La colpa è tutta degli altri che non hanno capito. Grillomao prende la sconfitta alle amministrative con la maturità di un bambino di quarta elementare e non si accorge che è seduto su una polveriera. Il "movimento" non solo è in piena crisi di nervi, ma si trova sull'orlo di una scissione.
Con i Crimi e le Lombardi non si va da nessuna parte e forse pure l'imperscrutabile guru Casaleggio ha perso il tocco magico. Del resto saper perdere, come insegna la storia del Piddì, non è arte che s'impari in pochi mesi. Ma il comico di Sant'Ilario ci mette del suo reagendo con più stizza di un vecchio capetto democristiano, di quelli che "il Paese non ha capito la nostra proposta".
Godono senza ritegno i giornaloni di Lor signori, che ieri hanno spacciato il voto di domenica per un successo delle larghe intese. S'illudono che la lenta agonia di Pdl e Piddìmenoelle, che a ogni elezione perdono centinaia di migliaia di voti, possa dare un minimo di stabilità alla nazione. E ora vai con il piombo fuso.
"La rabbia di Grillo per la débacle. âLa colpa è solo degli italiani, sono loro a distruggere il Paese'. Ma sul web monta la protesta: âNon hai capito niente'. âCi sono due Italie', afferma l'ex comico. I militanti irridono: âQuesta te l'ha scritta Cicchitto'" (Repubblica, p. 2).
Però cresce il malumore anche dentro il movimento: "Il M5S a rischio balcanizzazione. âStiamo andando a sbattere e nessuno ha un disegno chiaro'. L'ombra della scissione. Fico: escano allo scoperto. I consulenti per la comunicazione ordinano: âState zitti, non parlate dei risultati" (Repubblica, p. 3). Secondo il Corriere, i piani per la scissione sono in fase avanzata: "Ribelli, il piano âC'eravamo tanto amati'. Una decina di deputati e senatori pronti a lasciare il gruppo. Casaleggio nel mirino" (p. 3). Il piddì li aspetta a braccia aperte.
E da quel furbetto di Matteo Renzi arriva il bacio della morte: "Grillo ha chiaramente perso le elezioni, però i temi che Grillo pone, dall'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti alla semplificazione istituzionale, non è che siano meno forti di prima. Allora dico: ragazzi, lavoriamo insieme" (Messaggero, p. 3).
2. LUNGA VITA AL GOVERNINO DI LARGHE INTESE
La verità è che questi risultati tengono il Rottamatore Renzi lontano dalla stanza dei bottoni, dove per una volta si tira il fiato. Si fa vivo Culatello Bersani: "Renzi premier? Ora c'è Letta, dobbiamo sostenerlo'. Epifani: âPremiati per la scelta di un governo di servizio e per la buona amministrazione" (Repubblica, p. 4).
Ma Ignazio Marino se la prende ancora con Bersani: "Lasciato solo dal partito fino a Epifani" (Repubblica, p. 4). Ha ragione, ma forse farebbe bene a concentrarsi sui voti da recuperare, come gli ricorda Francesco Rutelli, intervistato dal Corriere: "Il chirurgo ha preso solo 500 mila âsì'. Per Roma ci vorrà il modello delle larghe intese" (p. 6).
3. CAINANI AMARI
Il Sultanino di Hardcore è stanco e deluso e allora se ne rimane in Sardegna tutta la settimana con il broncio. "Berlusconi: ora il governo faccia uno scatto. Cura choc per l'economia. Il leader esclude ricadute sull'esecutivo. Le preoccupazioni nel partito sull'inaffidabilità dei sondaggi. Il Cavaliere concentrato sui processi" (Corriere, p. 10).
Non gli farà piacere leggere la bizzarra anticipazione di un verdetto sulla Repubblica di oggi: "Mediaset, la Consulta ora accelera. Verso il no al legittimo impedimento. La prossima settimana la Corte costituzionale dovrebbe esprimersi sul ricorso presentato dai legali di Berlusconi" (p. 11).
Se così fosse, niente ripetizione del processo e niente prescrizione. Tocca sperare nella Cassazione guidata dalla toga moderata Santacroce. Per il Cetriolo Quotidiano, il Cainano non si impegnerà più di tanto per i ballottaggi: "ha in testa la sentenza su Ruby" (p. 8). Imbarazzato il Giornale: "Il Cav guarda oltre le urne. âAccelerare le riforme" (p. 6). Guarda sempre oltre, il caro leader.
4. MA FACCE RIDE!
Il ministro Franceschini: "Il dato così negativo dei 5 Stelle è dovuto alla strategia di Bersani di far esplodere da subito le loro contraddizioni" (Stampa, p. 4). L'elezione della compagna gli ha dato alla testa.
5. CHE IMBARAZZO IL BISY-BOOK
Esce il libro-intervista di Luigi Bisignani con Paolo Madron e ai giornali tocca occuparsene tra mille equilibrismi. Il Corriere di don Flebuccio de Bortoli affida la patata alla cauta penna mediobanchesca di Sergio Bocconi e se la cava con un taglio basso a pagina 26: "Il potere, la grande finanza e il mondo dell'informazione. Le verità di Bisignani". Molto british il sommarietto: "Un lungo capitolo è dedicato a giornalisti ed editori. Citato anche il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli". "Citato" è fantastico.
Su Repubblica si gode per la possibilità di battere il seguente titolo "Alfano e Schifani, i Giuda del Cavaliere" (p. 12). Ma poi passa Alberto Statera e ci spiega che Bisignani non ha rivelato i suoi segreti a Madron, "consegnandogli invece tanta piccola spazzatura, qualche veleno e molte vendette personali, come fece qualche mese fa il suo sodale Cesare Geronzi nel libro-intervista con Massimo Mucchetti".
E voi, sulla spazzatura, ci avete fatto una pagina? Seguono una spalletta infastidita sulla Stampa e un ampio pezzo sul Messaggero ("Dalla congiura Pdl agli intrighi Ior", p. 7), mentre il Cetriolo Quotidiano spara tutto in prima a caratteri cubitali: "I Letta, Alfano, De Bortoli. Le trame di Bisignani.
Nel libro del faccendiere P2 e P4, rivelazioni imbarazzanti e messaggi cifrati sui potenti d'Italia. Il premier âdurerà poco'. Il vicepremier "congiurava contro B. assieme a Schifani'. Il direttore del Corriere, come Scalfari e Geronzi, l'avrebbe âusato e poi tradito'". Prima pagina anche sul Giornale: "Parla l'uomo dei misteri. Da Scalfari al Corriere della Sera, dalla finanza al Parlamento: il lobbista Bisignani svela la sua storia d'Italia degli ultimi trent'anni. Ecco i segreti e le trame oscure del Palazzo".
6. QUEL CHE RESTA DELLA SEGA NORD
Mentre il partito va sotto il 10% in tutta la Lombardia, escono i verbali con le gesta di Ciccio Belsito & Friends. Sul Corriere, Fiorenza Sarzanini racconta: "Fondi all'estero, talpe e lotte interne. La versione di Belsito ai pm sulla Lega. La collaborazione con i magistrati: Bossi mi ordinò di spostare i soldi in Tanzania" per fronteggiare una possibile scissione (p. 23).
Sulla Stampa, particolari più inquietanti: "Una talpa diceva alla Lega se c'erano indagini'. L'ex tesoriere Francesco Belsito racconta a verbale gli affari del Carroccio. Dai complotti alle tangenti tirando in ballo anche il governatore Maroni. âIn via Bellerio prima delle perquisizioni mettevamo il nome di un parlamentare agli uffici amministrativi" (pp. 10-11). Poi questi dicono dei napoletani. Facevano il gioco delle etichette per nascondere la contabilità farlocca.
7. LA BATTAGLIA DI VIA SOLFERINO
Oggi cda sul debito e domani assemblea sull'aumento di capitale per Rcs. Ieri questa modesta rassegna aveva notato che i giornaloni di Lor signori stavano tirando la giacchetta a Rotelli e in mattinata è poi arrivata la frenata ufficiale del primo azionista del Corriere. Scrive Repubblica.
"Rotelli tiene Rcs con il fiato sospeso. âSull'aumento non ho ancora deciso'. Intesa sulla rinegoziazione del debito. Nuova lettera di Della Valle" (p. 24). Tutto va bene per la Stampa di Yacht Elkann, che suona le trombette: "Rcs verso l'aumento. I soci discutono degli assetti futuri. Via libera da Rotelli. E anche Della Valle valuta l'astensione sull'operazione" (p. 25).
8. REGOLAMENTO DI CONTI SUI BINARI
Nuova puntata della guerra tra Montezuma e il ferroviere capo Moretti. Adesso tocca alla famosa e temutissima Antitrust italiana, nota per la rapidità e la durezza delle sue sanzioni. "Nello scontro Ferrovie-Ntv ora irrompe l'Antitrust. âCompetizione rallentata'. E sulle tratte regionali dal 2014 anche i treni tedeschi. In due anni sette denunce dei nuovi entranti contro l'operatore di rete Rfi e il gruppo Fs" (Repubblica, p. 14).
Si eccita anche il Corriere delle banche finanziatrici: "Treni veloci, Ferrovie nel mirino Antitrust. Ispezione dei tecnici di Pitruzzella negli uffici di piazza della Croce Rossa" (p. 33). Avranno scoperto che la rete è ancora di proprietà delle Fs?
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