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IL “FATTO” ATTACCA I “PARENTI DI” SCELTI DAL GOVERNO (IL NIPOTE DI ALESSANDRO SALLUSTI E’ PORTAVOCE DEL MINISTRO VALDITARA E IL GENERO DI ROMANO LA RUSSA E’ IN COMMISSIONE FINANZE AL SENATO) E FILIPPO FACCI RISPONDE: “IL TERRORE DI PASSARE PER RACCOMANDATI PUÒ SPINGERE UN QUOTIDIANO A SCRIVERE CHE ‘NON RICEVE FINANZIAMENTO PUBBLICO’ ANCHE SE HA PRESO I CONTRIBUTI PER LA CARTA, IL CREDITO D'IMPOSTA SUI SERVIZI DIGITALI, ESENZIONI DI 500MILA EURO PER LA QUOTAZIONE IN BORSA E UN AIUTO DI STATO PER EURO 2.534.612,98 COME..."

Filippo Facci per “Libero quotidiano”

 

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Se andate su Google e cercate un cognome che appartiene a un noto giornalista, tra i primi suggerimenti di ricerca, risulterà «parente di» o «figlio di», ossia le indagini più ricorrenti che sono anche indizi di invidia sociale: gente che cerca una giustificazione nepotistica ai successi altrui.

 

Il Fatto Quotidiano, house organ dell'invidia sociale, ieri ha additato un portavoce ministeriale come plausibile «raccomandato» in quanto «arriva da Libero», ha scritto: anche se si tratta solo di una saltuaria collaborazione e di una persona che ha campato in tutt' altro modo.

 

marco osnato

Il Fatto. però, ci ha aperto la prima pagina, anche se le raccomandazioni con accezione negativa (può anche essere positiva, tipo segnalare a Montanelli un promettente giornalista torinese) sono un'altra cosa: al punto che il terrore di passare per raccomandati può spingere un quotidiano a scrivere che «non riceve alcun finanziamento pubblico» anche ha preso i contributi per la carta, il credito d'imposta sui servizi digitali, esenzioni di 500mila euro per la quotazione in borsa e, soprattutto, un aiuto di Stato per euro 2.534.612,98 come finanziamento per i danni del Covid: un prestito ricevuto in base a una legge modificata nel 2020 (a favore di chi ha preso il prestito) per mano del governo Conte, notoriamente amico del Fatto Quotidiano. Ma non significa che Il Fatto sia stato raccomandato.

GIOVANNI SALLUSTI