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Giuseppe Sgarbi
Lungo l'argine del tempo
Memorie di un farmacista
Skira, Collana Storie, pag. 80, Euro 15,00
Un secolo di piccole e grandi storie italiane, raccontate dalla voce piana e ispirata di Giuseppe Sgarbi, farmacista, amante di poesia, grande cacciatore e padre di due protagonisti della nostra scena culturale come Vittorio ed Elisabetta. Le sue memorie raccontano di una campagna antica e nobile al confine tra due terre ricche di storia come Veneto ed Emilia, in uno dei più famosi mulini dell'area del Po: il primo alimentato dall'elettricità e non dalla forza dell'acqua.
Un racconto evocativo, appassionato e appassionante che dalla fine della Grande Guerra arriva ai giorni nostri, rileggendo, senza mai perdere vivacità e freschezza, alcune tra le pagine più intense del nostro Novecento. Compagno di strada e avventure, grande suggeritore ed evocatore di immagini, e testimone privilegiato, il Po: amico, confidente, fratello. Un grande fiume lungo i cui argini scorrono le storie senza tempo di una compagnia di indimenticabili personaggi.
1. CARO PAPA': Vittorio Sgarbi
"Soltanto ora, dopo quarant'anni, scopro il padre che non conoscevo e della cui storia non ero stato, se non episodicamente, curioso, per troppa diversità di carattere. Così, non convinto di particolari sorprese, ma pieno di affetto e di riconoscenza per quello che mi ha consentito di essere, ho iniziato a leggere Lungo l'argine del tempo, il libro che avete in mano.
2. CARO PAPA': Elisabetta Sgarbi
Fin dalle prime pagine ho provato emozione, entusiasmo, soddisfazione, e poi compiacimento per le rivelazioni e per lo stile, preso dal racconto di tante storie che non conoscevo. Ma anche un'ironia, un'intelligenza, una curiosità , un amore per la vita, un entusiasmo, una vitalità che mi erano del tutto sconosciuti. Tanti episodi sorprendenti e una visione del mondo così fresca, così giovane, oggi per allora. Mio padre scrive solo ora, a novantadue anni, ma tutti gli episodi che racconta sono davanti a noi."
"La lettura di Lungo l'argine del tempo è stato un tunnel di interminabili specchi, in cui mi sono vista sbalzata e moltiplicata nella sua vita. E i racconti orali, trasferiti nella magia della pagina scritta, avevano acquistato una forma, diventavano - loro e lui, mio padre - eventi e personaggi più grandi della vita vissuta. La scommessa era vinta. Mio padre è uno scrittore."
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