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EUGENETICA CON LO SMARTPHONE – ECCO “THE LEAGUE”: L'APP DI INCONTRI RISERVATA ALLE ÉLITE E AI RICCONI AMERICANI. SIETE INTERESSATI? LA LISTA D’ATTESA E’ DI 100.000 PERSONE - CI AVEVA PROVATO "A SMALL WORLD", MA QUESTO È SOLO PER ACCOPPIARSI - FOTO

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Da http://uk.businessinsider.com/

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“The League” è un’applicazione di incontri molto selettiva, a cui hanno accesso solo le “élite” e le persone di successo. È stata pensata da Amanda Bradford che, dopo aver raccolto 2.1 milioni di dollari, è riuscita a lanciarla prima a San Francisco e da poco a New York.

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Come ripete sempre la fondatrice, la cosa più importante che devi avere per entrare nella “lega” è l’ambizione. Gli utenti vengono spesso dalle università più prestigiose d’America e tendono ad essere sulla trentina. Lo scopo dell’app è proprio quello di formare milioni di coppie “potenti”.

 

La maggior parte dei single in attesa a New York lavora nella finanza e nella pubblicità, ma frequentano l’applicazione anche avvocati, dottori e manager. Solo 2,500 giovani newyorchesi sono attualmente autorizzati ad usare l’applicazione. A ciascuno di loro, come premio, sono stati dati 2 pass speciali per permettere agli amici di saltare la fila e ottenere l’accesso al club. L’algoritmo per la selezione dei membri si basa sull’analisi del profilo Linkedin e sulla rete di amicizie.

 

The League si presenta come un club molto esclusivo: le persone in attesa sono ora 100mila, 16mila delle quali vivono a New York. “I ragazzi e le ragazze su The League possono essere presentati ai genitori senza paura” dice il motto dell’applicazione, che rassicura– “i nostri membri non si fanno scrupoli a eliminare chi si comporta male”.

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“Vogliamo che la gente pensi a The League in maniera più matura e accattivante, un posto dove i giovani professionisti si incontrano per uscire a bere un drink e non solo per rimorchiare”, spiega la fondatrice. Per accedere non è necessario lavorare in una banca importante o essere laureati ad Harward, ma devi essere in qualche modo collegato a questi ambienti. Amanda Bradford dice anche che il coinvolgimento non è legato allo stipendio.

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