DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Albertina Grey per Dagospia
Sì, sono mestamente triste. Ma non abbattuta del tutto. Anzi ancora in grado di menare fendenti. Certo sapere che le vecchiette di campagna, quelle del tea time a ogni ora, sono più forti dei broker della City, tanto da far fare alla mia Londra una bella figura di Brexit, non mi pacifica.
Qui si vive un momentaccio. Si ha l’impressione che un mondo sia finito e un altro debba ancora cominciare. Tutto appare appannato. Come l’immagine di Kate Moss e David Beckham ospiti alla sfilata parigina di Louis Vuitton. Peraltro una schifezza immonda. Loro mi parevano due vecchie mummie. Come se avessero perso in una notte di Brexit tutto il glamour anglosassone di cui erano una volta portatori.
Certo dev'essere un ricordo sbiadito per molti. Ho letto che Mika, al quale la lobbista di Rai Due, Ilaria Dalla Tana, avrebbe affidato un programma, non china nemmeno il capo, quando viene paragonato a David Bowie. No dico, il Duca Bianco, un mito intercontinentale, messo alla stregua di un giudice da talent show, che ha costruito una fortuna sul sottosviluppo della musica pop italiana.
Un cantante di robaccia da discoteca estiva, che ora non lesina carognate a quelli che vede deboli come lo era lui da ragazzino, paragonato a un mito della storia musicale di tutti i tempi? Avrei gradito almeno un po’ di umiltà da questo miracolato.
aurora ramazzotti michelle hunziker
A proposito di star di X Factor e dintorni. Come mai non abbiamo ancora visto quest’anno, il bikini di Aurora Ramazzotti? Una mia amica, che fa base a Varigotti, e monitora i centimetri del giro fianchi delle donne di ogni età, mi spiffera che la ragazza ha messo su parecchi chiletti. Così non vuol farsi vedere con le chiappe al veto.
Scusate la digressione. Devo dire che sono le scelte dei palinsesti televisivi Rai a farmi rabbrividire di più. Proprio l’altro giorno ne parlavo con un amico giornalista gossipparo del piccolo schermo. Mi diceva che dovremmo dire tutti: Raiexit. Dopo l’era di Lucio Presta ora sarebbe il turno di arricchire l’agente dello spettacolo Beppe Caschetto, che amministra gli interessi e l’arroganza mediatica di Daria Bignardi.
Così parecchi volti vicini a questo potentone della tv godrebbero di un momento d’oro. Fabio Fazio non sarebbe emigrato a Rai Uno per ordine di scuderia. Pif è stato a lungo tra i papabili per un programma. Luciana Littizzetto, guai a chi la tocca. Anche Fabio Volo verrà arruolato per gustare una fettina della pubblica torta. Solo Maurizio Crozza ha detto ‘no grazie’ a Rai Tre. Perché da buon ligure: il denaro prima di tutto.
Il clan Campo Dall’Orto, Bignardi, Verdelli, sta piazzando amici e simpatizzanti. Facendo più affettuosità giornalistiche di quante non ne riescano a fare i renziani. Così si spiega il ritorno di Gad Lerner, amico del cuor di Verdelli, ovviamente a Rai Tre.
I possidenti di Rai Uno, che hanno nel premier il punto di riferimento, in compenso riescono a terrorizzare anche Monsignor Bruno Vespa, che in un certo senso rappresenta il vecchio regime. Lui si è azzerbinato ai colleghi più giovani e più ammanicati di lui.
A proposito, certo che è tutta un’altra cosa epica guardare l’Europeo su Rai Sport in compagnia di tal Walter Zenga. Proprio una rivoluzione culturale degna dello spocchioso direttore Gabriele Romagnoli, che una mia amica costretta a lavorare da quelle parti, mi dice essere un piacione, convinto di avere la verità in tasca.
Nella guerra della tv italiana da annoverare anche la presa di posizione di Ilaria D’Amico, geniale nel tenere i conti di fidanzamenti, gravidanze e rientri lavorativi. La signora Buffon ha sia i tempi televisivi che quelli della strategia esistenziale che funzionano alla perfezione.
Lasciamo le miserie del piccolo schermo, ma no del mondo italico. Noto che ormai i pianti al balcone, dalla Pascale alla Raggi, vanno di moda. Una volta si scioglievano le lunghe tracce, ora le calde lacrime. Mancano solo quelle del ministro Mariana Madia, che si è beccata in gran segreto un cazziatone dai lanzichenecchi di Renzi per non ho capito quale uscita sconsiderata contro la parte forte (Orfini) del suo partito ridotto a terreno di risse da cortile.
In compenso sappiate che il tandem Montezemolo-Malagò sarà il primo a legittimare il nuovo potere capitolino di Madonna Raggi. L’ordine è già stato dato, qualunque cosa pura di farle appoggiare la candidatura alle Olimpiadi.
Allora, meglio emigrare in Costa Azzurra. Ma voi l’avete vista la principesse Charlene alla festa del tradizionale falò monegasco per Saint Jean? Io sì. C’ero. Una scena degna di Stanley Kubrick. La ragazza sembrava lobotomizzata. È arrivata vestita come una monaca di clausura. Ha recitato malamente la parte della sposa accondiscendente. Pareva che qualcuno le tenesse puntato un pugnale dietro la schiena.
Ormai al Principato non sanno come uscirne. L’unico vantaggio che ha Alberto rispetto allo strapotere della sorella Carolina, è questo matrimonio farlocco che ne legittima la casata. Venisse meno, la mappa del potere a Monaco verrebbe ridisegnata.
Tornando dalle mie parti, a Londra ho trovato un gossip strisciante su Kate Middleton. Come forse sapete molti tabloid hanno attaccato la duchessa di Cambridge per l’eccesso di magrezza. La ragazza non ha problemi di anoressia. Piuttosto starebbe meditando una terza gravidanza. Si sarebbe fissata. Colpa del fatto di aver avuto lei stessa un fratello e una sorella.
Vuole giocare la carta del pancino per alimentare il mito della big family in salsa reale. Soprattutto dopo lo scandalo omosex che ha coinvolto il principe Carlo. Cosuccia che si aggiunge all’ormai dato per disperso principe Harry. Che di mettere la testa a posto non vuole sentire parlare. Piuttosto che una fidanzata meglio partire volontario per la Siria con le forze speciali anti Isis.
Invece, non so se avete notato, non si parla più di Amal, altra inquilina inqualificabile di Londra, come possibile futura madre, di un figlio dal marito George Clooney. La coppia è arrivata a Cernobbio. Riaperta la villa sul Lago di Como. Cosa bolle in pentola? Semplicemente si avvicina il party del 4 luglio e George non vuole bucare i suoi fuochi d’artificio all’americana.
alessandra moretti con fabio volo alla leopolda
Un rito propiziatorio che, quando non è stato celebrato, gli ha regalato un anno di insuccessi cinematografici. Sulla sua presunta omosessualità ormai stendiamo un velo pietoso, superati i 55 anni, il vizietto è ormai cosa compassionevole. Mi pare proprio di aver vuotato tutto il sacco. Alla prossima amici cari.
PS.
Ah, dimenticavo: corre il panico tra gli eredi di Mario D'Urso (lascito di 16 milioni, più immobili): la presunta figlia va in giro agitatissima, tra amici e cliniche, a caccia di tracce del Dna del defunto...
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