
FLASH! – COME MAI IL BUCO IN BILANCIO DI 2,3 MILIONI DI EURO DELLA SOCIETA' IMMOBILIARE DI VERONICA…
Emanuele Gamba per "la Repubblica"
Non era un silenzio stampa, «ma un momento di riflessione». E riflettendo, la Juventus è arrivata a una conclusione: «Sapevamo che tornare al successo avrebbe richiesto grandi sforzi. Lo stiamo facendo, Conte e i suoi ragazzi sono in corsa su due fronti, ma ci siamo resi conto che dobbiamo essere in grado di lottare contro tutto e contro tutti».
Questo lo dichiara Andrea Agnelli, presidente di una società che evidentemente si sente accerchiata, per non dire perseguitata anche se «con il Milan c´è una sana rivalità , come dice Galliani, ma pure un´enorme convergenza politica»: il nemico, insomma, è una specie di alleato e sembra una contraddizione. Prima di raccontare delle sue riflessioni, Agnelli aveva accompagnato Michel Platini in visita allo stadio, ovviamente molto apprezzato dal presidente dell´Uefa. Bei momenti, ma l´attualità non mette di buon umore: «I nostri pensieri sono sempre gli stessi».
La giornata bianconera era cominciata con una lunga riunione in sede, cui hanno partecipato Agnelli, Marotta, Paratici e Conte. Hanno parlato soltanto di arbitri, non di pareggite o polveri bagnate. Hanno discusso la strategia: è così che il silenzio è diventato riflessione, anche se si eviteranno altre uscite fino a venerdì, quando parlerà l´allenatore. Soprattutto, hanno analizzato una montagna di statistiche, cercando nei numeri un conforto alla teoria del danno arbitrale, e trovandolo.
«Abbiamo fatto delle tabelle, calcolando i falli subiti in rapporto alla nostra permanenza in area». C´è una sproporzione sospetta tra i due dati, che infatti sono andati a ispessire il faldone, per brevità chiamato dossier, che la Juve tiene da parte e nel quale sono rilegati tutti i numeri che formano il bilancio di torti e favori: non è difficile immaginarsi quale sia il piatto più pesante, secondo i bianconeri. «Non credo che stiamo pagando lo sfogo di Conte a Parma, perché è dalla prima giornata che notiamo certe cose».
Agnelli non si spinge oltre, dopo tutto questo è il suo primo campionato intero da presidente, ma all´interno della Juve è radicata la convinzione che dopo Calciopoli ci sia un atteggiamento pregiudiziale nei confronti dei bianconeri, e che ci vorranno un paio di generazioni prima che le scorie si sedimentino e la situazione si normalizzi.
Non c´è invece un´esplicita (e, tutto sommato, nemmeno implicita) accusa di malafede, anche se la società ha letto la squalifica di Conte dopo l´espulsione di Bologna come una specie di punizione ad personam. «Non credo che la Juve sia tornata a dare fastidio», dice però Agnelli. «La Juve diverte e rende orgogliosa tutta l´Italia con il suo nuovo stadio. La Juve fa il suo mestiere, che è quello di competere per vincere».
Ma è un fatto che nelle ultime settimane le curve avversarie siano tornate a vomitare i vecchi insulti addosso ai bianconeri: se le proteste non hanno intenerito gli arbitri, hanno sicuramente calamitato astio e antipatia tra la gente. In fondo, questo era uno degli obiettivi che Conte si era posto a inizio stagione: molti nemici molto onore è un modo di dire che qui piace assai.
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