NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
1 - LA7, FLORIS PRIMA DI MENTANA. “RENZI ESTRANEO AL MIO ADDIO”
Leandro Palestini e Mariella Tanzarella per “la Repubblica”
«Farò una striscia che verrà prima di questo Tg, una volta al giorno per tutta la settimana. E un talk il martedì in prima serata». Così al TgLa7 ieri Giovanni Floris ha confermato il passaggio a La7: «La striscia è un progetto che avevo. Sono contento di aver trovato persone che ci credono come me». «Da settembre - dice l’editore Urbano Cairo - Floris lavorerà con noi e per 5 anni».
La telenovela è finita. Si era parlato di “editto renziano” dopo la lite tra il conduttore e il premier a Ballarò, ma Floris smentisce («non penso che ci siano postumi»). L’anchorman non parla mai dei soldi: si favoleggia un ingaggio di 6 milioni di euro, ma nessuno conferma. Di sicuro Floris ha ottenuto da La7 tutto quello che la Rai gli ha negato, grazie alla trattativa del suo agente Beppe Caschetto.
SIMONA VENTURA AL CONVEGNO DI A SULLA TELEVISIONE
Il giornalista porta nel martedì de La7 il suo talk dalle uova d’oro (14 milioni di pubblicità in dote alla Rai ogni anno). La striscia quotidiana sarà di 15-20 minuti, dal lunedì al venerdì a partire dalle 19.40: una finestra «ispirata al glorioso “Fatto” di Enzo Biagi» come dice un collaboratore di Floris. «Questa striscia farà bene al TgLa7 che oggi ha un traino del 3% di share e poi risale: se parti invece dal 6% magari arrivi al 10%» spiega un entusiasta Cairo.
Confermati i “big” del palinsesto. Da Santoro a Gruber, da Formigli alla Merlino, da Paragone alla Bignardi. La7 appare ormai «un condominio affollato di star dell’informazione», si è detto nella presentazione dei palinsesti. E si teme qualche problema di convivenza. Con lo sbarco di Floris, si temono contraccolpi. Corrado Formigli (Piazzapulita) e Gianluigi Paragone (La gabbia) potrebbero essere “schiacciati” dall’arrivo di un simil-Ballarò: i loro talk vanno in onda il giorno prima e quello dopo, si creerebbero problemi sui temi da trattare e ospiti da invitare.
Sembra che Michele Santoro non sia felicissimo dell’arrivo di Floris. «Nessuna gelosia, ma certo i dati Auditel dei loro programmi saranno messi a confronto», ammettono a La7, smorzando però le voci di contatti tra il conduttore di Servizio Pubblico e i vertici Rai. Cairo, che punta a trasformare l’audience in pubblicità, ha un metodo per addomesticare i giornalisti-star della sua scuderia: oltre il minimo garantito, offre loro una percentuale extra per ogni punto di share in più. E grandi ascolti sogna per Simona Ventura, che condurrà la finale di Miss Italia.
2 - IL RIEMPITIVO
Pietrangelo Buttafuoco per “Il Foglio”
Secondo Urbano Cairo, proprietario de La7, non è stato il sontuoso contratto a convincere Giovanni Floris a lasciare la Rai ma “la possibilità di abbinare al suo approfondimento del martedì anche una striscia dal lunedì al venerdì di 15-20 minuti intorno alle 19,40”, verosimilmente, ha lasciato intendere altresì Cairo, per far da traino al tg di Enrico Mentana.
Non è stato dunque il sontuoso contratto a far decidere Floris ma la possibilità di affacciarsi dallo schermo il più possibile e così - in virtù del suo essere “un grande giornalista, un grande acquisto” - dispensare virtù e meraviglie agli spettatori. Un’urgenza etica, quella di Floris, e se lo dice Cairo c’è da crederci.
Evidentemente l’avrà sfondato di milioni per non turbarne la serena moralità. Considerato che da settembre prossimo il grande giornalista - il grande acquisto - potrà giorno dopo giorno elevarci è certo che sarà un’Italia migliore quella del prossimo autunno, Floris parlerà e sarà tutto uno scavare profonde prigioni al vizio ed elevare templi alle virtù.
IGNAZIO MARINO MALTEMPO A ROMA VACANZE ROMANE FOTO DA ROMAFASCHIFO
Floris farà quindi la sua striscia quotidiana e tutto, proprio tutto, rifulgerà di splendore. Perfino Roma. Non ci sarà più spazzatura per strada e così Bruno Vespa non avrà motivo di molestare Ignazio Marino che, tra parentesi, è il gemello di Floris. Cesare Lombroso alla mano, sono uguali. E il grande giornalista - grande acquisto - non potrà infatti che dare a La7 gli stessi risultati che il grande sindaco a dato alla città di Roma.
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