DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
1- VIDEO: CORRADO GUZZANTI FA LORENZO E LUCO IN "ANIENE 2"
http://bit.ly/XY1etz
2- IL GENIO DI GUZZANTI IN UN LIBRO. SAPEVATELO...
Giordano Tedoldi per "Libero"
Nessuno glielo ha detto e non farebbe loro piacere saperlo, perché sono permalosi e facilmente inclini al vaffanculo, ma i comici italiani sono peggiori dei nostri politici. Pochi fanno eccezione, come Gene Gnocchi, Daniele Luttazzi (vabbè, ha copiato le battute, sai che novità , pure Woody Allen saccheggiava Groucho Marx) e certamente Corrado Guzzanti, di cui ora esce un volumone che raccoglie la quasi integralità dei testi comici, Parola di Corrado (Fanucci, pp.448, euro 12,9), vent'anni di carriera in cui gli sketch del comico romano hanno il vantaggio di poter essere letti senza la petulante presenza della Dandini che ripete «buonasera» e ride alle battute.
A differenza della sorella Sabina, la cui forza satirica è stata lentamente soverchiata da un'aggressività disturbante, Corrado, che pure ha le sue cadute di tono (vedi la deludente prestazione a Vieniviaconme di Fabio Fazio, in cui la battuta migliore era la flaccida: «La camorra contro Saviano: la scorta ci impedisce un contraddittorio») sembra mirare più a divertirsi che a scorticare i suoi avversari ideologici.
Non si spiega altrimenti l'invenzione di alcuni personaggi mirabili, che possono far incassare pochi dividendi sul mercato della comicità politicamente impegnata, come il poeta Brunello Robertetti: «Se fossi foco bruciavo, se fossi acqua bagnavo, se fossi saponetta strofinavo, se fossi acqua un'altra volta, sciacquavo». Siamo più dalle parti dell'Oulipo, di Queneau, che di Crozza, forse il più sopravvalutato di tutti. Il nostro preferito però è senz'altro monsignor Pizzarro, visto anche recentemente nello spettacolo Aniene 2 su Sky.
Don Pizzarro è una specie di fusione tra il sembiante del compianto Gianni Baget Bozzo e la vocalità marcatamente romana di un caratterista del cinema neorealista. Ma anche se il suo cinismo viene da chi si è sporcato i soldi con lo Ior di Marcinkus, rimane nel suo profondo un'ispirazione missionaria, così alla domanda del giornalista (sempre Guzzanti): «Monsignore, la chiesa sta affrontando un brutto periodo, in cui non è facile diffondere il messaggio evangelico», il sulfureo Pizzarro risponde pronto: «A me m'o dici? Io andrei a fa' er missionario in Africa, si nun fosse piena de negri».
Il giornalista lo incalza sul tema della trasparenza, a seguito del fallimento del San Raffaele di Don Verzè, e di nuovo Pizzarro lo rintuzza: «Aho', 'a trasparenza! Ma che volete, avemo fatto pure aprì 'a tomba de De Pedis, ma te non sai 'a fatica pe' toje' er giorno prima tutta 'a robba che c'era, e mo' quanno hanno finito tocca rimettecela, doppia fatica».
Chi conosca, anche superficialmente, certi rappresentanti del clero romano, in cui quella peculiare amabilità del cristianesimo di cui parlava Kant, si sposa incomprensibilmente con un'indifferenza e un'amoralità tipicamente capitolina, non potrà che restare ammirato di fronte alla verosimiglianza dei testi che Guzzanti ha riservato a Pizzarro. Gli intossicati di twitter ripasseranno le divulgazioni scientifiche della biondissima Vulvia, alla quale, ahinoi, si deve il #sapevatelo con cui anche persone di media intelligenza accompagnano i loro cinguettii.
Io ho un debole per il magnifico dirigente leghista che, sulla branda superiore di un letto a castello carcerario, rivendica l'immacolatezza tangentizia del suo partito: «Noi non aspettiamo gli avvisi di garanzia, no, siamo noi a chiedere alla magistratura di fare chiarezza!», al che subentra la spalla preferita di Guzzanti, che poi è quel grandissimo caratterista di Marco Marzocca che, versando il caffè dalla moka, sgretola in una battuta la teoria della superiorità antropologica della razza padana: «Ah dotto', se ne faccia na ragione, j'hanno dato diec'anni!» e poi, consegnata la tazza di caffè al leghista inquadrato in mutande, calzini e mocassini, alza le dita e ripete: «Dieci!» e segue un commento che è quello che vorrebbero senz'altro dire molti cittadini al politico comiziante: «So' quattro giorni che sei arivato non te sei stato zitto mai».
Altra riuscitissima creazione è la parodia (oddio, parodia, siamo quasi al calco dal vivo) del ministro Tremonti, col suo ormai iconico «Povca Tvoia! Non bastano!» con riferimento ai soldi per tappare una nuova voragine nei conti dello Stato, esclamazione lanciata dopo aver fatto per l'ennesi - ma volta i conti su una calcolatrice a nastro, al che segue la soluzione: «Tagliamo anche questo! », rifà i conti e il risultato però è sempre quello: «Povca puttana! Povca tvoia! Non bastano!».
Che altro serve per passare alla storia come il più grande comico italiano dell'ultimo ventennio? Ma mi voglio rovinare, e quindi citerò anche il Rutelli posseduto dall'anima di Alberto Sordi, quello che «Berlusconi, ma perché ce l'hai con me aho'! So' cinque anni che te portamo l'acqua co' le orecchie Berlusco'! Ma che ce voi pure la scorza de limone!» e poi, prevedendo il disastro della «grande formazione democratica della sinistra» contro «la destra autoritaria e illiberale », si arrangia per il futuro: «Berlusco', ricordati degli amici!».
3- UN PIANETA CHIAMATO GUZZANTI
Da "il Fatto Quotidiano"
Pubblichiamo uno stralcio del libro "Parola di Corrado", da ieri in libreria, che contiene i testi di Guzzanti da "Il caso Scafroglia" ad "Aniene" oltre a moltissimi sketch dei suoi personaggi più popolari da Quelo, Vulvia, padre Pizzarro, Rutelli. Di seguito un dialogo tra Guzzanti e Lorenzo, tratto da "Aniene 2".
La crisi colpisce duramente le fasce più deboli, ma doppiamente chi prima era già in difficoltà con la vita (Corrado Guzzanti indica lo schermo alla sua destra) Vi presentiamo adesso un caso drammatico, quello di un giovane, un ragazzo padre... (guarda il foglio che ha davanti) il signor Lorenzo, che è separato, disoccupato, senza alcun aiuto sociale, che dopo la separazione è stato costretto a tornare a vivere dalla madre pensionata e in più deve versare l'assegno di mantenimento all'ex moglie per il figlio e occuparsene nei fine settimana, figlio che, ci dice, ha purtroppo anche qualche problema.
Ecco non so se ci siamo... (indica lo schermo e lì appaiono due figure in collegamento da un centro commerciale)
Corrado: Buonasera
Lorenzo: Baséra
Corrado: Questo è suo figlio... come si chiama?
Lorenzo: Luco.
C: Luco? Ã un nome strano, da dove viene?
Lo: Dar padre... de lei.
C: Che si chiamava Luco?
Lo: Che era 'na pippa a sceje i nomi...
C: Dove siete adesso?
Lo: Stamo ar centro di commerciale. Lo sto a porta' al cime.
C: Ah, che bello! Che cosa andate a vedere?
Lo: Eee... trasfomen.
Luco (canta): Trasformer, trasformer lazzialeee, la machina del maleee giallorossa sconfiggerà ... à treddì, ahò! Tutto a treddì...
Lo: Levete quell'occhiali! Leve-li... leveli... t'ho già detto dieci volte... quaffòri è già treddì! à già fatto l'effetto! Nullo capisci da solo?
C: Quanti anni ha? Quindici?
Lo: Eee, a occhio sì, quattordici, quindici...
C: Non lo sa con precisione?
Lo: Sì, è der novantaaa... quarcosa... poi, sai, è un ragazzo difficile, disadagiato, quindi... pure l'anno non è che è preciso...
C: Non ho capito, che problemi ha esattamente?
Lo: Il bambino puttroppo è nato della Lazio. Ce l'hanno già detto all'egrafìa: feto presenta delle caratterità laziali, è nato podalico, è uscito a gamba tesa... puttroppo è staminale... Il bambino purtroppo nun è umano... so' antropòfeghi, se mozzicano in testa fra de loro comi i zombi... er dottore cercava de rimettelo dentro, ma lei si è opposta... in tutti questi anni io ho cercato di seguirlo, di staje dietro... ma puzza come 'na fogna!
C: Dunque raccontiamo la sua storia, lei ha avuto una separazione da sua moglie.
Lo: Perché era consessuale co' uno...
C: No, aspetti... Lei ha fatto una separazione consensuale, e il motivo della separazione è che sua moglie aveva un'altra relazione...
(Luco gli fa dei gestacci dietro la testa)
Lo (serafico): à uguale, vuoi che non fanno ròbba? Guarda che a me nun me ne frega gnente, eh? Me dispiace solo il modo che è successo, 'a cattiveria, quelle frasi brutte su Totti che non merita... che andava lasciato fuori da questi vicende... Poi chiaramente mi' moglie si è messa con questo che è uno ricco e facoltosi... Gli ha pagato un avvocato più bravo... Capirai, io non c'ho mai avuto 'na lira... er prete ci aveva sposato su Skipe... ahò, ma che vòi, ahò? Abbandono dello stadio coniuga-le... ahò!
C: Senta, e oggi se ho capito bene, il bambino è in affidamento alla madre. Quando sta con lei?
Lo: Sabbati e domenichi. (Torna Luco con una cotoletta panata in mano.)
Luco: Apapà , guarda che ho trovato! (comincia a mangiarla)
Lo: Luco, t'ho detto mille vorte di nun raccoglie le cotolette da per terra! Buttela! Buttela! Luco, papà sta parlando coi televisioni adesso eh, quindi stai bbono, stai composto, fai le cose a comportamenti... [...]
C: E quindi lei oggi vive con la pensione di sua madre. E sua madre è d'accordo? Lo: Peggnènte.
C: E allora come fa?
Lo: La scippo. So quando va a le poste, c'ho la motorella (alza le spalle)...
C: E lei è disoccupato? Non fa proprio niente?
Lo: Lavoretti... 'gnitanto... peffortuna c'ho 'n amico mio che lavora alla 7, je faccio i palinsesti.
C: Ah, quindi lei è quello che fa i palinsesti a La7?
Lo (annuisce): Rotondo un po'... ma gnente de che... (Squilla il telefono di Lorenzo) Eccolo là ... scusa, è de lavoro... ahò, dimme! Ancora? T'ho già detto lo schema. Manda Geppi Cucchiai dalla Bignardini e sposta Lili Cupe sulla fascia... mmh... Lili Cupe... Sposta 'a prima serata alle dieci e mezza, così beccamo quando l'artri sganciano... Cat Lerner o metti er sabato sera, contro i balli... perché nun pò balla'? Nun pò balla' Cat Lerner?
Quant'ha fatto coso? Due e mezzo? à che è? 'A pressione dee gomme? Ma nullo paga', ma nullo paga'... Ma Barabba? Formichi? Ahò, la gente si addorme: inchieste più brevi, capito? "Onerevele, che fine hanno fatto i sordi? Mii so' presi io". Domanda-risposta. Fine. Pure Sostata, più breve!... So-stata... Ah, Esseoesse tata? Sì, l'ho visti i puntini, me credevo che ereno solo di ortografia... pure Soesso tata più breve capito? Va be'... va be'... sì, mo'too passo... ALucooo, ce sta 'r canaro! (Lancia il telefono al figlio che lo prende al volo)
Luco: Bella, cana'! (si allontana col cellulare dicendo cose incomprensibili)
C: Ma che lingua parla? [...]
Lo: à 'n entusiasta della vita, nun ha capito che nun è reciproco.
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