1- FIORELLO SEMPRE PIÙ DA RECORD: 12 MILIONI 156MILA 973 PARI AL 42.60% DI SHARE (IL “GRANDE FRATELLO” MANTIENE IL SUO 15.7% CON 3 MILIONI 793MILA) E SEMPRE PIÙ CRITICATO 2- FULVIO ABBATE CALPESTA FIORELLO: “CON SAN ROSARIO E LE SUE BATTUTE DA REFETTORIO-MINIGOLF, ORA “SULLE BANDANE A MEZZ’ASTA” ORA SU FASSINO CHE DOPO LE DIMISSIONI DI BERLUSCONI “PENSATE, HA CENATO”, SIAMO AL BAGAGLINO DAL VOLTO UMANO” 3- “IL VARIETÀ-BREVIARIO DELLA RITROVATA ILLIBATEZZA POST-BERLUSCONIANA CHE GLI HA CONSEGNATO IL TRONO PIÙ ALTO DELL’AUSPICATA CALMA PIATTA MENTALE TV, PRENDE IL NOME DI CONSENSO, ANZI, DI SHARE. IL CREDO DI SAN ROSARIO? “NIENTE POLITICA NEL MIO SHOW, FACCIO SOLO VARIETÀ”. DA BACH A JOVANOTTI, INSOMMA. IL FATTO CHE L’UOMO SIA DAVVERO MOLTO BRAVO, IN QUESTO CASO, È SOLO UN’AGGRAVANTE”

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1 - FIORELLO RECORD, OLTRE 12 MILIONI SPETTATORI...
(ANSA) - Fiorello sempre più da record, batte se stesso. Nella seconda puntata dello show su Rai1, "Il più grande spettacolo dopo il weekend" è stato visto da 12 milioni 156mila 973 spettatori pari al 42.60% di share. Nella prima puntata aveva totalizzato 9 milioni 796 mila spettatori con uno share del 39.18%.

2 - VIETATO CALPESTARE FIORELLO
Mariano Sabatini per "Metro" - A "Uno mattina in famiglia" ho osato sollevare qualche dubbio sullo show di Fiorello. Apriti cielo. Lo showman siciliano si è lasciato andare su Twitter ad ironie sulla mia persona, sul Corsera domenica Aldo Grasso (autore con Fiorello del libro celebrativo "Pronto, c'è Mike?") ha stigmatizzato il duro attacco verso chi "sta rimettendo in sesto Rai1". Booom, e perché non congediamo Monti e affidiamo a Fiore le sorti della patria? Invece di apprezzare la libertà di una rete che si dà spazi di libertà, Grasso calpesta il ruolo stesso della critica.

3- SAN ROSARIO FIORELLO
Fulvio Abbate per il "Fatto quotidiano"

Dalla scorsa settimana, la televisione ha un patrono nuovo, san Rosario Fiorello da Valtur. Un Padre Pio, decisamente spigliato, in smoking. I devoti di santa Chiara, la spodestata, dovranno farsene una ragione, il calendario, infatti, è in fase di aggiornamento, per larghe intese. I postulatori della causa di canonizzazione del nuovo prescritto dilagano ovunque, forti delle proprie certezze: moderazione e buon gusto, poco importa che tali imperativi siano nemici giurati d'ogni libertà creativa.

Fra questi ultimi, cominciando dai presenti sotto le navate della cattedrale di "Domenica In" (Rai1, il canale prediletto dai credenti privi di tentazioni critiche) c'è stato subito modo di notare monsignor Giletti, la badessa Maria Giovanna Maglie, l'esorcista Malgioglio, il gesuita Mangiarotti, la Vergine delle Rocce Mara Venier, e altri diaconi ancora. Forse l'ho detto solo di sfuggita, ma il prescelto destinato agli onori degli altari si chiama Rosario Fiorello, l'intrattenitore, l'improvvisatore, il testimonial, il simpatico , il ballerino, il cantante, il siciliano cui si deve la liberalizzazione dell'altrimenti impresentabile Ignazio La Russa.

Quanto al suo miracolo più recente, che gli ha consegnato il trono più alto dell'auspicata calma piatta mentale televisiva, prende il nome di consenso, anzi, di share. Il credo di san Rosario? "Niente politica nel mio show, faccio solo varietà". Un'opzione politica e spettacolare perfetta sia per il cattolico con faccia da economato in ascesa sia per il veltroniano incerto fra referendum a favore delle unioni fra gay e pomeriggio al cinema a vedere "Scialla! (stai sereno"), un titolo, un programma.

Di mezzo c'è "Il più grande spettacolo dopo il weekend", varietà-breviario della ritrovata illibatezza post-berlusconiana. Tornando alla completezza storica, è al regista Gregoretti che via Teulada, e dunque la televisione tutta, deve la propria iniziale santa, Chiara: "Un giorno arrivò una lettera dalla segreteria di Stato Vaticana dove monsignor Montini, il futuro Paolo VI, faceva presente che era ora che la Rai si dotasse di un patrono. Il direttore generale, mi chiamò e disse: ‘Si faccia venire un'idea'".

Più di cinquant'anni dopo, per intuire la nuova quaresima già in atto, occorrerà invece guardare verso san Rosario Fiorello da Valtur, il simpatico cui si deve il merito impagabile di aver ricucito l'imene della rispettabilità mediatica fino a ieri, così sembra di capire, duramente provata dalla vivacità incontenibile del Nano Ghiacciato e dei suoi giannizzeri.

Viene forte il dubbio che, se l'indirizzo è questo, sarà molto difficile trovare perfino uno strapuntino per il talento giustamente carnivoro di Daniele Luttazzi. Con san Rosario e le sue battute da refettorio-minigolf, ora "sulle bandane a mezz'asta" ora su Fassino che dopo le dimissioni di Berlusconi "pensate, ha cenato", siamo al Bagaglino dal volto umano.
Da Bach a Jovanotti, insomma. Il fatto che l'uomo sia davvero molto bravo, in questo caso, è solo un'aggravante.


4- BLITZ DI FIORELLO: SU RAI1 APPARE IL «GRANDE FRATELLO»
R.Fra. per il "Corriere della Sera"

Il punto politico con l'edicola sotto casa, gran cenacolo di luogocomunismo, il massimo del pop. Poi lo swing di Michael Bublé, apice del classico. Il basso e l'alto. Si apre così la seconda puntata del show di Fiorello, quello con il titolo che occupa tre righe.
Fiorello parte con l'attualità. «Abbiamo un nuovo governo, dobbiamo essere contenti, anche se è un governo un po' cupetto. La foto ufficiale era a colori ma è uscita in bianco e nero». Avvisa che bisogna diffidare dei professori: «Dall'Aula Magna al magna magna è un attimo». Prima il governo invece era «folcloristico, allegrotto, ora è cambiata l'antifona, non si parla più di sesso, nemmeno alla Rai». Si rivolge al direttore di Rai1: «Tu Mazza dovresti cambiare cognome».

Rai1 diventa Canale5, quando lo schermo manda in onda le immagini del «Grande Fratello» per dieci secondi (surprise, i concorrenti stavano litigando). Edwige Fenech viene usata come traduttrice, come era stato con Michelle Hunziker, l'altra volta per la Merkel, ieri per Sarkozy, «il capoccione» come lo chiama Fiorello: «Non è la testa che è grande, è il corpo che è piccolo».

Quindi tocca ai Coldplay, con scambio di giacche, Fiorello cede la sua tutta lustrini a Chris Martin («Questa sarà pure dei Coldplay ma è una ciofeca»). Sabina Guzzanti avrà gradito? Dopo aver definito noiosissima la prima puntata (lui le ha risposto con un «rosicona»), lei l'altro giorno ha rilanciato: «Cantiamo insieme Battisti: roo-sicando la polvere dell'Auditel ti porta via, mii do-mando perché per un twittino perdi l'allegria».

Un duetto niente di che con Laura Chiatti sulla falsariga della saga di Twilight (lei gli dà del «vampirla»...) e un monologo sui «ggiovani»: «Ci vedono vecchi e credono che la tecnologia sia cosa loro. La mia casa è piena di wifi, non ho un filo a casa, pure la camicia la stendo wireless». Scherza sull'ansia che ci provoca il telefonino. «Siamo schiavi di questo cellulare. Tra un po' di tempo nasceremo con il cellulare incorporato. Il mio unico dubbio è dove infileremo il caricabatteria».

 

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